""fai credere" perché pare evidente che per te studiare qualcosa che non piace sia una violenza e non la vera necessità scolastica (quello che piace s'impara subito) e lo confermi
"Considero lo studio come una delle cose più importanti della vita, non tanto inteso come studio scolastico, ma come uno strumento-fine per arricchire la propria anima e per raggiungere un livello sempre maggiore di libertà"
Se fosse come dici tu ti assicuro che saremmo ancora a mungere le vacche perché esattamente così la pensavano quando hanno instaurato le scuole d'obbligo. A quel tempo i genitori preferivano che i figli avessero tutta la libertà e l'arricchimento dell'anima a pascolar le pecore invece che faticare a scuola e a faticare di più proprio nelle materie che gradivano meno.
Perché credi che la Germania sia più avanti di noi nel progresso industriale?
Semplicemente perché hanno capito prima che servivano le scuole (specialmente tecniche o scientifiche) e ne hanno favorito lo sviluppo quando in Italia, alla fine dell'ottocento, esisteva solo la scuola privata, per lo più religiosa.
A dire il vero, tanto per restare in tema, in Germania in genere hanno anche un'alta considerazione del "merito", quello reale e non quello millantato o regolarmente usurpato dai furbi nostrani (eccezioni a parte perché pure loro non sono esenti) e hanno anche un'alta considerazione dell'amministrazione dello stato (sempre eccezioni a parte).
Altro che tagliare la ricerca universitaria come ha fatto un governo passato che con iniziative simili ci ha condannato alla recessione!
Ma è meglio soprassedere perché non è questo l'obbiettivo di questo forum.
Il problema della tua interrogazione l'ho subita anch'io e con assai più gravi conseguenze e non era colpa mia se non avevo studiato prima ma per la grande scomodità di recarmi alle scuole in città (allora non c'erano ovunque) associato ad una malattia (mal di testa continuo) la cui causa è stata scoperta solo verso la fine anno e solo all'ultimo mese ho avuto qualche miglioramento. La media di 6 raggiunta con delle performance da mostro (subivo interrogazioni da due ore su tutto il programma annuale perché, secondo loro, non potevo essere preparato studiando solo alla fine e non potevo passare per una sola interrogazione andata pur bene. Alla sola sufficienza che mi veniva data come voto si ribellava l'intera classe, ma è stato comunque inutile perché il mio destino era stato già decretato ai pre-scrutini.
Incredibilmente 6 si sono trasformati in 5 agli scrutini finali e sono stato bocciato!
Ti dico la verità: Non ho perdonato e non lo perdonerò mai!
Questo non significa però che non avessi capito.
Ho cambiato scuola e ho ricominciato con ottimi risultati (e senza mal di testa) e con insegnanti, a cui sono ancora grato, che mi hanno insegnando come usare le nozioni più significative spostando in avanti ed in profondità le logiche considerazioni, sia umaniste che scientifiche.
Quella era scuola!
Per questo ti davo quel consiglio.
Ciao
Giancarlo
- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.-