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ROBERTO VECCHIONI, UN POETA TRA I CANTANTI

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2007 01:47
29/01/2004 04:36
 
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ROBERTO VECCHIONI (in ordine cronologico)
TUTTE LE IMMAGINI, I TESTI ED I FILE AUDIO SONO TRATTI DA ARCHIVI PERSONALI E/O DI PUBBLICO DOMINIO, E SONO QUI UTILIZZATI AL SOLO SCOPO DIVULGATIVO NON SI INTENDE IN TAL MODO VIOLARE ALCUN COPYRIGHT O LEGGE ITALIANA E/O INTERNAZIONALE VIGENTE


album PARABOLA




Lui se ne è andato
(Vecchioni)




Lasciate andare un attimo le carte
per aiutarmi
lo ricordate quello
che veniva sempre da noi?
Oh certo, Sergio,
certo che sto bene, perchè mi guardi?
e tu cretino con quell'asso in mano
non chiami il tre?

Aveva gli occhi tristi di novembre
ma ci credeva
gli abbiamo fatto forse qualche sgarbo?
Penso di no
possibile che non lo ricordiate,
state scherzando
e tu, Francesco, piantala di dire sarà a New York,
a New York!

Poteva almeno andarsene in un giorno di sole
poteva far rumore come sempre
poteva non lasciare solo me e la sua paura
poteva dirmi col dolore ho chiuso questa sera,
stendi le mani...

Che stupido che sono
la sua donna chissà che pena!
Avrà già perso tutte le speranze di rivederlo;
bisognerà avvertirla che qui almeno non si fa vivo,
ma darle la notizia con prudenza, non si sa mai...
possibile che non lo ricordiate, state scherzando?
E tu, Francesco, piantala di dire sarà a New York,
a New York!
È quel ragazzo che veniva sempre a dirci ho vinto
e poi perdeva sempre, ma era sempre, meglio di noi!

Poteva almeno andarsene in un giorno di sole,
poteva far rumore come sempre
poteva non lasciare solo me e la sua paura
poteva dirmi: col dolore ho chiuso questa sera,
stendi le mani...

E adesso, sì, vi cadono le carte ma è troppo tardi
ve l'hanno ucciso e voi non potevate dire di no,
che anzi è andato via senza neppure lasciare un segno
un indirizzo, un francobollo, un gesto per chi sta qui.

E adesso voi quardate me negli occhi per rivederlo
perchè fra tutti voi gli assomigliavo un po' di più
inutili gli occhiali alla memoria: è un'ombra scura!
Aveva troppe bande, pochi amori, meglio così.

Poteva almeno andarsene in un giorno di sole
poteva far rumore come sempre
poteva non lasciare solo me e la sua paura
poteva dirmi: col dolore ho chiuso questa sera...
stendi le mani sul nostro amore, non ci lasciare mai.

Povero ragazzo

(Vecchioni - Lo Vecchio)

Povero ragazzo, sapessi dov'è adesso la tua donna
povero ragazzo, sì, la tua bambina,
quella che tu credevi una bambina
povero ragazzo, povero ragazzo
sapessi cosa dice la tua donna
povero ragazzo
qui, fra le mie mani
le stelle che le bruciano negli occhi
le braccia strette forte sul mio cuore
per non pensarti, non pensarti più.

Povero ragazzo, sapessi quanta voglia avrei
stasera di non farti male
tu che in questo istante starai pensando a lei
starai dicendo:"Come dorme bene!"
Povero ragazzo! E a lei neppure passi per la mente
mentre grida t'amo
qui, fra le mie mani
le stelle che le bruciano negli occhi
le braccia strette forte sul mio cuore
per non pensarti, non pensarti più.

Povero ragazzo, io quasi quasi prendo
e te la porto a casa
ma ne val la pena? Oggi son io
domani sarà un altro o un altro ancora
povero ragazzo, sapessi cosa
dice la tua donna, povero ragazzo
qui, fra le mie mani
le stelle che le bruciano negli occhi
le braccia strette forte sul mio cuore
per non pensarti, non pensarti più.

Povero ragazzo, io sono con la
donna che tu ami e un tempo amavo
ma vorrei morire piuttosto di sapere
che stasera la stai piangendo
povero ragazzo, sapessi come odio
la tua donna, povero ragazzo
qui, fra le mie mani,
le stelle che le bruciano negli occhi
le braccia strette forte sul mio cuore
per non pensarti, non pensarti più.


