ALDA MERINI

Pagine: 1, [2], 3
fiordineve
00sabato 4 marzo 2006 19:10

Ma tu che non conosci

Ma tu che non conosci le implacate
are del mio primissimo tormento,
tu che non sai come ogni evento implori
da me l’ebrietudine nascosta
che l’acconsenta, tu come una voce
che sa limiti estremi, mi addormenti
di veglie inestricabili; io imploro
per la purezza della primavera
che ora sale il mio giorno:
raggiungimi nel fragile mio sonno
che sa mostri d’inverno e nel calore
di un meriggio assoluto
stampa il tuo desiderio alla mia voce!

[da "Testamento - Crocetti Editore, 1988, 2002"]




fiordineve
00sabato 4 marzo 2006 19:11
Affori, paese lontano

Affori, paese lontano
immerso nell'immondezza,
qui si conoscono travi
e chiavistelli e domande
e tante tante paure,
Affori, posto nuovo
che quando si conviene
ti manda il suo raggio nudo
dentro la cella muta.


fiordineve
00sabato 4 marzo 2006 19:11

Toeletta

La triste toeletta del mattino,
corpi delusi, carni deludenti,
attorno al lavabo
il nero puzzo delle cose infami.
Oh, questo tremolar di oscene carni,
questo freddo oscuro
e il cadere più inumano
d'una malata sopra il pavimento.
Questo l'ingorgo che la stratosfera
mai conoscerà, questa l'infamia
dei corpi nudi messi a divampare
sotto la luce atavica dell'uomo.

[da "La terra santa"]



fiordineve
00sabato 4 marzo 2006 19:12
E più facile ancora

E più facile ancora mi sarebbe
scendere a te per le più buie scale,
quelle del desiderio che mi assalta
come lupo infecondo nella notte.

So che tu coglieresti dei miei frutti
con le mani sapienti del perdono...

E so anche che mi ami di un amore
casto, infinito, regno di tristezza...

Ma io il pianto per te l'ho levigato
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle.

[da "Tu sei Pietro"]

mats14ca
00martedì 10 aprile 2007 15:24
Re:

Scritto da: fiordineve 04/03/2006 18.49

Sono nata

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

(da Vuoto d'amore)



questa l'ho sentita cantata da Milva (è del 2004 il cd Milva canta Merini) ed è molto bella!
FR@NK@
00venerdì 13 aprile 2007 19:13
grazie fiordineve
io amo molto questa scrittrice..... la trovo priva di ogni belletto che a volte rende l epoesie, troppo noiose... bravissima alda.... una gran donna [SM=g27811] ..franka
Cobite
00sabato 8 settembre 2007 15:10





Se avess'io
di Alda Merini

Se avess'io levità di una fanciulla
invece di codesto, torturato,
pesantissimo cuore e conoscessi
la purezza delle acque come fossi
entro raccolta in miti-sacrifici,
spoglierei questa insipida memoria
per immergermi in te, fatto mio uomo.

Io ti debbo i racconti piu fruttuosi
della mia terra che non dà mai spiga.
e ti debbo parole come l'ape
deve miele al suo fiore. Perchè t'amo
caro,da sempre, prima dell'inferno
prima del paradiso, prima ancora
che io fossi buttata nell'argilla
del mio pavido corpo. Amore mio
quanto pesante è adducerti il mio carro
che io guido nel giorno dell'arsura
alle tue mille bocche di ristoro!

------------------

Il sole dei vecchi
di Alda Merini


Il sole dei vecchi
è un sole stanco.
Trema come una stella
e non si fa vedere,
ma solca le acque d’argento
dei notturni favori.
E tu che hai le mani piene
d’amore per i vecchi
sappi che sono fanciulli
attenti al loro pudore.


-------------------------


Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una tempesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mai amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento.


----------------

Manicomio
è parola assai più grande
delle oscure voragini del sogno
eppur veniva qualche volta al tempo
filamento di azzurro
o una canzone lontana di usignolo
o si schiudeva la tua bocca
mordendo nell'azzurro
la menzogna feroce della vita

o una mano impietosa di malato
saliva piano sulla tua finestra
sillabando il tuo nome
e finalmente sciolto in numero immondo
ritrovavi tutta la serietà della tua vita

------------

Gesù,
per coloro che hanno perso la mente
e i principi della ragione,
per coloro che sono oppressi
dal duro silenzio dei martiri,
per coloro che non sanno gridare
perché nessuno li ascolta,
per coloro che non trovano
altra soluzione
al grido che la parola,
per coloro che scongiurano il mondo
di non devastarli più,
per coloro che attendono
un cenno d’amore
che non arriva,
per coloro che erroneamente
fanno morire la carne
per non sentirne più l’anima.
Insomma,
per coloro che muoiono nel nome tuo,
apri le grandi porte del paradiso
e fai loro vedere
che la tua mano
era fresca e vellutata,
vellutata e fresca,
come qualsiasi fiore,
e che forse loro troppo audaci
non hanno capito che il silenzio era Dio
e si sono sentiti oppressi
da questo silenzio
che era solo una nuvola di canto.
-------



Citato da: www.baab.it/quinta-g-gullace-0809/merini.htm





finfilla
00venerdì 14 settembre 2007 13:38



Splendide poesie. Amo questa poetessa, la voce roca, i segni della vita che le solcano il viso. C'è solo da rimanere estasiati. [SM=x142891]






I poeti lavorano di notte

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini


La notte ispira e il silenzio nutre gli animi d'artista.



