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UN SECOLO DI CANZONI

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2013 08:25
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tango delle capinere
Tango delle Capinere

( Esecuzione: Orchestra Casadei )
( Autori: C. A. Bixio - Cherubini )
1928


Laggiù nell'Arizona,
terra di sogni e di chimere,
se una chitarra suona
cantano mille capinere.

Hanno la chioma bruna
hanno la febbre in cuor,
chi va cercar fortuna
li troverà l'amor.

A mezzanotte va
la ronda del piacere
e nell'oscurità
ognuno vuol godere.

Son baci di passion,
l'amor non sa tacere,
è questa la canzon
di mille capinere.

Il bandolero stanco
scende la sierra misteriosa,
sul suo cavallo bianco
spicca la vampa di una rosa.

Quel fior di primavera
vuol dire fedeltà
e alla sua capinera
egli lo porterà.

A mezzanotte va
la ronda del piacere
e nell'oscurità
ognuno vuol godere.

Son baci di passion,
l'amor non sa tacere,
è questa la canzon
di mille capinere.

Son baci di passion,
L'amor non sa tacere,
è questa la canzon
di mille capinere.


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si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
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Tango della gelosia




( Canta: Milva )
( Autori: Mascheroni - Mendes )



No, non è la gelosia,
ma è la passione mia.
Quando ti guardano gli altri, io fremo perché
io il tuo cuore lo voglio soltanto per me.

No, non è la gelosia,
so che tu sei solo mio.
Ciò che mi strugge non so io neppure cos'è,
ma non temere, non sono gelosa di te.

No, non è la gelosia,
so che tu sei solo mio.
Ciò che mi strugge non so io neppure cos'è,
ma non temere, non sono gelosa di te.

Gelosa di te!


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tango del mare


( Canta: Oscar Carboni )
( Autori: Nisa - Redi )
1946


Mare perché
questa notte m'inviti a sognar
mentre soffro e non so più scordar
il mio perduto amor.

Dimmi cos’è
questa musica strana che tu
dolcemente sussurri quaggiù
e fai più triste il cuor.

Dal cielo scende su te,
come un manto d’argento,
e in questo incanto
tristezza e pianto tremano in me.

Forse sarà la musica del mare
che nell'attesa fa tremare il cuore.
Torna ogni vela e tu non vuoi tornare,
che lacrime amare, versare fai tu.

Mare sei tu
che una sera portasti al mio cuor
in un sogno di nuvole d’or,
che mai non scorderò.

Corri laggiù,
la sua sponda ritorna a baciar,
se un istante la fai ritornar,
la vita mia darò.

Ma l'onda corre e non sa,
questa voce che implora,
sulla scogliera lucente e nera
mormora e va.

Torna ogni vela
e tu non vuoi tornare,
che lacrime amare,
versare fai tu.


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Sulla carrozzella


( Canta: Odoardo Spadaro )
( Autori: Filippini - Morbelli )
1939


Oggi la carrozza può sembrare
un curioso avanzo dell'antichità.
Tutti voglion correre e volare,
amano soltanto la velocità.

Se però tu sei con la tua bella
sul tassì di certo non la porterai,
però sopra ad una carrozzella
col tuo dolce amore a passeggio andrai.

Come è delizioso andar
sulla carrozzella,
e sulla carrozzella
sotto braccio alla tua bella.

A cassetta stà il cocchier,
né ci perde d'occhio,
guarda dentro il cocchio
poi sorride e chiude un occhio.

Il cavallo sa come deve andar
se c'è una coppietta.
Correre non va, bella è la città
e poi non c'è fretta.

Come è delizioso andar
sulla carrozzella,
e sulla carrozzella
sotto braccio alla tua bella.

Lenta se ne va la carrozzella
che mi porta a spasso col mio dolce amor.
La serata è calma e tanto bella
e felici tanto sono i nostri cuor.

