Inziano a nascere con l'impeto del primo sole, sostenute da quel fervore di rinascita proprio del primo Marzo. Animo infantile e pieno d'ingenuità quello delle mimose, un fuoco che non cosnuma ma dona. Ed è proprio il loro dono a renderle sacrificali di una stagione così affamata di energia: primavera di fine Marzo, togli ai tuoi figli per far nascerne di nuovi. La crudeltà di un padre ardente che spinge l'ambizione dei propri figli a raggiungere l'assoluto, così da dissiparsi in quella linfa che tutto muove e rinasce. Per questo chiedo voi di ringraziare le mimose, e con esse molti frutti, apparenti mezzi di una vita che scorre, individui che pretendono la loro bellezza prematura, come cristalli di brina che presto sublimeranno, una volta donati al mondo i loro riflessi di un sole che estende i suoi primi arti.
Le mie parole arriveranno magari come brezza già sentita, i suoni di una preghiera imparata e dimenticata, ma vi offro uno sguardo, allo spettacolo di opaco ottone di mimose già morenti, ed arance ormai cibo per la terra mai sazia, e con essi molti fratelli.
Scrivo queste parole con l'apatia della notte, ma le mie mani son mosse da quel sangue che ho sentito più volte ribollere per quella bellezza a cui la natura sacrifica la sua fisionomia più pura, il chiarore della notte in cui la luna illuminò il volto di quel vampiro candidato a campione della vita: Primavera.
[Modificato da novaintheforest 04/04/2012 00:30]
Nelle vene scorre chimica poesia, il terribile jack cercò di farla schiava dell'arte più distorta, eppure non posso non ammirare la sua ricerca verso l'origine dell'uomo in quanto arte.