Se qualcuno cercasse di capire il tuo sguardo
Poeta difenditi con ferocia
il tuo sguardo son cento sguardi
che ahimè ti hanno
guardato tremando.

Alda Merini [SM=x142887]



Cobite
00domenica 1 novembre 2009 19:56
La poetessa Alda Merini ci ha lasciato oggi pomeriggio

Alda Merini, la poetessa ritenuta una delle maggiori scrittrici del secolo scorso era ricoverata nel reparto di oncologia dell'ospedale San Paolo di Milano dove è deceduta oggi pomeriggio.

A lei il mio pensiero ed un grande ringraziamento per le poesie che ci ha lasciato. [SM=x142887]

Clicca qui per la nostra piccola biografia e alcune sue Poesie

Questo è il sito ufficiale di Alda Merini www.aldamerini.com/


Giancarlo
lazharus
00domenica 1 novembre 2009 20:08
Una grandissima perdita per la letteratura e per la poesia in particolare.
Da sempre ho apprezzato e mi sono lasciato coinvolgere dalle opere di questa grande poetessa.
Ma i poeti non muoiono mai ed anche se Alda ci ha lasciati le sue opere saranno sempre un riferimento.

Grazie Poetessa per quello che ci hai dato e a tutti coloro che ti hanno amato e ti amano va tutto il mio cordoglio.

Sebastiano
Paola7325
00domenica 1 novembre 2009 21:28
“Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace di cambiare di misura”. Aveva scelto queste parole per il suo sito... una grande voce poetica, resterà sempre viva nei nostri cuori...

Grazie Alda.
Versolibero
00domenica 1 novembre 2009 21:35
Non lo dico ora che è morta, l'ho scritto in web dappertutto (scripta manent): è una delle poetesse preferite, ho imparato a conoscerla non so quanti anni fa al "Maurizio Costanzo Schow" mentre declamava le sue poesie. Prima d'allora non sapevo neanche che esistesse.
Conoscerla, sentirla leggere con la voce dell'anima, commuovermi e amarla è stata una cosa sola. Ho letto qualcuno dei libri citati da Giancarlo.
Come ha detto Sebastiano, i poeti non muoiono mai. Certo la sfortuna seguita fino all'ultimo giorno della sua vita. Spero che almeno ora riposi in pace. E con l'amore di tutti noi che l'apprezziamo.

Mi piace pensare che ad accogliere la sua anima sia un'altra persona scomparsa di recente nel mondo della letteratura: quella di Fernanda Pivano, la cui scomparsa mi ha rattristato ancor più in quanto l'ho incontrata personalmente. Due spiriti senza età.

Ciao,
Rosanna
ariele57
00domenica 1 novembre 2009 22:39
Ciao Alda


PER CHI
ha raccolto
silenziose stimmate
vaga il verso nostro
triste
tra il canuto e l'infante.
il tuo volo
verso l'aurora
sia possente.
sarai adesso osannata,
tante corone chineranno il capo
tu

certo riderai benigna ,
ormai il dado è tratto ,
a noi ,umili ,rimarrà l'esempio ,



tra i fili d'erba



tu che hai colto una stilla ,

ridato rugiada al percorso

OH MUSA d'oltrealpe

che hai lasciato

il sentiero

d'ogni giorno

sciogli

in bianche colombe

questo nodo che ci cinge.

Tra le pieghe di un verso

l' anime inquiete

ti sentiranno

vicina

per sempre.




gioiaedolore
00lunedì 2 novembre 2009 12:20


Image Hosted by ImageShack.us



A TE,POETESSA...

Voce che scorri
che allegra zampilli
con le antiche fontane
e le piogge di novembre.
Cosi sei partita
per un lungo viaggio
dondolando in armonia
con la nebbia del cielo.
E adesso che sei lontana
scendono dai nostri occhi
lacrime in cascata di tristezza.
Emissaria di versi
ci arrichivi con le gocce
dei tuoi pianti
e t'applaudeva il rosso
del nostro sangue.
Ora stai lassu'
disposta a parlare con Dio
pronta ad evaporare
per un ritorno sulla terra
condensi in cumoli di brina
e avvolgi i fili d'erba
suscitando germogli
col tuo alito d'amore.

fin

nov'09. GIOIAEDOLORE.
sonaglioblu
00lunedì 2 novembre 2009 16:40
Ad Alda Merini
Anche lassù piangono ...
ma Loro di G I O I A.



fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 16:59
Un omaggio alla poetessa dei dimenticati.




Canzone per Alda Merini’, l’omaggio di Vecchioni

Noi qui dentro si vive in un lungo letargo,
si vive afferrandosi a qualunque sguardo,
contandosi i pezzi lasciati là fuori,
che sono i suoi lividi, che sono i miei fiori.