Tornerem che in cielo c'è la luna
tante tante cose dolci ti dirò.
Conterem le stelle ad una ad una
e per ogni stella un bacio ti darò.

Come è delizioso andar
sulla carrozzella,
sulla carrozzella
sotto braccio alla tua bella.

A cassetta stà il cocchier,
non ci perde d'occhio,
guarda dentro il cocchio
poi sorride e chiude un occhio.

Il cavallo sa come deve andar
se c'è una coppietta.
Correre non va, bella è la città
e poi non c'è fretta.

E come è delizioso andar
sulla carrozzella,
e sulla carrozzella
sotto braccio alla tua bella.


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Spazzacamino






Renato Rascel

Quando in ogni paesello l'inverno viene
e la neve il suo mantello distende pian piano
abbracciando il mio fardello di cenci e pene
sospirando il ritornello me ne vado lontan.

Come rondine vo'
senza un nido né raggio di sol,
per ignoto destino
il mio nome è lo spazzacamino.
Della mamma non ho
la carezza più tenera e lieve,
io mi sento un signor
quando dormo in un letto di neve.

È Natale, non badare, spazzacamino,
ogni bimbo un focolare, e un balocco vicino,
io mi accosto per giocare quando un bambino
mi dà un urto non toccar, va a spazzare il camin.

Tu mi scacci lo so
perché il volto più bianco non ho.
Ma lo spazzacamino
tiene il cuor come ogni altro bambino.
Se possiedi un tesor di un lettuccio
ben soffice e lieve
io mi sento un signor
quando dormo in un letto di neve.

Ed è questo il destin di noi poveri spazzacamin.


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sotto il bel cielo d'aprile
Sotto il bel cielo d’APRILE…
che allieta FIRENZE gentile…
l’APRILE ancor parla d’amor MARIO E LIDIA univa..

MARIO vendeva statuette…
E LIDIA vendeva violette..
Felici di’ vivean tra lor
assorti in un sogno gentil
siam poveri è ver
dicevan tra lor..
ma cio'che fa.. se c'è l'amor


O LIDIUCCIA mia cara fioraia…
Io non ho che te..
Mio cuore mio sole mio amore..
Io non ho che te
La regina tu sei del mio cuor..
Baci e baci ancor..


Stanca di baci e carezze..
Un giorno anelo’ le ricchezze..
Lei se ne ando’ piu’ non torno’
Lassu’ nella soffita
MARIO.l’attese poi pianse
E il sogno d’amore s’infranse..

le violette le statuette in segno d'amor calpesto'
poiche' si mamalo'
e a lungo grido'
nel suo delir
nel suo soffrir
o LIDIUCCIA mia cara fioraia ...
io non ho che te... mio cuore mio sole mio amore...no' non ho che te..


Lenti passarono gli anni..e lui per lenire gli affanni...
pel il mondo ando'
a lungo migro'
finche' a PARIGI giunse
SUL BOULEVARD se ne stava
le belle statuette allineava
poiche' passo'una dama ando'a comperare statuette
O MARIO mio amor
la dama grido'
lui sussulto'
poi esclamo'

BIONDINA piccina carina...
no non sei piu' tu
mio cuore mio sole mio amore
non non sei piu' tu

La mia piccola amante d'allor
l'ho scolpita in cuor....
[Modificato da ninfafedele1 06/02/2008 22:40]


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SONO TRE PAROLE
Sono tre parole….
TI VOLGIO BENE….
Sono parole sole
Che io chiedo a te
Quante cose ancor
Sa svelar l’amor
Dolce e lusinghiero
E nessun sapra’ questo sogno d’or
Di felicita’

Sono tre parole
TI VOLGIO BENE
Son parole sole
Che io chiedo a te
Poi se un di’ vorrai
La mia vita avrai
Perche’ mio tesor
Unico mio amore [SM=x142897]
Angelo sei tu….


