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ROBERTO VECCHIONI, UN POETA TRA I CANTANTI

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2007 01:47
30/09/2006 01:11
 
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Dopo BATTISTI (c'è la sua antologia) è il mio cantante-poeta preferito.

Ascoltandolo in concerto è magico; è un trascinatore nato, un istrione che non si risparmia, tre ore di canzoni live e alla fine è senza voce.





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27/06/2007 14:55
 
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la stazione di Zima
LA STAZIONE DI ZIMA

C'è un solo vaso di gerani
dove si ferma il treno,
e un unico lampione,
che si spegne se lo guardi,
e il più delle volte
non c'è ad aspettarti nessuno,
perché è sempre
troppo presto o troppo tardi.

- Non scendere - mi dici -
continua con me questo viaggio
e così sono lieto di apprendere
che hai fatto il cielo
e milioni di stelle inutili
come un messaggio,
per dimostrami che esisti,
che ci sei davvero:

ma vedi, il problema non è
che tu ci sia o non ci sia
il problema è la mia vita
quando non sarà più la mia,
confusa in un abbraccio
senza fine,
persa nella luce tua, sublime,
per ringraziarti
non so di cosa e perchè;

lasciami
questo sogno disperato
di esser uomo,
lasciami
questo orgoglio smisurato
di esser solo un uomo;
perdonami, Signore,
ma io scendo qua,
alla stazione di Zima.

Alla stazione di Zima
qualche volte c'è il sole
e allora usciamo tutti a guardarlo
e a tutti viene in mente
che cantiamo la stessa canzone
con altre parole
e che ci facciamo male
perché non ci capiamo niente.

E il tempo non s'innamore due volte
di uno stesso uomo;
abbiamo la consistenza lieve delle foglie:
ma ci teniamo la notte per mano
stretti fino all'abbandono,
per non morire da soli
quando il vento ci coglie:

perché vedi, l'importante non è
che tu ci sia o non ci sia:
l'importante è la mia vita
finchè sarà la mia:
con te, Signore
è tutto così grande,
così spaventosamente grande,
che non è mio, non fa per me.

Guardami,
io so amare soltanto come un uomo;
guardami,
a malapena ti sento,
e tu sai dove sono...
ti aspetto qui, Signore,
quando ti va,
alla stazione di Zima.

[SM=x142897] [SM=x142874] [SM=x142944]

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prova ad ascoltare questa FIORE
E INVECE NON FINISCE MAI

Quando passo di notte
per vedere se siete ancora tutti lì...
e mi pare impossibile di potervi amare più di così...
quando ripasso a memoria uno per uno
i momenti che vi baciai...
e mi chiedo più di tutto questo amore
come posso amarvi mai...

perché ci sarà bene un benedetto segno
che più oltre di lì non si può andare,
quando il cielo è così pieno di luce
che un'altra luce lo farebbe scoppiare,
qualcosa che assomigli a un limite
perché l'amore avrà bene un confine,
qualcosa come una fine...

E invece non finisce mai,
si fa più piccolo che può
e ti sta dentro e cresce sai,
com'è possibile non so,
e più ne perdi e più ne hai
e più ne incontri e più ne dai
l'amore non finisce mai.

Quando guardo i tuoi occhi, mi sorprendo
che tu sia bella più di prima,
che mi facevi impazzire al solo ricordare la tua pelle
così talmente oscena.
Come potevo immaginare allora
che eri il mio scandalo, la mia bambina
che avrei potuto amarti sempre più
nei giorni che la bellezza trema?

Perché pensavo ci sarà pure una fine
quando non ci sarà più spazio per tenerlo dentro,
un momento che l'amore si ferma, si volta
si addormenta contento,
un momento che l'amore non potrà, non saprà,
non ce la farà più ad aumentare,
che non avrà più niente da dare...

