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ROBERTO VECCHIONI, UN POETA TRA I CANTANTI

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2007 01:47
06/02/2004 01:14
 
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IPPOPOTAMI



Sogni d'oro


E ti saluto, perché sono stufo
va avanti tu, mi vien da ridere stasera
per aver scritto tante parole
solo per dire:"Mi ricordo di un amore".
Ninna oh, ninna oh,
il mio bimbo a chi lo do?

E arrivederci, è l'ora di scordarci
di quelle donne che han pensato di lasciarci
di quelle sere che c'è mancato il cuore
di aver creduto o fatto credere o sognare.

Ninna oh, ninna oh,
il mio bimbo a chi lo do?

E ti saluto per quello che hai voluto
e ti saluto per il tempo che hai buttato
per le tue mille contraddizioni
e per il buffo coso che hai nei pantaloni.

E buonanotte, e se non dormi bene
cambia la posizione, il sonno poi ti viene
domani è adesso, domani è già passato:
scrivi una bella canzoncina per chi hai amato.

Ninna oh, ninna oh,
il mio bimbo a chi lo do?
Lo daremo all'orco nero
o alla fata se è sincero.


» Indiscreto «


Quando ti vesti e poi ti spogli
e ti domandi a chi assomigli
quando ti guardi dimmi: cosa sogni?
Quando sorridi e ti nascondi
quando ti parli e ti rispondi
quando cammini dimmi: cosa sogni?

E dimmi cosa sogni
quando non puoi dormire
ti chiudi nello specchio e non vuoi uscire.

E dimmi cosa sogni
quando ti senti sola
e tiri calci sotto le lenzuola.

Lontano più lontano
qualcuno sta cantando
qualcuno nella strada sta correndo.

Lontano più lontano
dove comincia il mondo
dove la notte quasi sta finendo.

E un po' ti sembra amore
e un po' non lo vuoi dire
che cosa sogni se non puoi dormire.

E cerchi la tua stella
capelli come il mare
poi t'addormenti
ed io
ti sto a guardare.


» Aimez vous Chopin? (Una serata normale) «




Non sono stanco di guardare te
scendo soltanto a prendere un caffè
è tanto tempo che non dico più bugie
Dove lo porto il portachiavi?
Al porto per veder le navi
quando lo chiamo mi risponde
e la sua voce è dolce fra le onde
oh, mama sweet mama

Con un poeta non parlare
racconta storie senza uscita
vuole una donna che scompare
la sola musica della sua vita
oh, mama, sweet sweet mama

Un'automobile cammina tra la polvere
e il sudore
e il tempo batte lentamente l'orologio
e le sue ore...
se andate a letto zitti zitti
vi verrò a cullare
c'era una volta un uomo che rideva
per amore oh, mama, sweet mama
oh, mama, sweet sweet mama

Il resto è quella musica sentita
da bambino...
il resto è solo musica
e una voce da lontano...


» Oltre il giardino «




Papà
voglio ancora giocare
ma se sparo non devi cadere
non devi farmi vincere sempre
io lo so che sei tu il migliore
...E poi
mi lasciavi la mano
poi le voci, la strada, il rumore.


» Chiari di luna «
C'est un jour de joie que je viens de vivre
c'est un jour d'ennui que je vais d'avoir:
Le premier qui passe comme
le dernier qui vient
sont toujours deux jours que je sais d'aimer.
Nous aurons deux jours: et voilà le vivre
le premier en avril
le dernier comme en hiver
parmi le souris d'une femme
qui va et qui vient
parmi les enfants
qui sommes nous memes.

J'ai seulment deux jours: et voilà le vivre
ce sont deux jours trop courts pour pouvoir chanter
mais je suis un homme et je ne veux rien oublier
ce sont tuojours deux jours que je sais d'aimer

Nous aurons seulment des reves à vivre
le premier c'est l'amour
le dernier c'est ton amour
mal joui comme un ami
qui va et qui vient
e joui vite
pour n'etre pas nous memes.

(È un giorno di gioia che ho appena vissuto
è un giorno di noia che sto per incontrare:
il primo che se ne va così
come l'ultimo che viene
sono sempre due giorni che so d'amare.

Noi avremo due giorni: e "voilà le vivre"
il primo in aprile
l'ultimo come in inverno
fra i sorrisi di una donna
che parte e che torna
in mezzo a quei bambini
che siamo proprio noi.

Io ho solo due giorni: e "voilà le vivre"
sono due giorni troppo brevi per poter cantare
ma io sono un uomo e non voglio dimenticare niente
sono sempre due giorni che so d'amare.

Noi avremo soltanto sogni da vivere:
il primo è l'amore
l'ultimo il tuo amore
goduto male come un amico
che viene e va
e goduto in fretta
per non essere noi stessi).


» Ippopotami «



Gli ippopotami vivono: e non sono molto contenti
a fotografarli mostrano tutti i denti
e dimenano i sederi
oggi molto più di ieri
gli ippopotami ti sorridono volentieri.
Si racconta che un tempo eran pallidi ed impulsivi
ma era il tempo che c'erano i buoni e i cattivi
i più vecchi ogni tanto
rimpiangono la fanghiglia
i più giovani stanno benissimo in famiglia.

Gli ippopotami non hanno pensieri, ma sembrano meditare
e si dicono tutti che ogni ippopotamo è uguale
anche tra loro c'è chi suda
chi scende e chi sale
ma un ippopotamo vero resta normale
ma un ippopotamo serio resta normale.

Ippopotami, pà pà potami
Ippopotami, pà pà potami
d'estate in montagna, d'inverno in riviera
li vedi passare vestiti da sera
Ippopotami, pà pà potami
Ippopotami, pà pà potami
discendono il fiume se c'è la corrente
si stancano poco, pochissimo o niente...