Io non devo andare in via Ferrante Aporti

(Vecchioni - Lo Vecchio)>


Scusi, lei ch'è pratico di queste parti
io non devo andare in via Ferrante Aporti
dovunque, ma non davanti a lui:
senta, guardi che non sto scherzando affatto
qui se non mi ferma io ci vado dritto
davanti a dirgli: hai vinto tu!

E per una sera che son giù di vena
provi a immaginarsi un po' che razza di scena:
io che vinco per mestiere
calar le braghe davanti a un ragioniere!
Qui se se ne accorge Dio
ci perdo anche il posto alla destra del suo.

Senta, lei m'aiuti, lei lo so è un brav'uomo
ecco, sì, mi mandi a visitare il duomo
dovunque ma non in quella via...
certo ne convengo non è affatto strano
perdere la donna per un pubblicano
ma il guaio è che dò ragione a lui.

E per una sera che mi faccio pena
provi a immaginarsi un po' che razza di scena:
io che vinco per mestiere
calar le braghe davanti a un ragioniere.
Qui se se ne accorge Dio
ci perdo anche il posto alla destra del suo.

Io che vinco per mestiere
calar le braghe davanti a un ragioniere
qui se se ne accorge Dio
ci perdo anche il posto alla destra del suo


Speranza

(Vecchioni - Pareti)

Anche se nella vita voltandomi un mattino io non titroverò
accanto a me basta soltanto la tua felicità
lo conosco il tuo dolore credevi che oltre il monte ci fosse
un giardino e invece hai trovato soltanto ilfango di una città.

Io non posso giurarti che questo amore ti salverà
e non posso aspettarmi che la ferita si chiuderà
ma mi basta darti speranza, ma mi basta darti speranza,
ma mi basta darti speranza, tu devi vivere.

Nessuno ti ricorda a nessuno tu manchi quel ragazzo non
può tornare e per questo soltanto vorresti finirla lì
ma guarda che la vita non è la prima porta aperta in fretta
senza bussare; è il balcone più grande che guarda sul mare.


Io non posso giurarti che questo amore ti salverà
ma mi basta darti speranza


Improvviso paese

(Vecchionì)

Venezia bella, nei tuoi canali
festival chiuso ho perso ancora
allora parto, vado a trovare
un vecchio amico ch'è militare
giù nel Piceno, Fulvio Benetti
farò la costa c'è tanto mare
la sabbia copre povera e i figli tristi
di ogni dipendente
e all'improvviso mi salta fuori con le sue case
mi copre il mare, giuro, credevo che fosse altrove,
settembre
è tardi, sono le nove

io lo ricordo questo paese,
ragazza bionda, ragazza bella
non ho più in mente le tue parole
ma quel tuo viso non si cancella
avevi gli occhi rotondi e strani
bruciavi come la paglia al sole
strozzavo l'urlo di aver vent'anni
nell'antracite del tuo calore
ed era il tempo che ci credevo
a questo schifo di mondo cane
avevo tutto, ti sorridevo
adesso è tardi per ritornare
ma mi rivedo com'ero all'ora
senza promesse da mantenere
senza persone da sviolinare
e te che sei stata il solo amore;
e all'improvviso qui grida il sole
non è settembre di aver trent'anni
e luglio come quando credevo
che tu m'avessi dato l'amore

si alzi la prego qui non può stare
sì è fatto tardi vada a dormire
mi volto, è l'uomo col cane lupo
l'uomo di guardia agli ombrelloni
e non c'è sole nel vostro tempo
è il mio settembre di aver trent'anni
mica avrò pianto, mi vien da dire
mentre risalgo per ripartire.

Ascoli arrivo, corro di notte
ed ecco, piove, piove sul mare
ho la camicia piena di gocce
ho l'acqua in faccia per non sognare
Fulvio, mi aspetti e parleremo
sì, delle nostre quattro avventure
di quelle donne lasciate e prese
senza l'amore di far l'amore
berremo vino fino a domani
e mi dirai: "Tu ci sai fare
quante hai saputo prenderne in giro
di tutto e tutti puoi fare a meno!"