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SILENZIOSO SLOW

di Bracchi - D'Anzi (1940); interprete Norma Bruni; edizione Curci
1939 - 1940.

Ho scritto una canzone
più leggera di un sospir
e la canto con il cuore
perché tu la possa udir.
In questa serenata
senza ritmi né frastuon,
c'è la febbre del mio amore,
che sospira di passion...

Abbassa la tua radio, per favor,
se vuoi sentire i battiti del mio cuore.
Le cose belle che ti voglio dir,
tu sola, amore mio, dovrai sentir.
Le mie parole tanto appassionate
son timide carezze profumate...
Abbassa la tua radio per favor,
perché io son geloso del mio amore.

Mi par di star solo,
cuor a cuor vicino a te,
e ti vedo sorridente
fiduciosa in braccio a me.
E mentre la mia voce
ti sospira amor amor,
io ti sogno abbandonata
dolcemente sul mio cuor...

Abbassa la tua radio, per favor


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Signora Illusione


( Canta: Luciana Dolliver )
( Autori: B. Cherubini - A Fragna - 1940 )



Quante parole
velate di dolce passione.
Quante lusinghe ci da
chi ci vuol bene.

Ma fra le tante
tu sola Signora Illusione
ci dai la gioia d'amar
senza parlar.

Illusione,
dolce chimera sei tu
che fai sognare
in un mondo di rose
tutta la vita.

Illusione,
è il profumo che invita
d'una bocca assetata
e la credi baciata
soltanto da te.

Frasi d'amore,
di fedeltà.
E un altro cuore
ripeterá:

Illusione,
dolce chimera sei tu
che fai sognare,
sperare d'amare
tutta la vita.


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Signora Fortuna



( Canta: Achille Togliani )
( Autori: Bixio - Cherubini - Fragna )



C'è una strada chiamata Destino
che porta in collina.
C'è sul colle una casa argentata
dal chiaro di luna.

Chi va in cerca d'amore
ritrova una fata divina.
È signora del bene e del male
e si chiama Fortuna.

Bella, le dissi in pianto,
tu che fai tante grazie,
una soltanto:
Dammi l'amore di una bimba bruna.

Questa volta
m'hai chiuso la porta
Signora Fortuna.
Oh! Signora Fortuna.

Ed avevo una bella casetta
di sogni e d'amore.
Ed avevo un amore di bimba
dagli occhi di mare.

Ma l'ondata di vento
ha distrutto la casa e il mio cuore.
T'ho pregato, Signora Fortuna,
davanti all'altare.

Bella, se mi vuoi bene,
falla tornar ch'io muoio dalle pene,
non ho più amore,
non ho più nessuna.

Ed ancora
m'hai chiuso la porta
Signora Fortuna.
Oh! Signora Fortuna.

Ma stanotte guidato dal cuore
e da un raggio di luna,
ho ripreso la strada più antica
ch'è sempre più buona.

C'era un'ombra tremante,
la chioma più bianca che bruna,
e m'ha detto in un bacio:
Son mamma che mai t'abbandona.

Mamma, Fortuna mia,
questa è la miglior grazia
che ci sia
perchè di mamma ce n'è solo una.

Questa volta
puoi chiuder la porta
Signora Fortuna.
Oh! Signora Fortuna.


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questo amore è splendido
Si questo amore è splendido
è la cosa più preziosa che possa esistere
vive d'ombra e dalla luce tormento
e pure pace inferno e paradiso d'ogni cuor

Si questo amore è splendido
come il sole più del sole tutti ci illumina
è qualcosa di reale che incatena i nostri cuor
amore meraviglioso amor

Si questo amore è splendido
vive d'ombra e dalla luce tormento
e pure pace inferno e paradiso d'ogni cuor

Si questo amore è splendido
come il sole più del sole tutti ci illumina
è qualcosa di reale che incatena i nostri cuor
amore meraviglioso amor