E invece non finisce mai
si fa più piccolo che può
e ti sta dentro e cresce sai
com'è possibile non so,
ma più ne perdi e più ne hai
e più ne incontri e più ne dai...

l'amore non finisce mai
si fa più piccolo che può
e non ti lascia in pace mai,
toglie il respiro a dirgli "nò";
e più ne perdi e più ne hai,
e più ne incontri e più ne dai:
l'amore non finisce mai


ROBERTO VECCHIONI


[SM=x142897] SCOMMETTO CHE QUESTE [SM=x142864] TI MANCAVANO [SM=x142839] [SM=x142897]
[SM=x142887] [SM=x142944]

14/07/2007 01:33
 
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come pensare CHE NON LE ABBIA? [SM=x142817] [SM=x142847]


GRAZIEEEEEEEEEEEE [SM=x142945] [SM=x142945] [SM=x142945]
12/12/2007 01:47
 
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DI RABBIA E DI STELLE



La ragazza col filo d'argento
Non lasciarmi andare via
Neanche se piangi in cinese
Oh amore amore amore
Comici spaventati guerrieri
Amico mio
Questi fantasmi
Non amo più
Mond lader
Tu, quanto tempo hai?
Il cielo di Austerlitz
Il violinista sul tetto
Le rose blu

La Ragazza Col Filo D'argento






E la ragazza aveva un filo d’argento sulla fronte
Bucava l’aria con due occhi perduti all’orizzonte
Giocò le carte con un mezzo sorriso
Dio lo sa cosa aveva in mano,
puntò con una maschera in viso
la sua bellezza il suo destino
ed io che avevo un “asso”
tristemente solo,
andai a vederlo al volo

E la ragazza aveva il nome dei figli sulle mani
E tutto questo, disse, capita solo se mi ami
Tirò fuori da chissà quale sogno
Un fiore bianco ed uno nero,
mi disse: “scegli tu cosa è meglio,
ce n’è uno falso ed uno vero”
ed io senza nemmeno pensarci su
le corsi dietro al volo.

Io non so chi sei
Né quante cose mi darai
Da questa notte:
io non so chi sei
né quante cose ti darò
da questa notte;
t’innamorerai
non t’innamorerai di me
da questa notte,
m’innamorerò
non m’innamorerò di te
da questa notte…
e il sole, mandate via questo sole,
sto fottutissimo sole…

E la ragazza con il filo d’ argento sulla fronte
Mi portò via con le sue ali di vento fino al ponte,
e disse:”scegli tu dove vivere
con me o col mondo intero”,
poi mi cullò con la sua voce di mare
per farmi addormentare.

Io non so chi sei
Né quante cose mi darai
Da questa notte:
io non so chi sei
né quante cose ti darò
da questa notte;
t’innamorerai
non t’innamorerai di me
da questa notte,
m’innamorerò
non m’innamorerò di te
da questa notte…
e il sole, mandate via questo sole,
sto fottutissimo sole…

Ma la ragazza aveva il nome dei miei figli sulle mani,
E nel suo cuore di cristallo aveva tutti i miei domani,
e tutti i nostri possibili giorni
nella tempesta e nella neve,
le lacrime, i sorrisi e i ritorni
gli inverni e le primavere,
e la ragazza tolse il filo d’argento che aveva sulla fronte
e la ragazza tolse il filo d’argento e attraversammo il ponte





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Non Lasciarmi Andare Via



Il dolore è una vela
così incredibilmente lieve
che nemmeno lo senti,
comincia con la cadenza
dolce della neve,
ed è lì che ti perdi.
Ha la faccia di un bambino
e gli occhi di un lupo triste
che ti lecca la mano,
conosce ogni parola che non esiste
e te le insegna una per una
piano piano
Ed improvvisamente ecco che hai dimenticato
com’era bello l’amore,
e te ne vai in giro
come un vecchio cane sfiancato
che non sente più nessun odore,
torni a casa con la divisa di un soldato
che non crede più nell’onore

Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via

Il bambino rincorreva
la sua barca di carta,
che ci vedeva la vita,
ma il tempo non ha tempo,
l’orologio s’incarta,
la bussola è impazzita
cammini dentro una nebbia
di persone e di cose
che ti facevano sognare,
e hai voglia di andar via
senza accampare scuse
per non aver saputo amare,
quando hai finito tutte le più inutili scuse
per potere restare

Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via

Non ne ho la forza né la voglia di provarci
e neanche le ragioni,
altro che balle, sentimenti, tuffi al cuore
e piagnistei per scrivere canzoni;
vorrei guardare più lontano,
ma lontano adesso è un tempo
spaventosamente breve,
vorrei sparire, cancellarmi, non amarmi,
risvegliarmi che non so nemmeno dove

non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via.