È vero, Fulvio, dimmi ch'è vero
questa è la vita, io ci so fare
devi gridarlo come la pioggia
che prendo in faccia per non sognare
È vero Fulvio, dimmi ch'è vero
questa è la vita, guai ricordare
devi gridarlo come la pioggia
che prendo in faccia per non morire.


Luci a San Siro

(Vecchioni)

Hanno ragione, hanno ragione
mi han detto: "È vecchio tutto quello che lei fa,
parli di donne da buon costume,
di questo han voglia se non l'ha capito già"
E che gli dico:"Guardi, non posso, io quando ho amato
ho amato dentro gli occhi suoi,
magari anche fra le sue braccia
ma ho sempre pianto per la sua felicità"?


Luci a San Siro di quella sera
che c'è di strano, siamo stati tutti là:
ricordi il gioco dentro la nebbia?
Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là.
Ma stai barando, tu stai gridando,
così non vale, è troppo facile così
trovarti, amarti, giocare il tempo
sull'erba morta con il freddo che fa qui.

Ma il tempo emigra, mi han messo in mezzo
non son capace più di dire un solo no.
Ti vedo e a volte ti vorrei dire
ma questa gente intorno a noi che cosa fa?
Fa la mia vita, fa la tua vita
tanto doveva prima o poi finire lì
ridevi e forse avevi un fiore
non ti ho capita, non mi hai capito mai.

Scrivi, Vecchioni, scrivi canzoni
che più ne scrivi più sei bravo e fai danè
tanto che importa a chi le ascolta
se lei c'è stata o non c'è stata e lei chi è?
Fatti pagare, fatti valere
più abbassi il capo e più ti dicono di sì
e se hai le mani sporche che importa
tienile chiuse e nessuno lo saprà.

Milano mia portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio, prenditi pure
quel po' di soldi, quel po' di celebrità
ma dammi indietro la mia Seicento,
i miei vent'anni e una ragazza che tu sai.
Milano, scusa, stavo scherzando,
luci a San Siro non ne accenderanno più.


Il tamburo battuto

(Vecchioní)


Lo so d'aver vissuto in altri tempi
la gioia d'essere vivo e stanco ma giovane, la gioia del tamburo battuto
la mia vita difesa pensando ad alta voce.

Ma poi calò la piana gioia del tamburo battuto
l'aria mi si estingue,
mio Dio, la voglia di gridare
e solo un grido, oscuro sogno è in me
l'essere vivo, come al gioco del domino interrotto
come la notte se improvvisa mi sveglia la luna fra le dita.

Lo so d'aver vissuto in altri tempi
per tutto ciò che amavo e sentivo mio
con tante parti di domino diverse
e l'incerto sorriso di una donna nel cuore.

Ma poi calò la piana gioia dei tamburo battuto
l'aria mi si estingue,
mio Dio, la voglia di gridare
e solo un grido, oscuro sogno è in me
l'essere vivo, come al gioco del domino interrotto,
come la notte se improvvisa mi sveglia la luna fra le dita.

Per la cruna di un ago


(Vecchioni - Lo Vecchio)


Tu sei beato già in partenza
hai qualcosa in più, la sofferenza
l'ha detto lui sulla montagna
sei povero, ti aspetta la cuccagna
tu tenta pure di salire, mal
che ti vada hai sempre da pietire
"Non ho mangiato mai la crema
e se fallisco è colpa del sistema",
e ti vien buona anche la fame
per pianger sul destino infame
mentre secondo te chi ha tutto
che cosa porta a fare il lutto?

Lui non passerà per la cruna di un'ago.
Lui non passerà per un ago.

Hai tante cose oggi da cantare
le hai mai contate? Dimmi, sai contare?
Le voci fuori al ballatoio
tua madre stanca sopra il lavatoio
la tua miseria sulla scena
tira l'applauso grasso della pena
il mio dolore non fa chiasso
è un fiore al giorno che mi schiaccio addosso
e finchè sono io il padrone
a te perdere va benone
finchè ti tiran via la lana
hai sempre quella scusa buona.

Lui non passerà per la cruna di un'ago.
Lui non passerà per un ago
No, non passerà, lui non passerà per la cruna di un ago.


Che pacchia avere due talenti
devi restituirne solo venti
tu prova un po' ad averne cento
e Dio che ti sta al pelo con il conto
e adesso dimmi un po' chi è solo
sei tu che non hai niente
e canti in coro, oppure sono io
che ho tutto e guardo giù:
mi butto o non mi butto?
dài prendi a calci la mia noia
che a te da fuori sembra gioia
dài, pecora, ch'è il tuo momento
fa presto se no cambia il vento.

