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20/11/2009 22:45 | |
Se consideri che l'italiano è una lingua di recente fabbricazione, rispetto alle piu antiche lingue latine o sassoni, il neolirismo è un efetto di ciò, sino all'ottocento, i poeti italiani non è che avessero un gran succeso con i loro componimenti, in quanto non si identificavano con una lingua ben presisa, ma avevano tendenza a calarsi nei dialetti, o a "nordificare" le propie creazioni.
Diversamente se osservi il panorama odierno, i poeti italiani hanno un gran successo, e pare che influenzino il continente europeo con i loro componimenti.
Credo che il neolirismo, altro non sia che un diverso modo di comunicare, o di ricercar continuamente la nostra stessa identità, che par smarrita, o dalla mancanza di idoli da cui apprendere, oppressi come siamo da tv e carta spampata, che si insinuano nelle nostre menti confondendo anche i nostri obiettivi.
Personalmente ammiro il Montale, ma, neolirismo o meno, credo che l'apice della poesia nel nuovo secolo sia dovuto alla grande Alda Merini. |
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