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Neanche Se Piangi In Cinese




Ti ho dato il mio cavallo bianco, che galoppava e non galoppa più
e ti ho passato il tema sotto il banco e il cuore acceso del bambin Gesù
per non parlare della panna , che ti montavo e non ti monto più
ma c'è una cosa che mi tengo , perdonami ma non puoi averla tu
Neanche se piangi in cinese, neanche se piangi in cinese
neanche se piangi in cinese, neanche se piangi in cinese.

Ti ho dato il mio portafortuna, che fa gli straordinari coi tuoi guai
e l' altra faccia della luna, che lasci in giro e che non trovi mai
ti ho dato Pippo e Topolino e Paperino e tutto quel che ho
ma c'è una cosa nel taschino, qualcosa bella mia che non ti do
Neanche se piangi in cinese, neanche se piangi in cinese.

Nina Nina Nina Nina nelle lunghe sere, lunghe sere
Nina Nina Nina Nina nelle mille sere, mille sere
Nina Nina Nina Nina non tentarmi , non mi provocare
Nina Nina Nina Nina non spogliarti Nina che non vale.

Ti ho dato il salto della quaglia, per stare sopra un piede come sto
ti ho dato il mio lavoro a maglia, per riscaldarti amore come so
ti ho dato il cuore con la aorta, che inteso senza peso ti ho difeso come un samurai
ma ho ingoiato la chiave della porta e quella cosa amore non l' avrai

Ma tu sei capace di tutto, perfino di pianger cinese
perfino di prender sul serio sta serie di palle palesi
perfino di non perdonarmi, neanche se piango in cinese.




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Oh Amore Amore Amore


Dove vanno a finire i tuoi pensieri
quando la mia mano lentamente inutilmente ti accarezza
dove vanno a finire i tuoi sorrisi, quelli di ieri,quando ti perdi in una incontentabile tristezza

io non capivo, non sentivo, non leggevo, non vedevo mai
quello che avevi in cuore
quello che avevi in cuore
ma cosa avevi in cuore

e dove andavo a finire io cercandomi da solo
un acchiappa farfalle nelle notti cattive
con questa scusa del cazzo che tu cammini e io volo
e invece no! la vita non si canta ma si vive.

ci siamo dati appuntamento a un treno che aspettava noi
e tu non c'eri più
e io non c'ero mai
non c'ero stato mai

oh amore amore amore
quante bugie abbiamo all'amore
oh amore amore amore
quante volte abbiamo tradito l'amore
oh amore amore amore
come dev'essere offeso e triste l'amore
per come l'abbiamo trattato per quel che abbiamo fatto al nostro amore

gli innamorati si nascondono tenendosi per mano
e non calpestano nemmeno il segno delle loro ombre

gli innamorati contano le stelle e sanno benissimo quante sono
e conoscono per nome tutte le foglie gialle di novembre

e tutto il resto non esiste non è stato non ci sarà mai
il resto è vivere
il resto è vivere
è vivere

oh amore amore amore
quante bugie abbiamo all'amore
oh amore amore amore
quante volte abbiamo tradito l'amore
oh amore amore amore
quante volte avrei voluto dirti amore
oh amore amore amore
potrà mai perdonarci l'amore

oh amore amore amore
quante volte avrei voluto dirti amore
oh amore amore amore
potrà mai perdonarci l'amore


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Comici Spaventati Guerrieri




Hanno treni fermi e una stazione
persa tra il cielo e il mare
hanno la prima metà di una canzone
l'altra metà da ritrovare

Hanno le vostre fandonie nelle orecchie
conoscono le vostre facce di culo
madri piene di tranquillanti
padri che vanno sul sicuro

I ragazzi nascondono lacrime sospese
come gatte gelose dei figli
hanno un bagaglio di speranze deluse
come onde che s'infrangono sugli scogli