Gli ippopotami ballano quando nessuno li vede
e ogni tanto ballando ballando si pestano un piede
ma si chiedono scusa perché
maleducati non son
e poi quelli che sanno il francese dicon pardon.

Gli ippopotami non fanno niente, basta la presenza
ippopotami non si nasce, si diventa
e se li vedi con gli occhi socchiusi
non è vero che stanno a dormire
fanno finta per non farsi infastidire.

Gli ippopotami una volta litigavano con le jene
ma anche quelle per loro oramai sono bestie per bene
e poi questa è una libera scelta
e va rispettata
perché l'acqua che hanno bevuto è acqua passata
tutta l'acqua che hanno bevuto è acqua passata.

Ippopotami, pà pà potami
Ippopotami, pà pà potami
galleggiano lenti, rotondi e contenti
la faccia però è solo quella coi denti
Ippopotami, pà pà potami
Ippopotami, pà pà potami
annusano il vento di terre lontane
si accoppiano stanchi contando le lune...

Gli ippopotami li puoi dividere in padri, madri e figli
però in fondo non ce n'è uno che si assomigli
quando mangiano è l'ora più bella
mangiano di tutto
solo un altro ippopotamo può dire a un ippopotamo: "Sei brutto".

E alla fine si riuniscono tutti a guardare le stelle
perché uno gli ha detto una volta:"Noi veniamo da quelle".
Ma siccome nonhanno le mani
per farsi una scala
tornan tutti nell'acqua aspettando la prossima sera
tornan tutti nell'acqua aspettando la prossima sera.

Ippopotami, pà pà potami
Ippopotami, pà pà potami
il primo dell'anno van tutti in crociera
e cantando in coro "bel tempo di spera".
Ippopotami, pà pà potami
Ippopotami, pà pà potami
e sognano dietro gli occhiali da sole
domani si cambia, domani si vola.
Ippopotami, pà pà potami
Ippopotami, pà pà potami
dichiarano seri alla televisione
che i giovani vogliono un mondo migliore
Ippopotami, pà Pà potami
Ippopotami, pà Pà potami
distesi nel sole sbadigliano piano
e sembrano fermi, ma vanno lontano...


» Notturno «


Lontano
qualcuno stanotte cammina
va oltre le luci, le insegne, gli hamburgher,
le scarpe in vetrina
va oltre lo sport in diretta, la moglie, i bambini,
la cena, la pioggia, le vecchie canzoni
va oltre le facce di quelli che tornano a casa
aggrappati al volante
intorno c'è tutto di tutto ed il meglio di niente
intorno la notte
e stanotte
qualcuno cammina.

» Nel Regno di Napoli «
a) Miseria e nobiltà
Paese di sole, paese di cielo, paese di mare,
paese di una noia mortale
io, pieno di nostalgia per la mia Parigi,
sono qui, a Napoli, circondato da barbari
e mangio pesce
cucinato senza amore.

Quelquefois
moi, le prince d'Artois
pour le vouloir du roi
comandant à Naples; qualquefois
quand j'ai mangé très mal
ce poisson de barbars
cuit sans amour..

En voyant Paris
dans un jour d'avril
je me desepère
mais seulment quelquefois...

...E sempre stu mare passa e va
e sempre ce ricon'e cantà
e passa e vva la storia
e nuie stamm'à guardà
e sempe, senza sapé pecché
tenimm'a meglio spigola po'rre...
nuie simm' gente'e core
e' o core nun vo' sapé...

Qulquefois
je fais bien ma toilette
et depuis je m'apprette
j'ecris des lettres quelquefois
qualquefois
dans le rues de sa ville
je me sens mourir
ceux sont des primitifs...
Je me souviens de Paris
a droite et à gauche
oh, les vols au vent, oh mes brioches!

. b) L'oro di Napoli.

Eran belli quei signori che venivan da fuori
tu che hai visto solo il mare ti facevano sognare
e parlavano un po' strano (son venuti da lontano),
ti hanno preso per il cuore e pensavi: "forse è amore".

Nenna Nè, ma com'è bello l'amore con te,
Nenna Nè, ma com'è bello l'amore con te.

E passò l'americano con le stelle sulla mano
era bello come un santo e ti ha preso il sentimento
e promesse e cioccolata per l'Italia liberata
torna l'onda e torna il mare, tu non vuoi più ritornare.

Nenna Nè, tu fai l'amore e l'amore dov'è?
Nenna Nè, tu fai l'amore e l'amore non c'è:

Eran belli quei signori che venivano da fuori:
qualche volta fu un inglese, qualche volta fu un francese...

c)Le voci di dentro
Quelquefois
quand le sjours &afrave; Naples
sont des miracles
pleins de soleil
quelquefois
qualche giovane dolce
come un succo di noce
m'insegnan l'italien...

Pe mme c'o tiempo pass'e vva pe mme nun ce sta maje qualquefois
ce sta stu sempe, e che male ca fa.


» Così lontani dalla riva «


Così lontani dalla riva
e più lontani dal rumore
rapiti dalla luna nuova
che ci confonde le parole
Dove ti giri è sempre mare
la notte passa nelle vele
ma continuiamo a navigare
c'era una volta un viaggiatore...


» E noi, le voci e le parole «
E noi le voci e le parole
e noi lontani dal rumore
e un libro ancora da sfogliare
e una coperta e il suo calore...
Così lontani dal rumore
che neanche il vento si sentiva
e il tempo, quello, ci sfiorava
ma poi una notte un viaggiatore...

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