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pel il vasto mar
________________________________________
Sfiorano l'onde nere nella fitta oscurità
dalle torrette fiere ogni sguardo attento sta.
Taciti ed invisibili
partono i sommergibili!
Cuori e motori
d'assaltatori
contro l'Immensità!
Andar
pel il vasto mar
ridendo in faccia a Monna Morte ed al Destino!
Colpir
e seppellir
ogni nemico che s'incontra sul cammino.
E' così che vive il marinar
nel profondo cuor
del sonante mar!
Del nemico e dell'avversità
se ne infischia perché sa
che vincerà!
Giù sotto l'onda grigia di foschia nell'albeggiar
una torretta bigia spia la preda al suo passar!
scatta dal sommergibile,
rapido ed infallibile,
dritto e sicuro,
batte il siluro
schianta e sconvolge il mar.
Andar
pel il vasto mar
ridendo in faccia a Monna Morte ed al Destino!
Colpir
e seppellir
ogni nemico che s'incontra sul cammino.
E' così che vive il marinar
nel profondo cuor
del sonante mar!
Del nemico e dell'avversità
se ne infischia perché sa
che vincerà!


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Sedici anni



( Canta: Achille Togliani )
( Autori: Gambetti - Mari )



Se gli anni rinverdissero
come le foglie in primavera,
allor potrei rivivere
la mia più bella età.

Sedici anni, forse avevo,
e credevo già d'amar.
È passato il tempo e, non so come,
mi ritorna in mente un dolce nome.

Primi baci, primi pianti,
brevi istanti per sognar.
E per dirci una parola,
dovevamo la scuola marinar!

Dolci frasi, sogni belli,
credevamo nostro l'avvenir.
Costruivamo bei castelli
col pensiero, senza mai mentir!

Sedici anni! Che tristezza
ricordare ciò che fu.
Sogni della prima giovinezza,
che non tornerà mai più!

Sedici anni! Che tristezza
ricordare ciò che fu.
Sogni della prima giovinezza,
che non tornerà mai più!

Sedici anni, forse avevo,
che non torneranno più!


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Scettico blues


Quando tutto tace vo lontan
dalla città
solo nella notte
il mio cuor scrutando va
e nel mister non ci va il pensier
quando nel mondo c'è ancor
chi si illude d'amor
e d'inganno non sa
che c'è il fango quaggiù
in finzion di virtù.
Cosa m'importa se il mondo
mi rese glacial
se di ogni cosa nel fondo
non trovo che il mal
quando il mio primo amore
mi sconvolse la vita
senza lusinghe pel mondo
ramingo io vo
e me ne rido beffando il destino
così.

Nel mio sogno invan
mi sentivo trasportar
scettico e perverso
m'hanno fatto diventar
un cencio, qui c'era il cuore un dì
passano le gioie e i dolor
sento il soffio del ben
sento il soffio del mal
la nequizia e il candor
e il falso pudor.
Cosa m'importa se il mondo
spezzò l'illusion
guardo e sogghigno giocondo
io scettico son
non mi lascio ingannare
la vita compreso
senza lusinghe pel mondo
ramingo io vo
e me ne rido beffando il destino
così.
e me ne rido beffando il destino
così.


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Rosso di sera

( Canta: Claudio Villa )
( Autori: Concina - Manlio )



Rosso di sera
bel tempo si spera.
Dice la gente che
fa bene al cuore.

Porta fortuna a chi
non ha l'amore,
perciò fa bene al cuore,
rosso di sera.

Quando il bel cielo chiaro
quasi tramonta
sento la bocca amara
di baci finti.

Se la mia vita è un giuoco
ci puoi giocare,
valgo per te ben poco,
mi puoi lasciar.

Guardo il bel cielo rosso,
porta fortuna,
guardo la luna che
nell'ombra sta.

Rosso di sera
bel tempo si spera.
Dice la gente che
fa bene al cuore.