Hanno un mondo che avete storpiato ingannato tradito massacrato
hanno un piccolo fiore dentro
che c'è da chiedersi com'è nato

e cercano di amare
domani come ieri
questi miei piccoli comici spaventati guerrieri
e cercano di amare come uomini veri
questi miei piccoli comici
spaventati guerrieri

non azzardatevi a toccarli mai
non azzardatevi a giudicarli
tirate via le vostre sporche mani
non confondetevi coi loro sogni

continuate a costruire un mondo perfetto
dove potete specchiarvi
i poeti non saranno anche nessuno
ma hanno il potere di sputtanarvi

e vorrebebro amare
domani come ieri
questi miei piccoli comici spaventati guerrieri
e vorrebbero amare
come uomini veri
questi miei piccoli comici spaventati guerrieri

e vorrebebro amare
volare sui loro pensieri
questi miei piccoli comici
questi miei piccoli comici
questi miei piccoli comici
spaventati guerrieri


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Amico Mio




Amico mio,
c'è la nebbia oggi su Milano,
e vedessi com'è bello fuori,
proprio come quando giocavamo,
soltanto ieri.
Amico mio,
io ti tiro giù da questo letto
e ce ne andiamo in giro a far gli scemi,
come quando toccavamo a tutte
il culo e i seni

Uscirai con me da questa stanza
perchè il tempo non ci frega mai
e gli diremo forte alla speranza
che non serve, che può anche andarsene, sai,
e la faremo vedere a chi sta in cielo
chi siamo noi

Amico mio,
vorrei scriverti una ninna nanna
una lettera che sia per sempre
o la favola che torna a casa
la tua donna.
Amico mio,
non sei tu che non ci sei riuscito,
sono gli altri che non hanno capito,
sono gli altri che hanno abbandonato:
tu sei il migliore.

Ti terrò la mano questa sera
senza chiederti se è presto o tardi,
parlerai di noi la notte intera
a rincoglionirmi di ricordi,
e sarai lo stesso amico sempre
finchè mi parli.

Amico mio,
siamo qui accecati in un abbaglio,
e ogni tanto si apre un o spiraglio,
e in un canto di miseria grande
ci batte il cuore;
amico mio,
tu mi hai lasciato quasi niente e tanto,
di avere riso insieme e avere pianto,
e altre sciocchezze che facciamo noi uomini
ogni tanto.

E non c'è stata mai una donna al mondo
che io abbia amato quanto ho amato te,
come non c'è nessuna cosa al mondo,
che non farei perchè restasso con me,
ma sta sicuro che dovunque tu vada
io scoprirò dov'è.

Amico mio,
tu volerai sopra una nave a vela,
ti accenderai come una stella a sera,
e sarai sempre tu, il tuo viso
e la tua voce
e di lassù mi indicherai col dito,
dicendo a tutti "quello, è il mio amico"
e quando tutti mi vedranno allora
sarai felice.



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Questi Fantasmi




Signore delle comete,
re delle stelle di giorno,
chi sono questi fantasmi
che mi camminano intorno?
chi sono questi cialtroni,
questi topi di fogna e bordello,
questi ignoranti vincenti
con l'intelligenza dentro l'uccello?

Chi sono questi buffoni,
questa mappata di sole,
questi animali parlanti,
questi trappani col rolex?
e questa banda di pazzi
che gridano "io compro, io vendo"
che il gioco è "vinco o mi rovino
a seconda di chi muore nel mondo"?

Signore tu che ci hai detto:
"quando volete ritorno"
levaci questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Signore, scusa se insisto,
non mi mandare all'inferno,
levami questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.

Mandali a coltivare funghi in Val di Non
o a scelta il riso di Canton,
a fare gli orsi per turisti a Yellowstone,
comunque fuori dai coglion.

Signore, fulminali subito
quelli che non hanno i congiuntivi,
e gli aspiranti cantanti,
rima che diventino dei divi:
faremmo volentieri a meno
anche di quelle con il solo pensiero
che far vedere il culo
lo si possa definire un lavoro.

Signore, tu che ci hai detto
"quando volete ritorno",
toglici questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Signore, scusa se insisto,
non mi mandare all'inferno,
toglimi questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.

Vorrei svegliarmi un giorno senza bip bip
decerebrati sulle jeep,
giovani pirla fancazzisti che hanno un trip,
e fammi santa Meryl Streep.

Signore delle comete,
dei pani, dei pesci e del giorno,
levaci questi fantasmi,
questi fantasmi di torno:
Signore delle crociate,
possa tu regnare in eterno,
levami questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.