E lui passerà per la cruna di un ago
alla faccia tua e del mondo.
E lui passerà per la cruna di un ago
alla faccia tua e dei mondo.
E lui non passerà per la cruna di un ago
e lui non passerà...


Parabola


(Vecchioni - Lo Vecchio)


Con la moglie del quale ruppe subito,
ma non in tempo per evitare
che gli nascesse un figlio naturale.
Era vecchio, era saggio e non sbagliava mai
e benché fosse falsa moneta
tacque con tutti e lo chiamò Poeta.
Da sua moglie poi ebbe un figlio vero
uno che aveva sempre ragione
e Ragioniere per questo fu il suo nome.
Ragioniere cresceva molto algebrico
Poeta aveva lo sguardo assente
parlava tanto ma non rendeva niente.

Ragazza, ragazza, perché tu quella sera
giravi da sola per tutta la brughiera?
Ragazza, dovevi restare a casa muta
adesso c'è chi piange d'averti conosciuta

e Poeta le disse: "Margherita, qui c'è la luna
che ci fa lume, vieni a giocare
inventeremo un fiume".
Come attore non era proprio l'ultimo
e le confuse tutte le idee
facendo sfoggio di rose e di azalee:
E poi corse dal padre subito a dirgli:
"Ho fatto un fiume di primavera,
oltre la valle, dentro la brughiera"
"Che scemenza è mai questa, figlio mio,
no, non c'è un fiume nella brughiera,
lo so per certo, li ho fatti tutti io".

"Io, padre, ti sfido, se tu sei il creatore
tu prova a levarlo quel fiume dal suo cuore
io padre ti sfido, se sei l'imperatore
tu prova a levarci quel fiume e questo amore".

Era vecchio, era saggio e non sbagliava mai
prese da parte il figlio accorto
gli tolse il libro cassa e lo mandò nell'orto
là, nell'orto, piangeva Margherita
soffriva tanto che lui la portò al mare
il mare è facile, c'è poco da inventare
e fu il vecchio a benedir le nozze dicendo:
"Andate figli della terra
voi siete giusti e non avete guerra"
Poi, rivolto all'infame parolaio
lo cacciò via col gesto di una mano
la giara vuota non serve più a nessuno.
"Per il mondo ch'è mio ti maledico
avrai vent'anni tutta la vita
ma non potrai che amare Margherita".


Cambio gioco


(Vecchioni)

La pallina gira a vuoto, il mio numero non c'è
tolgo la cravatta e nuoto,come tutti come te,
cerco un pulpito ogni giorno per dimenticare me
ma tu, almeno tu che puoi non dimenticarmi mai.
Se qualcuno viene a dirti:" È cambiato non è lui"
tu rispondigli:" Non ci credo, lui non può cambiare mai.
Se un amore? Me lo chiedi? Certo, e grande più di te
sono un uomo, non lo vedi? So la vita che cos'è:
è viaggiare in capo al mondo, dire" Prego prima lei"
se oggi vesto da leopardo non dimenticarmi mai.
Se qualcuno viene a dirti:" È cambiato non è lui"
tu rispondigli:" Non ci credo, lui non può cambiare mai".
Tutto bene, resto a galla ed è facile lo sai
fuggo dove non si tocca, fuori a largo non sto mai,
guardo fuori e all'improvviso tutti parlano di me
ma quell'altro che tu sai non dimenticarlo mai.
Se qualcuno viene a dirti" È cambiato non è lui
tu rispondigli;" Non ci credo, lui non può cambiare mai
Prendo quella che sorride per sembrare come voi
coi ricordi faccio l'asta, c'è chi compera e chi no
vendo a tutti il crocefisso di un dolore che non ho
ma tu, almeno tu che sai non dimenticarmi mai.
Se qualcuno viene a dirti" È cambiato non è lui"
tu rispondigli:" Non ci credo, lui non può cambiare mai".
La pallina gira a vuoto, il mio numero non c'è
quasi quasi cambio gioco, tutta colpa dei croupier.
Giocherò con la pistola come quando ero cowboy
solo invece che alle vacche
sparerò fra gli occhi miei.

FIORE


[Modificato da fiordineve 02/02/2004 11.56]

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