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ROBERTO VECCHIONI, UN POETA TRA I CANTANTI

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2007 01:47
02/02/2004 02:47
 
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ALBUM IPERTENSIONE



Irene


(Vecchioni - Des Rossiers)


Oh, certo che può sembrare inutile
una stazione a chi non parte mai
ma i treni che davvero portan via
non han fiori sui sedili
ma da fuori non lo sai
devi entrarci per sapere dove vai.
Irene, non aspettare più
la spiaggia era d'oro per illuderci
col vantaggio di non pensarci su
non è il tempo della volpe
ora è il corvo il mio dio,
questo niente nella mano sono finalmente io.

Corri via, scappa via
ma devi farlo da te
senza starlo a chiedere
come fai, sempre fai
con tutto quel che hai.
Corri via, via, scappa via
insieme o contro di me
non importa, basta che
cerchi tu, solo tu
di scegliere chi sei.

I gufi che porti sulla spalla tua
ti mangiano gli occhi e non li mandi via
(c'è il vantaggio di non pensarci su)
è una vita che ti dicono:
"Da sola tu non puoi"
che ti dicono: "poi ci ringrazierai..."
E a volte la musica non viene più
e allora vorrei che mi capissi tu,
e guardassi con rabbia insieme a me
tutto il tempo da borghesi
perso a coltivar ninfee
senza mai capire gli uomini e le idee.


Corri via, scappa via
ma devi farlo da te
senza starlo a chiedere
come fai, sempre fai
con tutto quel che hai.
Corri via, via, scappa via
insieme o contro di me
non importa, basta che
cerchi tu, solo tu
di scegliere chi sei.

Canzone per Laura


(Vecchioni)

Al primo amore si fermò
scese dalla filovia
e allora il mondo gli sembrò
una drogheria, una drogheria.
L'ultima volta che lo videro
era col circo del "pensateci un po' voi"
dove leoni, clown e acrobati,
stavan fermi come lui:

va da sé che Laura non crede,
non crede più,
passa il sale, chiacchiera, siede
e guarda giù.

Fu re Riccardo il primo che
salutò la compagnia,
si tolse l'elmo e disse "Tiè!"
ma con cortesia, ma con cortesia
era una guerra un po' del cavolo,
mancava un senso , un apriscatole, un'idea,
eppure tutti comandavano
a che cosa non si sa: va da sé che Laura non crede,
non crede più,
passa il sale, chiacchiera, siede
e guarda giù.

E Marco Polo li fregò
doge, moglie, turchi, idee
partì da Chioggia ed arrivò
non più giù di Bari,
non più giù di Bari
poi disse "Ho visto Orienti magici",
ma almeno aveva avuto della fantasia;
i veneziani che applaudivano
solo invidia e ipocrisia: va da sé che Laura non crede,
non crede più,
passa il sale, chiacchiera, siede
e guarda giù.

Poi quel bimbo si voltò
e contò le nostalgie
scese dal palco e disse "No!"
Sono cose mie, solamente mie".
E mentre tutti si aspettavano
la giravolta, il salto doppio, la poesia
gridò a chi stava a capotavola:
"Stacci attento e fila via!".
Perché adesso Laura ci crede
ci crede sì
Perché adesso Laura ci crede
ci crede sì
chiude gli occhi e dentro sorride
adesso sì.


I poeti

(Vecchioni)

I poeti son giovani e belli
e portano in cuore
la luce del sole
e un canto d'uccelli
e la strada del borgo natio
la pioggia sui tetti
la povera gente amata da Dio.

Poesia, poesia,
deh proteggimi ovunque io sia
poesia, poesia.

I poeti son vecchi signori
che mangian le stelle
distesi sui prati
delle loro ville
e s'inventano zingare e more
per farsi credibili agli occhi del mondo
col loro dolore.

Poesia, poesia, poesia, poesia.

I poeti si fanno le pippe
coi loro ricordi
la casa, la mamma, le cose che perdi
e poi strisciano sui congiuntivi
se fossi, se avessi, se avessi e se fossi,
se fossimo vivi.