Porta fortuna a chi
non ha l'amore,
perciò fa bene al cuore,
rosso di sera.


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Rosamunda




( Canta: Gabriella Ferri )
( Autori: Nisa - Vejvoda )



Rosamunda, Rosamunda
che magnifica serata
sembra quasi preparata
da una fata delicata.
Mille luci, mille voci
mille cuori strafelici
sono tutti in allegria,
oh che felicità!

Rosamunda, se mi guardi tu
Rosamunda, non resisto più.
Tutte le coppie fo inciampar
più non mi trovo a saltellar.
Rosamunda, tu mi fai gioir
Rosamunda tu mi fai stordir.
Sotto le stelle, a cuore a cuor
è tanto bello fare all' amor.

Rosamunda,
tu sei la vita per me.
Rosamunda,
tutto il mio cuore per te.
Nei tuoi baci
c'è tanta felicità,
più ti guardo e più mi piaci
Rosamu...un...da.

Nei tuoi baci
c'è tanta felicità
più ti guardo e più mi piaci
Rosamu...un...da.

Rosamunda,
tu sei la vita per me.
Rosamunda,
tutto il mio cuore per te.
Nei tuoi baci
c'è tanta felicità,
più ti guardo e più mi piaci
Rosamu...un...da.

Rosamu...un...da.
Rosamu...un...da.


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La canzone dei sommergibili
Parole di Zorro Musica di Mario Ruccione

clicca qui per sentire la canzone d'epoca


Sfiorano l’onde nere
nella fitta oscurità,
dalle torrette fiere
ogni sguardo attento sta!
Taciti ed invisibili
partono i sommergibili!
Cuori e motori
d’assaltatori
contro l’Immensità!


Andar pel vasto mar
ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino!
Colpir e seppellir
ogni nemico che s’incontra sul cammino!
E’ così che vive il marinar
nel profondo cuor
del sonante mar!
Del nemico e dell’avversità
se ne infischia perché sa
che vincerà!


Giù sotto l’onda grigia
di foschia nell’albeggiar,
una torretta bigia
spia la preda al suo passar!
Scatta dal sommergibile,
rapido ed infallibile,
dritto e sicuro
batte il siluro,
schianta, sconvolge il mar!

Andar pel vasto mar
ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino!
Colpir e seppellir
ogni nemico che s’incontra sul cammino!
E’ così che vive il marinar
nel profondo cuor
del sonante mar!
Del nemico e dell’avversità
se ne infischia perché sa
che vincerà!



Ora sull’onda azzurra
nella luce mattinal,
ogni motor sussurra
come un canto trionfal!
Ai porti inaccessibili
tornano i sommergibili;
ogni bandiera
che batte fiera
una vittoria val!

Andar pel vasto mar
ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino!
Colpir e seppellir
ogni nemico che s’incontra sul cammino!
E’ così che vive il marinar
nel profondo cuor
del sonante mar!
Del nemico e dell’avversità
se ne infischia perché sa
che vincerà!






...

- Siamo prigionieri di una piccolissima bolla d'infinito, solo la mente nella sua poetica follia può illudersi di fuggire.- (Cobite)
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.......
grazie........ ninfa [SM=x142887]


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LA romanina
La romanina cantanno
vie' dar Giannicolo
in fiore
e da' n'occhiata
passanno
te mette er foco
ner core
e tutta Roma s'incanta
ner mentre la vanta
dicenno cosi'...
Lassatela passare
la bella romanina
che tutti
s'aripassa
ner mentre che cammina
te fa prova'
la scossa
con l'occhi
da assassina
la bella romanina
lassatela passa'
quanno la gente
straniera
guarda sta
bella romana
vede sboccia'
primavera
sente che er core
se sana
e insieme a Roma
la vanta ner mentre
s'incanta
dicenno cosi'...
Lassatela passare
la bella romanina
che tutti
s'aripassa
ner mentre che cammina
te fa prova'
la scossa
con l'occhi
da assassina
la bella romanina
lassatela passa'


...