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Non Amo Più



Sarà il vento della sera
che mi sfoglia, che mi svela, che mi intride il cuore;
sarà questo rivedere la mia vita
come un grande inimitabile perduto amore;
sarà che mi sento stanco
di pensieri, di parole, di persone e anche di idee,
questo mare che va sempre avanti e indietro
con le sue maree

Sarai tu coi tuoi vent'anni
che mi vedi come fossi il re del mondo;
sarà il cane che mi guarda come un cane
e piscia sempre controvento;
sarai tu coi tuoi vent'anni
che mi sfiori con le ali per volare via,
e sarà che mi sembra un figlio
perso in guerra la malinconia;
ma stasera all'improvviso mi succede,
e non c'entri tu...non amo più
ninni ninni ninni ninni ni non amo più
ninni ninni ninni ninni ni non amo più

Sarà il sogno che si perde
se lo chiamo non mi sente, non risponde più
sarà questa donna triste
che ho lasciato senza un gesto scivolare giù,
sarà colpa dello specchio che riflette
l'altro uomo che vedevo allora,
quello che mi ha fatto un mucchio di promesse
e non è stato di parola

Sarà il libro che leggevo
la canzone che credevo mia
o sarà semplicemente che il mio pene
non ha più nessuna fantasia,
sarai tu coi tuoi vent'anni
che sei qui per caso e che mi dai la mano,
sarai tu coi tuoi vent'anni
sarà questa tosse, sarà questo fumo,
ma stasera non puoi farci niente
neanche tu...non amo più
ninni ninni ninni ninni ni...non amo più
ninni ninni ninni ninni ni...non amo più



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Mond Lader


Son chì, son là che cunti nient
e che ghe vègna on accident
ai cervellon, ai lazzaron del parlament.
Son chì che gh’hoo duu coeugg de matt
e son inii a ciappà i ratt
me borlen giò anca i ball e i sentiment.

Mi voraria savè quèll’òstia,
quel gran figlio di una bèstia
che on bèll dì m’ha saraa sù l’Alfa Romeo.
Sarò anche il figlio di on terron
ma rièssi nò a vèss on coion
e intant me brusa el bus del cuu... e marameo.

Mond lader
quèlla brutta loeuggia d’on mond lader
quèlla brutta tròia d’un mond lader
el cantava indeperlù mè pader.
Mondo ladro pieno di padroni
di cattivi che son tutti buoni
di sbarbati senza più i maroni.
Mond lader, mond lader.

E gh’hoo duu fioeu che parlen minga
hinn domà bon de cicciarà de cicciarà
al telefonin
la tosa con l’anèllo al naso
anca incoeu l’è tatuada
in bel bamborin
la mia mise la vosa in cà
la vosa che la par uno strasciee
el mè padron el comunista
a fin del mes el me da nò i danee.

Mond lader
mì ‘l so nò se gh’hoo de fà mond lader
mì ‘l soo nò se pòdi fà mond lader
voraria savè doe el va domani
cosa ne sarà di me domani
che c’ho solo merda nelle mani.
Mond lader, domani.

Ieri rincorrevo il tempo
il tempo mi correva dietro
erano gli anni della fantasia
oggi son qui che guardo il cielo
con le sue rondini in volo
e son minga bon de scappà via.

Gh’è più i tosan quèi d’ona vòlta
che la davn dree a ona pòrta
e la scighera l’era poesia
e te see denter in di oeugg
me trèma ancamò i genoeugg
la prima vòlta che sei stata mia.

Mond lader
mì te voeuri pròppi ben, mond lader
e son chì col coeur in man, mond lader
ti vorrei dare di più, mond lader
ma puttana tròia d’un mond lader
son staa minga bon de vèss on lader
cosa ne sarà di me domani
che c’ho solo merda nelle mani.
Mond lader, domani
Mond lader, domani
Mond lader, domani.



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Tu, Quanto Tempo Hai?