Poesia, poesia
deh, proteggimi ovunque io sia
poesia, poesia.

I poeti hanno visto la guerra
con gli occhi degli altri
che tanto per vivere han perso la pelle
così scrivon piangendo cipolle
su barbe profetiche intinte nel vino
che pure gli serve.

Poesia, poesia, poesia, poesia.

I poeti son liberi servi di re e cardinali
che van ripetendo: noi siam tutti uguali
e si tingono di rosso vivo
ciascuno pensando:""Il giorno del nobel
farò l'antidivo".

Poesia, poesia,
deh, proteggimi ovunque io sia
poesia, poesia.

I poeti sono litri di vino bevuti per noia
per scriver parole davanti al mattino
mentre sognano bambine nude
che uscendo da scuola
li prendon per mano e gli dànno la viola.

Poesia, poesia, poesia, poesia.

I poeti son giovani stanchi che servon lo Stato
sputandogli in faccia perché sia dannato
e sbandierano cieli e fontane
messaggi e colombe
a noi le campane, ai ricchi le trombe.

Poesia, poesia.

Canzonenoznac

(Vecchioni)


Il leader della parte scura
dietro una barba quasi nera
diceva cose alla sua gente
a voce bassa come sempre
e ricordava cose antiche
proibite ma pur sempre vive
come il Martini con le olive.
Dal millenovecentottanta
anno di grazia e d'alleanza
felice e immobile la gente
viveva solo del presente.
ma lui a quei pochi che riuniva
come una nenia ripeteva
quel suo programma che chiedeva
Fosse permesso ricordare
fosse permesso ricordare
poi ricordò che era vietato
nel mondo nuovo anche il passato.

Il leader della parte chiara
con quella cicatrice amara
sul mento a forma di radice
gridava:"Abbasso questa pace".
Coi pochi giovani insultava
la polizia che costringeva
soltanto ad essere felici
ed abbatteva e rifaceva
palazzi d'arte e di cultura
e delle bibite e del niente
sì, ma soltanto con la mente
e all'occorenza le prendeva
 davanti ai giudici abiurava,
ma appena uscito risognava
fosse possibile cambiare
fosse possibile sperare
ma la speranza era un difetto
nel mondo ormai così perfetto.

E il leader con la cicatrice
credeva l'altro più felice
e l'altro, quello con la barba,
di lui diceva "È pieno d'erba".
Si sospettavano a vicenda
di fare solamente scena
d'essere schiavi del sistema
e l'uno l'altro beffeggiava
e l'altro l'uno ricambiava
pur descrivendo alla rinfusa
due volti di una stessa accusa
che era impossibile cambiare,
tornare indietro, andare avanti
avere voglia di sbagliare.
Come ad esempio ricordare
Come ad esempio ricordare
questo ricordo era un difetto
nel mondo ormai così perfetto
né si poteva più cambiare
né si poteva più sperare
questa speranza era un difetto
nel mondo ormai così perfetto.

E il leader della parte chiara
pianse di rabbia quella sera
seduto sopra la sua vita
perduta come una partita
ma il servofreno dentro il cuore
che scatta al minimo segnale
gli eliminò tutto il dolore.
E il leader della parte scura
contando i passi e la paura
si avvicinò alle parti estreme
dove correva un giorno il fiume
ricostruendo da un declivio
l'ultima chiesa, un vecchio bivio,
l'acqua e l'amore che non c'era.
Si sentì stanco in quel momento
tolse la barba e sopra il mento,
apparve a forma di radice
quella sua vecchia cicatrice.



Alighieri

(Vecchioni)


Quando tornerai,
mi decevo, e sai,
ci si mangia il cuore a volte
per resistere
ma poi vivi e dài
e ti accorgi che
non è tempo più
di bandiere appese
E si cambia, sai,
non si aspetta più quando tornerai.
Tu quel giorno avrai
mille anni in più
tutti gli anni messi in conto
all'abitudine,
e mi accorgerò
che non basta più
camuffare il tempo per sentirsi
quelli che
che si amavano, che ridevano.