Io non scrivo più niente, mi legano i polsi,
ora l’unico tempo è nel tempo che colsi
qui dentro il dolore è un ospite usuale,
ma l’amore che manca è l’amore che fa male.

C]Ogni uomo della vita mia
era il verso di una poesia
perduto, straziato,
raccolto, abbracciato.

Ogni amore della vita mia
ogni amore della vita mia
è cielo e voragine,
è terra che mangio
per vivere ancora.

Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana,
com’è dolce il ricordo di Dino Campana;
perchè basta anche un niente per essere felici,
basta vivere come le cose che dici,
e divederti in tutti gli amori che hai
per non perderti, perderti, perderti mai.

Cosa non si fa per vivere,
cosa non si fa per vivere,
guarda! Io sto vivendo.

Cosa mi è costato vivere?
Cosa l’ho pagato vivere?
Figli, colpi di vento…

La mia bocca vuole vivere!
La mia mano vuole vivere!
Ora, in questo momento!

Il mio corpo vuole vivere!
La mia vita vuole vivere!
Amo, ti amo, ti sento!

Ogni uomo della vita mia
era il verso di una poesia
buttata, stracciata,
raccolta, abbracciata.

Questo amore della vita mia,
ogni amore della vita mia,
è cielo e voragine,
è terra che mangio
per vivere ancora.






Ci ricorderemo di te, Alda, grazie. [SM=g1602821]





p.s. è iniziata la sua antologia freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8894944






fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 17:23




Alda al "Senso della vita"




Qui si racconta, ironicamente e non, al Chiambretti night









fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 17:49





Non voglio che tu muoia, no.
Se tu tremassi nella morte,
io cadrei come una foglia al vento,
eppure con le mie grida e i miei sospiri
io ti uccido ogni giorno;
ogni giorno accellero la tua morte,
sperando che anche per me sia la fine
e mi domando dove Dio stia
in tanta collisione di anime,
come permetta questo odio senza rispetto,
e brancolo nel buio della follia
cercando il tentacolo della scienza.

(Alda Merini)


fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 17:58


La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.



Alda Merini, da "La volpe e il sipario"

fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:00

La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

Alda Merini, da "Terra d'amore"


fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:02

A tutte ledonne



Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore. « indice
fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:06
Pensiero,io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
Pensiero,dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e così possa perderti
nell'antro della follia.

Alda Merini, da "La terra santa"



fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:08
Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da argenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’assenzio
di una sopravvivenza negata.

Alda Merini, da "La Terra Santa" 1983


...

fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:12
Veleggio come un'ombra


Veleggio come un'ombra
nel sonno del giorno
e senza sapere
mi riconosco come tanti
schierata su un altare
per essere mangiata da chissà chi.
Io penso che l'inferno
sia illuminato di queste stesse
strane lampadine.
Vogliono cibarsi della mia pena
perché la loro forse
non s'addormenta mai.
fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:13

Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.

Alda Merini, da "La Terra Santa"

fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:14


Corpo, ludibrio grigio
con le tue scarlatte voglie,
fino a quando mi imprigionerai?
anima circonflessa,
circonfusa e incapace,
anima circoncisa,
che fai distesa nel corpo?

Alda Merini, da "La Terra Santa"
fiordineve
00lunedì 2 novembre 2009 18:15

Le mie impronte digitali
prese in manicomio
hanno perseguitato le mie mani
come un rantolo che salisse la vena della vita,
quelle impronte digitali dannate
sono state registrate nel cielo
e vibrano insieme
ahimè
alle stelle dell'Orsa maggiore.


Raggio di Sole21.
00martedì 3 novembre 2009 07:51
Il Suo canto rimarrà per sempre.

A Lei [SM=x142887] [SM=x142887] [SM=x142887]

Laura.
grisby60
00martedì 3 novembre 2009 17:21
In omaggio alla grandissima Alda, le cui parole scritte ci resteranno sempre nel cuore, Le lascio questa breve composizione ispiratami da un Suo verso. Non ho altro modo per renderLe omaggio, non avrei parole all'altezza della sua grande arte.

Amo, e Tu sai che l’anima mi è stanca*
sconfitta in guerra d’amore contrastato
ultimo fronte dove scavar trincea
forte che non ha più difese.

Amo, e Tu sai che il guerriero è stanco
vincitore a volte ed ora è vinto
per questo andar d’amore incerto
che si combatte tra fuochi e pause.

Al cuor che ama poco si concede
il guerreggiar intorno a spalti vuoti
in linee che non vanno orizzontali
tra ombre che rispecchiano l’ignoto.

Amo, ed anche stanco ancora amo

pur se la mente urla un suo riposo
se di battaglie ha chiuso il sacco.

Amo, e vado a rinnovare l’anima.





* Verso ciatato dalla poesia di Alda Merini.
grisby60
00martedì 3 novembre 2009 17:23
Mi resterà nel cuore per sempre, Maestra di poesia [SM=x142887]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:38.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com