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ROBERTO VECCHIONI, UN POETA TRA I CANTANTI

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2007 01:47
02/02/2004 11:55
 
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ROBINSON



Signor giudice (Un signore così così)


(Vecchioni)



Signor giudice
le stelle sono chiare
per chi le può vedere
magari stando al mare.
Signor giudice
chissà chissà che sole
si copra, per favore
che le può fare male
immaginiamo che avrà
cose più grandi di noi
forse una moglie
troppo giovane
e ci scusiamo con lei
d'importunarla così
ma ci capisca
in fondo siamo uomini così così.

Abbiamo donne, abbiamo amici così così
leggiamo poco, leggiamo libri così così
e nelle foto veniamo sempre così così.

Signor giudice
lei venga quando vuole
più ci farà aspettare
più sarà bello uscire.
Signor giudice
si compri il costumino, si mangi l'arancino
col suo pomodorino
noi siamo tanti, siam qua, già la chiamiamo papà
di quei papà
che non si conoscono
quel giorno quando verrà giudichi senza pietà
ci vergognamo tanto d'essere uomini
così così.

Sogniamo poco, sogniamo sogni così così
abbiamo nonne, abbiamo mamme così così
e quasi sempre sposiamo mogli così così
se ci riusciamo facciamo figli così così.
Abbiamo tutti le stesse facce così così
viaggiamo poco, vediamo posti così così
ed ogni sera ci ritroviamo così così.

Signor giudice, noi siamo quel che siamo
ma l'ala di un gabbiano può far volar lontano.
Signor giudice, qui il tempo scorre piano
ma noi che l'adoriamo col tempo ci giochiamo.
L'ombra sul muro non è una ragazza
però ci fai l'amore per abitudine
lei certamente farà quello che è giusto
per noi che ci fidiamo e continuiamo
a vivere così così così.

Sappiamo poco, sappiamo cose così così
ci accontentiamo perchè noi siamo così così
a casa nostra ci sono quadri così così
e se c'è sole è sempre sole così così.
Sogniamo poco, sogniamo sogni così così
e nelle foto veniamo sempre così così
ed ogni sera ci ritroviamo così così.


Roland (Chanson de geste/Chanson sans geste)


(Vecchioni)


Chanson de geste
Piangete passeri, piangete fiori,
tutte le lacrime che non so versare
che io non veda più luci e colori,
senza la luce dei mio amore
Roland che sorrideva
Roland con gli occhi di rugiada
Roland coi suo cavallo e la sua spada
Se l'è portato il vento
Se l'è portato il vento.

Chanson sans geste
Piccola pietra, piccola canzone
vento di Francia e donne affatturate
lui vi servì di uguale devozione
in guerra e nelle stanze più appartate
donne, Roland fu come non sapete
cappone e leccapiedi dei cristiani
e grande solamente in spacconate
dei tipo: "Valgo dieci musulmani"
Roland è fort
Roland è fort
Roland è mica tanto fort.

"Mamma, li turchi sono proprio tanti"
disse guardando in ogni direzione
non fece in tempo ad infilarsi i guanti
che si trovò già eroe nella canzone...
volevo solo vivere la vita
quello era pazzo, sadico e cretino
ma un giorno finalmente l'ha pagata
e ha finito di fare l'assassino.
Roland è fort
Roland è fort
Roland è mica tanto fort
Roland è mort
Roland è mort
Roland è finalmente mort.

Mi manchi
(Vecchioni)

Così a distanza d'anni aprì la mano
e aveva tre monete d'oro finto
forse per questo non sorrise
forse per questo non disse: "ho vinto".
Richiuse il pugno, roba di un minuto
per non sentirlo vuoto
e mi manchi.

E la ragazza fece op-là una sera
e fu un op-là da rimanerci incinta
vestì di bianco ch'era primavera
e nella polaroid sorrise convinta
fecero seguito invitati misti
e dodici antipasti
e mi manchi, mi manchi, e mi manchi.

E quando dodici anni fa dal bagno
gli disse: "È tardi, devo andare..."
pensò che si trattasse di un impegno
non dodici anni senza ritornare.
Da allora vinse quasi sempre tutto
e smise di pensare
e mi manchi, mi manchi, e mi manchi.

Ma finché canto ti ho davanti
gli anni sono solo dei momenti
tu sei sempre stata qui davanti.


Luci a San Siro


Come salvarsi la vita

(Vecchioni)

Salvarsela con un Martini
salvarsela con i cretini
salvarla quando gira il vento
giurare il falso incrociando le dita
però salvarsela la vita.

Salvarla con el figurine
salvarla con le patatine
con il rimorso di arrivaare
soltanto quando la nave è partita
però salvarsela la vita.