Ci sono foglie che si aggrappano ai rami perche non vogliono cadere mai,ci sono stelle che si aggrappano al cielo perche si accorgono di finire,sai, ci sono ubriachi che stringono il bicchiere perché è sempre l'ultimo che fa paura,ci sono uccelli che sentono lo sparo e contano quanto gli resta ancora.
Ed è soltanto questione di tempo:quello che serve a salvare un uomo,il cielo quando è in attesa di un lampo,una chitarra che aspetta un suono,una ragazza col cuore in gola,perché il suo amore non puo finire,o il tempo prima della parola che non avresti mai voluto dire...
E tu,quanto tempo hai?
tu,quanto amore hai?
io,non ti perdo mai ti aspetto al fondo di questa strada,sai;tu,quanto tempo hai,quanto tempo hai,quanto amore hai?
Ci sono ragazzi che chiudono gli occhi e si distruggono in un altro tempo,ma d'altra parte ci sono vecchi che darebbero tutto per un momento,ci sono lettere che non arrivano,baci che restano immaginari,ci sono treni che si stanno chiedendo quando finiscono i binari.
E ci sono poeti che chiedono a Dio un altro giorno per dire qualcosa e i giardinieri sdraiati di notte col naso sul gambo di una rosa,ci sono bambini che aspettano quando verranno per spegnere la luce, e uomono che hanno sfidato il tempo perchè qualcuno sia felice.
E tu,quanto tempo hai?
tu,quanto amore hai?
basta solo sapere questo,sai,conta solo questo, sai.
Tu,quanto tempo hai
Tu quanto amore hai:
non è niente
non è successo niente,sai,
dimmi solo se ti ho perso o non ti ho perso mai;tu quanto tempo hai?
quanto tempo hai,quanto amore sei?




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Il Cielo Di Austerlitz



Sono caduto come un airone
colpito al volo nella brughiera
sono caduto come d’autunno
la foglia stanca di primavera
sono caduto sulla mia schiena
tra un fiore d’anice e una betulla
e guardo immobile come un bambino
nella sua culla.

Sopra di me c’è soltanto il cielo
e in cielo scorrono gli anni e i mesi
nessun ricordo sembra più vero
tra gli urli altissimi dei francesi
sono caduto sulla mia ita
sprecata a credermi onnipotente
chè tutto è vano su questa terra
e tutto è niente.

Com’è lontano Dio, lontano il cielo
da tutto quello che ho creduto vero,
com’è lontano Dio, lontano il tempo
un’ombra miserabile di eterno;
avessi amato gli uomini e i pensieri,
potessi amarti molto più di ieri:
com’è lontano, lontano il cielo, il cielo...

Dov’è finito lo sfarzo assurdo
di Pietroburgo, di quella reggia,
e le risate, l’oppio, l’onore,
dov’è il mio popolo che m’inneggia,
tutto il rumore è una voce spenta,
qui arriva solo l’eco dell’aria
e il canto dolce che mi addormenta
della mia balia.

E guardo questo nano francese
meschino come la sua vittoria
che conta i morti così cortese
e crede d’essere lui la storia,
“e io non posso, non voglio morire
amo la vita, quest’erba e l’aria”,
gli uomini sono un’avventura
straordinaria.

Com’è lontano Dio, lontano il cielo
da tutto quello che ho creduto vero
com’è lontano Di, lontano il tempo,
il sogno d’esser uomini è un momento,
potessi amare molto più di ieri,
potessi amare chi ho perduto ieri,
com’è lontano Dio, lontano il cielo, il cielo...

potessi amare molto più di ieri,
potessi amare chi ho perduto ieri,
com’è lontano Dio, lontano il cielo, il cielo.



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Il Violinista Sul Tetto





Io da grande partirò soldato
con la giacca nuova e col fucile,
con la giacca che tu m’hai cucito
servirò la patria, a costo di morire.

Mamma, oppure no, farò il pompiere
che si getta impavido nel fuoco,
salverò la vita del mio amore,
brucerà il mio cuore di ben altro fuoco.

Mamma dammi centomila lire
che domani parto, vado a ddà il pompiere
mamma dammi centomila lire
che domani voglio fare il bersagliere.

Ecco qua le centomila lire
per l’eroico piccolo pompiere,
ecco qua le centomila lire
per le piume al vento
del mio bersagliere,
ecco qua le centomila lire
te le darò quando ti vedrò partire.

Mamma, sento che sarò poeta,
già mi vedo scrivere “Alla luna”,
“L’infinito”, “A Silvia”, la vicina
che è la nipotina della sora Bruna,

o mi faccio frate confessore,
pè sentì i peccati della gente,
soprattutto quelle delle suore
che se fanno fare, ma non se sà niente.