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LA romanina
La romanina cantanno
vie' dar Giannicolo
in fiore
e da' n'occhiata
passanno
te mette er foco
ner core
e tutta Roma s'incanta
ner mentre la vanta
dicenno cosi'...
Lassatela passare
la bella romanina
che tutti
s'aripassa
ner mentre che cammina
te fa prova'
la scossa
con l'occhi
da assassina
la bella romanina
lassatela passa'
quanno la gente
straniera
guarda sta
bella romana
vede sboccia'
primavera
sente che er core
se sana
e insieme a Roma
la vanta ner mentre
s'incanta
dicenno cosi'...
Lassatela passare
la bella romanina
che tutti
s'aripassa
ner mentre che cammina
te fa prova'
la scossa
con l'occhi
da assassina
la bella romanina
lassatela passa'


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Qui sotto il cielo di Capri


( Canta: Claudio Villa )
( Autori: E. Bonagura - A. Fragna - 1949 )





Qui,
sotto il cielo di Capri,
com'è bello sognar
mentre mormora il mar.

Qui,
fra spalliere di rose
e di glicini in fior,
paradiso è l'amor.

Qui la vita un'azzurra leggenda vi pare,
tu dimentichi tutto il soffrire
se dall'onde, nel chiaro lunar,
ti fai cullare.

Qui,
sotto il cielo di Capri,
voglio vivere e amar,
tutto il mondo scordar.

Vetrine di coralli
per le strade che vanno su e giù.
Scogliere e sentierelli
pitturati di sole e di blu.

Qui la vita un'azzurra leggenda vi pare,
tu dimentichi tutto il soffrire
se dall'onde, nel chiaro lunar,
ti fai cullare.

Qui,
sotto il cielo di Capri,
voglio vivere e amar,
tutto il mondo scordar.

Sotto il cielo di Capri
voglio il mondo scordar!


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Quanto sei bella Roma


( Canta: Lando Fiorini )
( Autori: C.A. Bixio - De Torres )
1934

Originale in dialetto romanesco

Quanto sei bella Roma,
quanto sei bella Roma a prima sera,
er Tevere te serve
er Tevere te serve da cintura,
San Pietro e er Campidojo da lettiera,
quanto sei bella Roma,
quanto sei bella Roma a prima sera.

Gira si la voi gira'.
Canta si la voi canta'.

Trastevere da quanno,
Trastevere da quanno t'ho lasciato,
c'avevo in petto er core,
c'avevo in petto er core e l'ho perduto.
Dimmelo, bello, si l'hai ritrovato,
Trastevere da quanno,
Trastevere da quanno t'ho lasciato.

Gira si la voi gira'.
Canta si la voi canta'.

De qua e de là dar fiume,
de qua e de là dar fiume c'è 'na stella,
e tu nun poi guardalla
e tu nun poi guardalla tanto brilla,
e questa è Roma mia, Roma mia bella,
de quà e de là dar fiume,
de quà e de là dar fiume c'è 'na stella.

Gira si la voi gira'.
Canta si la voi canta'.

Bella casetta mia,
bella casetta mia trasteverina,
te gira intorno er fiume,
te gira intorno er fiume, te incorona,
e tutta l'arberata te se inchina,
bella casetta mia,
bella casetta mia trasteverina.

Gira si la voi gira'.
Canta si la voi canta'.

Roma che la più bella,
Roma che la più bella sei der monno,
io penso 'sto stornello,
io penso 'sto stornello e te lo manno,
tu me parli d'amore, io t'arrisponno,
Roma che la più bella,
Roma che la più bella sei der monno.

Gira si la voi gira'.
Canta si la voi canta'.