Cinquantamila e non h aperto...
e che può avere? Tre fanti?
Chissà perché Francesco
non capisce mai gli altri.
Signora, non posso fare sempre canzoni
che piacciono a tutti, andare incontro
facilitare, semplificare...
O forse tre donne, eh, potrebbe avere
anche tre donne quello lì.
Egregio professore, questo Provveditorato,
presa visione dei suoi metodi d'insegnamento
è spiacente di comunicarle che deve
destituirla dall'incarico di...

Aspettarti, sai,
mi fa ridere,
a vent'anni aveva un senso
adesso è inutile,
e poi il fegato
non mi regge più
e la faccia mia
non la reggo io...
E se fossi in te
non ci proverei
non ritornerei
ma tu tornerai
senza dirmelo
e ad un tratto avrai quel gesto
che non scordo più
e risentirò
quella forza mia
di spaccare il mondo
insieme a te
ma non basterà
per sentire che
sono ancora io.

- Alle otto e mezza, Perfetto, vengo alle
otto e mezza a cena son lei
siamo d'accordo, sì, siamo d'accordo.
- Le aragoste sono come i poveri:
le parti migliori sono le braccia.
- Buona questa colonnello!
- Ma cosa vogliono questi studenti, sono
quattrocento anni che fanno casino, un casino
immemorabile!
-Certo, sì, lei ha ragione colonnello, ma vede,
lei ha sempre le cinque lire di resto...
Le sale affollate, i leccapiedi, pardon,
i pratici, si dice "i pratici",
e questa donna, questa donna che ho sposato
avrà ragione anche lei, sì, mi fanno un po' senso
quei due gufi che ha sulle spalle... ma è
giusta, no, no, no, io non la cambierei
affatto, è giusta così com'è, è giusta, lei almeno
mi capisce, a volte, tu invece niente, niente.

Non ti ho amato mai,
non ti ho amato mai.
Ma che cosa ti credevi, vecchia stupida!
Figurarsi se,
uno come me,
fa il pupazzo per le cosce tue
e poi gli anni e poi
non ne ho voglia, sai
non ti aspetto più.

Nei tre canti di Cacciaguida
si descrive una Firenze "sobria e
pudica", quando non era, "ancor giunto
Sardanapalo" a mostrar ciò che in
camera si puote. E da Firenze il discorso
si espande a tutto il mondo: diventa
universale. Ed è qui che l'Alighieri troneggia,
in un crescendo di malinconia
e passione che definirei come... che definirei
quasi... che definirei come...





Tutta la vita in un giorno


(Vecchioni)

Gioia e lavoro è il motto della gioventù tedesca, noi daremo
un primo esempio, noi prendiamo ora l'iniziativa,
molti dei migliori giovani di tutte le fabbriche faranno
una crociera verso le regioni del Nord,
gioia e lavoro è il motto della gioventù tedesca
e così oggi in centinaia di officine e scuole speciali i giovani si
preparano per esplicarvi poi con buon successo i compiti loro affidati
dalla patria, ci sono poi le scuole professionali, le adunate
sociali e le ditte-scuola del mondo del lavoro.(Discorso tenuto in occasione del giuramento della polizia motorizzata tedesca).
Ah, ecco Miss Italia nel salone dell'hotel Regina, quella sera
vi fu una vera kermesse d'eleganza, superbi abiti, alcuni dei quali
ricchissimi indossati dalle concorrenti, le più note case di moda
hanno vissuto anch'esse un po' la loro battaglia, dalla piccina che
li ha recapitati, al modellista, alla sartina che li ha cuciti e ha
sognato forse in cuor suo di poterli indossare almeno una volta nella
vita in una occasione come questa.
Miss Italia è stata eletta, la giuria, rappresentata da uomini di
lettere, artisti, impresari, si fa attenta, perché l'esame è più
laborioso e complesso di quanto si possa credere.
Ileana Mammarella, rappresentante l'Abruzzo, Letizia Rega, anche lei l'Abruzzo,
la romana Maria Gheffai... le è stato affidato il soprannome
di "gattina", un'altra romana, la signorina Paolucci, rappresenta il Lazio.
Un'ultima occhiata alla pettinatura, un ultimo sorriso allo specchio
prima di quello finale ai giudici e poi l'incoronazione di quella che la
giuria avrà decretato la più bella d'Italia. Un nuovo volto si è
aggiunto alla collezione già numerosa di fanciulle cui la Giviemme
organizzatrice del concorso ha come il re della favola antica,
cambiato il corso della vita con un tocco magico di bacchetta,
sfogliando le riviste della raccolta dell'archivio Giviemme, vediamo
come quasi tutte le partecipanti al concorso Miss Italia abbiano
avuto fortuna.
Miss Italia è stata eletta...
Tutta la vita in un giorno
tutta la vita in un giorno
tutta la vita in un giorno...