Lettera da Marsala


(Vecchìoni)


Lettera da Marsala
ad un'ipotesi di donna
che non ricorda più in che posto sia
lettera da Marsala
per dirle che la penso sempre
ma non è proprio tutta 'a vita mia
e fuori ci sarà qualcuno
('a vita mia m'a porto 'n pietto)
qualcuno fuori ascolterà
('o core mio fa oilì oilà)
mica saremo tutti...

Lettera da Marsala
solo tre righe di biglietto
il resto l'ho pensato ma non l'ho scritto
lettera da Marsala
a un amicizia ch'è finita
ma che m'mporta, i' canto e chesta è 'a vita
'a vita mia m'a porto 'n pietto
(e fuori ci sarà qualcuno)
'o core mio fa oilì oiià
(mica saremo tutti qua)
e nun va dongo pe' dispetto
'sta libertà...



Robinson

(Vecchioni)


Il bambino segue un sogno
l'avventura fuori dal cortile
onda piena nelle notti chiare
la sorpresa di una fata
che dal niente fa una palizzata
una nave persa fra le stelle
quando il grillo dal camino canta e non si sa dov'è
ma l'eroe sorride ed è con te
quando il vento ha il suono di una voce dentro l'albero
e la luna fa sognare io da grande sarò
come Robinson, Robinson, Robinson...

L'orologio dei trent'anni
batte colpi che non lascian segni
e non ne ha lasciati il tuo fucile;
qui la notte è solo vento
roba consumata, è un fuoco finto,
chi non dorme aspetta le astronavi
qui l'amore passa e passa il tempo di cantarselo
nel cortile chi ti aspetta più?
Sotto il cielo, sulla spiaggia, un vecchio mago zingaro
e la luna fa pensare; " io da grande sarò
come Robinson, Robinson, Robinson..."

Ma il bambino sulla nave non ha fantasia
quando torna crede di andar via
ora chiude a chiave la sua roba per difenderla
ha il fucile nella mano
e dallo specchio gli sorride
Robinson, Robinson, Robinson...


Lo stregone e il giocatore

(Vecchioni)

Quando arrivò lo fece molto piano
e il vecchio con la mente era lontano
e poi neppure il cane si svegliò,
non abbaiò, rimase immobile.

Così pensò che fosse qualche amico,
o una rondine, o lo spirito dei lupo,
o il vento, perchè il vento
quando entra è svelto più di una lucertola.

E niente più da perdere
e niente da aspettare
gli disse: "Appendi pure il tuo cappello
facciamo finta di giocare".

Gli anziani gliel'avevan raccontato:
portava i dadi e il gioco era truccato
ma t'incantava il fondo di un sorriso,
su quel viso ancora giovane.

E poi sentì ululare forte il lupo
e quando aveva già quasi perduto,
vide che sulla luna gli sfuggì
la sua vita e se ne innamorò.

"Io sono un vecchio inutile
puoi prendere di meglio
tu dammi ancora un giorno
e in cambio ti darò
mio figlio".

Allonsanfan

(Vecchioni)


Allonsanfan de la patrie
allonsanfan de la patrie
allonsanfan allonsanfan
de la patrie.

Salvarsela con un ricordo
salvarsela con un ritardo
salvarsela con vigliaccheria
tradire tutti facendo la spia
però salvarla perché mia.

Allonsanfan de la patrie
allonsanfan de la patrie
allonsanfan allonsanfan
de la patrie.

Salvarsela con un'illusione
salvarsela con una canzone
salvarsela scrivendo t'amo,
scrivendo t'odio soltanto a matita
però salvarsela la vita.

Allonsanfan de la patrie
allonsanfan de la patrie
allonsanfan allonsanfan
de la patrie...

Vorrei

(Vecchioni)


Tu sei bella anche se non ridi
sai cadere quasi sempre in piedi
io non ho la giacca ed il coltello
ma sul muro il tuo sorriso è bello.

Io vorrei
rivederti per tutte le sere
che ho guardato
la tua foto in un vaso di mele.

Non ti ho mai voluto tanto bene
vedi, quasi quasi ti conviene;
ti ho mai scritto lettere d'amore
quando stavi sveglia ad aspettare?

Sì lo so
che poi sei ritornata, lo so
ma qui dentro
io continuo a vederti partire...

Io vorrei
fare a pezzi il ricordo di un treno
i tuoi treni
e quell'uomo che vedi e che tieni...

Io vorrei
ammazzarlo per farti tornare
sulle scale
con la voglia di ricominciare.

Hai ragione, forse sono solo
ho comprato il cielo ma non volo
sono piccolo come un bambino
puoi tenermi tutto in una mano.

Io vorrei
rivederti per fare l'amore
non sognarti
quando il sogno comincia a finire.

Io vorrei
fare il cambio con te per scoprire
tu chi sei
ed accorgermi che siamo uguali.

E vorrei contare i tuoi capelli
fino all'ultimo senza sbagliare
e alla fine
dire che son belli
e confonderli e ricominciare.

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