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Fili d'oro


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Luciano Tajoli canta Fili d'oro




( Autori: Buongiovanni - G. Capurro - 1912 )


Quando Rosa torna dal villaggio
sola sola e mesta in volto,
io la seguo, ma non ho coraggio
di pregarla a darmi ascolto.

Dolce è la sera
e lunga è la via,
a farla insieme
men lunga saria.

Son fili d’oro i suoi capelli biondi
e la boccuccia odora,
gli occhi suoi belli sono neri e fondi
e non mi guarda ancora.

Ho parlato al nostro buon curato
che m'ha detto: "Figliol mio,
se l’amore in te non è peccato
sarà pago il tuo desio".

Arde il mio core
ma pura è la fiamma,
amo lei sola,
la casa e la mamma.

Son fili d’oro i suoi capelli biondi
e la boccuccia odora,
gli occhi suoi belli sono neri e fondi
e non mi guarda ancora.

E l'ho vista uscir dalla chiesetta
con un aria di mistero,
io le ho porto l’acqua benedetta,
m'ha sorriso e non par vero.

"Che buon curato"
m'ha detto passando,
ed io le ho chiesto:
"Ma quando, ma quando?"

Son fili d’oro i suoi capelli biondi
e la boccuccia odora,
gli occhi suoi belli sono pìù profondi
or che mi guarda ancora.

Mentre la stringo
lei sussurra:"T'amo",
ed io rispondo:
"Io moro".

[Modificato da Cobite 07/03/2008 09:47]


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ma le gambe
Quando noi vediamo una ragazza passeggiar
cosa facciam? Noi la seguiam
e con occhio scaltro poi cerchiam d'indovinar
quello che c'è da capo a piè
Saran belli gli occhi neri
saran belli gli occhi blu
ma le gambe
ma le gambe
a me piacciono di più.
Saran belli gli occhi azzurri
e il nasino un po' all'insù
ma le gambe
ma le gambe
a me piacciono di più.
Due manine deliziose ti sapranno accarezzar,
ma due gambe un po' nervose ti faranno innamorar.
Saran belli gli occhi neri
saran belli gli occhi blu
ma le gambe
ma le gambe
sono belle ancor di più!
Quando una maschietta dal musetto seduttor
ti guarderà ti parlerà
il tuo sguardo acuto prepotente e ingannator
che cosa fa? L'avvolgerà!
Saran belli gli occhi neri
saran belli gli occhi blu
ma le gambe
ma le gambe
a me piacciono di più.
Saran belli gli occhi azzurri
e il nasino un po' all'insù
ma le gambe
ma le gambe
sono belle ancor di più!
Due manine deliziose ti sapranno accarezzar,
ma due gambe un po' nervose ti faranno innamorar.
Saran belli gli occhi neri
saran belli gli occhi blu
ma le gambe
ma le gambe
sono belle ancor di più!


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bellezza in bicicletta,
Quando, a primavera, per le strade
passa il "Giro" gridan tutti ai corridor:
Dai, dai, dai, dai, dai, dai!
Dai, dai, dai, dai, dai, dai!
Ma se una maschietta in bicicletta
passerà vedrai che ognuno, là per là
la testa girerà e allegro canterà

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
così di fretta pedalando con ardor?
Le gambe snelle tornite e belle
m'hanno già messo la passione dentro al cuor!

Ma dove vai con i capelli al vento
col cuor contento e col sorriso incantator?
Se tu lo vuoi o prima o poi
arriveremo sul traguardo dell'amor!

Se incontriamo una salita
io ti sospingerò
e stringendoti alla vita,
d'amor ti parlerò.

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
non aver fretta resta un poco sul mio cuor
lascia la bici dammi i tuoi baci
è tanto bello far l'amor!

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
così di fretta pedalando con ardor?
Le gambe snelle tornite e belle
m'hanno già messo la passione dentro al cuor!

Ma dove vai con i capelli al vento
col cuor contento e col sorriso incantator?
Se tu lo vuoi o prima o poi
arriveremo sul traguardo dell'amor!