Pesci nelle orecchie

(Vecchioni)


A parte che nel mare c'era
gente insospettabile,
(persino gli idealisti
ci nuotavano benissimo)
e poi cambiavo pelle
e non sapevo e non capivo che
andarci dentro è facile
tornare no;
e quanti pesci nelle orecchie
adesso ho.

la verità nel bosco è
dare un senso a tutti gli alberi
e per sentieri assurdi
cercar posti delle fragole.
ma c'è un'uscita sempre
ed io d'uscire non l'ho chiesto mai
e quanti pesci nelle orecchie
adesso ho
contarli forse sì
levarli più non so.

E forse invidio i giovani
che sanno sempre tutto già
il vero, il bello, il giusto, quel che
ha un senso e quel che non ne ha
si fanno addosso frasi
che continuamente applaudono
le loro stanze non han muri
questo no
ma per entrarci
paghi i loro "io lo so".

Amico amico mio di Spagna
amico uomo, amico libertà
amico mio di Grecia
amico sangue, amico senza età
amico, non ti ho visto
né cercato, amico, scusami,
ma per amare il mondo come l'ami tu
dovevo odiare troppo
odiare un po' di più.

Padroni grassi sempre in cerca
di montagne magiche,
di religioni, filtri
e assoluzioni per difendervi
di vendo, vendo, vendo
vendo, vendo, e piùvendo e sono io
avere pesci nelle orecchie
che vi fa?
Voi ve li nascondete ma
vi puzzan già.

Amico mio di vino, di canzoni
e grandi alibi
amico sbronzo fatto e poi
fumato sopra i tavoli,
tu che sei tanto bravo, che alzi il pugno
e fai l'anarchico,
insegnami a cantare come canti tu
mezzo milione a sera
o perdi la virtù.

E quante madri,
madre, ho sovrapposto alla tua immagine
per ritornarti in ventre
con la voglia di essere piccolo,
per non sentirmi idiota
quando canto e non capiscono,
e quanti pesci nelle orecchie
adesso ho,
contarli forse sì
levarli più non so.

Ragazza mia, che invecchi
lentamente, come Dorian Gray,
ti ho disegnato barba e baffi
per potermi dire che
le luci di San Siro sono state solo fatti miei
dicevo: nelle mani quanti sogni ho
li vuoi cantar con me?
Da solo io non so.

Amore mio di oggi
sei la gaffe di un altro uguale a me
lui si era accorto che vendevo l'aria
a prezzi altissimi
e quando mi ha sparato
lo faceva per difendersi
sì ma la palla
dalla testa non va via
e lui fa il grande adesso
con la vita mia.

Amore mio che prendo
come scusa molto abile,
amore mentalmente
fatto a pezzi rimontabili,
amore non è vero
amore t'amo, amore ascoltami
quante volte ti volevo dire, sai
":se non ci fossi tu"
poi non l'ho detto mai.

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