Mamma dammi centomila lire
che mi fo poeta pè ccantà l’amore,
mamma dammi centomila lire
che sarò domani frate confessore.

Figlio figlio che tu sia poeta,
o soldato o frate confessore,
o il pompiere che non teme niente,
se ne accorgeranno tutta quela gente:
dormi adesso ninno, nella sera
tu sarai l’orgoglio d’ogni tuo parente.

Mi dicevo quando sarò grande
sceglierò tra vivere e capire,
se dovrò cambiare le mutande
se dovrò restare, se dovrò partire:
mamma sono diventato uomo,
e mi hai dato centomila lire,
ma non sò né frate, né pompiere
nianca sò poeta, nianca bersagliere.

Sai dov’è finito il tuo bambino?
solo sopra il tetto a sonà il violino,
a sonà il violino sopra il tetto
con un muro bianco proprio dirimpetto.

Figlio, figlio, se nessuno ascolta,
la tua mamma ti farà una torta,
sono sona figlio tutta notte,
non ti disperare, tanto che ce fotte?

Mamma, mamma, forse il mio destino
era lì sul tetto a sonà il violino,
che mme frega se nessuno sente,
tanto non lo suono mica per la gente.

Sona, sona, figlio, figlio bello
mamma tua ti porta il limoncello,
e ti porta pane e pecorino
se ti viene fame prima del mattino.

Mamma, mamma, questo è il mio destino
stare sopra il tetto a sonà il violino,
dillo a babbo, dillo alle sorelle
se nessuno sente, sòno per le stelle;
dillo a babbo, dillo alle sorelle
sòno per me solo, sòno per le stelle.


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Le Rose Blu








Vedi,
darti la vita in cambio
sarebbe troppo facile,
tanto la vita è tua
e quando ti gira
la puoi riprendere;
io,
posso darti chi sono,
sono stato o chi sarò,
per quello che sai,
e quello che io so.

Io ti darò
tutto quello che ho sgnato,
tutto quello che ho cantato,
tutto quello che ho perduto,
tutto quello che ho vissuto,
tutto quello che vivrò,
e ti darò
ogni alba, ogni tramonto
il suo viso in quel momento
il silenzio della sera
e mio padre che tornava
io ti darò.

Io ti darò
il mio primo giorno a scuola
l’aquilone che volava
il suo bacio che iniziava
il suo bacio che moriva
io ti darò,
e ancora sai,
le vigilie di Natale
quando bigi e ti va male,
le risate degli amici,
gli anni, quelli più felici
io ti darò.

Io ti darò
tutti i giorni che ho alzato
i pugni al cielo
e ti ho pregato, Signore,
bestemmiandoti perchè non ti vedevo,
e ti darò
la dolcezza infinita di mia madre,
di mia madre finita al volo
nel silenzio di un passero che cade,
e ti darò la gioia delle notti
passate con il cuore in gola,
quando riuscivo finalmente
a far ridere e piangere una parola...

Vedi,
darti solo lavita
sarebbe troppo facile
perché la vita è niente
senza quello che hai da vivere;
e allora,
fà che non l’abbia vissuta
neanche un po’,
per quello che tu sai,
e quello che io so.

Fà che io sia un vigliacco e un assassino,
un anonimo cretino,
una pianta, un verme, un fiato
dentro un flauto che è sfiatato
e così sarò,
così sarò,
non avrò mai visto il mare
non avrò fatto l’amore,
scritto niente sui miei fogli,
visto nascere i miei figli
che non avrò.

Dimenticherò
quante volte ho creduto
e ho amato, sai,
come se non avessi amato mai,
mi perderò
in una notte d’estate
che non ci sono più stelle,
in una notte di pioggia sottile
che non potrà bagnare la mia pelle,
e non saprò sentire la bellezza
che ti mette nel cuore la poesia
perchè questa vita adesso, quella vita
non è più la mia.

Ma tu dammi in cambio le sue rose blu
fagliele rifiorire le sue rose blu
Tu ridagli indietro
le sue rose blu.
[Modificato da fiordineve 14/03/2008 00:06]
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