Se incontriamo una salita
io ti sospingerò
e stringendoti alla vita,
d'amor ti parlerò.

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
non aver fretta resta un poco sul mio cuor
lascia la bici dammi i tuoi baci
è tanto bello far l'amor!


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Pupo biondo



Mario Fagiolo e Fortunato Lay (1927)

Ciànno forse tutt’e due l’istessa età,
je fiorisce drento ar core un’illusione
e ‘gni vicolo anniscosto ce la sa
tutta quanta la passione.
Lui je cerca la boccuccia ch’è un biggiù
e in un bacio je sussurra a tu-per-tu:

Noi ciavremo ‘na loggetta
cor geranio e le pansè,
tu sarai la regginetta
io m’impegno a fa’ da re.
Regneremo in tutt’er monno
e a l’erede pensa te:
vojo un pupo, un pupo bionno,
p’anninnallo in braccio a me.

Va a la guera la più bella gioventù,
‘gni fanfara s’arisveja e squilla ardita
e lui puro canta alegro e va lassù
Lei cià in seno ‘n’antra vita
e si pensa ar pupo bionno che vierà,
se l’insogna e ce se mette a raggionà:

Quanno arivi pupo bello
mamma tua te fa trovà
l’abbituccio turchinello
tutto pieno de volà.
Mentre un passero cinguetta
e er geranio fiorirà,
aspettamo alla loggetta er ritorno de papà.


Mamma cuce, er pupo compita “papà”
E, guidato da quer trillo, viè un sordato,
a tastoni, come un cieco, chi sarà?
E’ papà, ch’è ritornato!
Se confonneno in un bacio tutt’e tre,
poi papà se strigne er pupo e vò’ sapé:

Pupo, ciài er visetto tonno,
un visetto ch’è un biggiù;
come sei, moretto o bionno,
ciài l’occhioni neri o blu?
Te lo chiedo un’antra vorta,
pupo mio, dimmelo tu:
perché mamma nun s’è accorta
che papà nun vede più.


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Come le rose
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Come le rose-Nilla Pizzi



Come le rose
di BIXIO - CHERUBINI

Son tornate a fiorire le rose
alle dolci carezze del sol,
le farfalle si inseguon festose
nell'azzurro con trepido vol.

Ma le rose non sono più quelle
che fiorirono un giorno per me,
quelle rose son forse più belle,
ma non hanno profumo per me.


Ma la tua voce gentile
più non allieta il mio cuore,
come le rose d'aprile
le gioie d'amore son morte per me.


Queste rose baciate dal sole
nel silenzio dei vesperi d'or,
non sentiron le dolci parole
che il mio cuore dicevan al suo cuor.
Quelle rose non hanno più vita
come i sogni di mia gioventù,
è un ricordo ogni foglia appassita,
quelle rose non parlano più



Ma la tua voce gentile
più non allieta il mio cuore,
come le rose d'aprile
le gioie d'amore son morte per me.



Come il mio tempo passato
l'aprile beato non torna mai più.


[Modificato da Cobite 07/03/2008 09:40]


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Pupo biondo



Mario Fagiolo e Fortunato Lay (1927)

Ciànno forse tutt’e due l’istessa età,
je fiorisce drento ar core un’illusione
e ‘gni vicolo anniscosto ce la sa
tutta quanta la passione.
Lui je cerca la boccuccia ch’è un biggiù
e in un bacio je sussurra a tu-per-tu:

Noi ciavremo ‘na loggetta
cor geranio e le pansè,
tu sarai la regginetta
io m’impegno a fa’ da re.
Regneremo in tutt’er monno
e a l’erede pensa te:
vojo un pupo, un pupo bionno,
p’anninnallo in braccio a me.

Va a la guera la più bella gioventù,
‘gni fanfara s’arisveja e squilla ardita
e lui puro canta alegro e va lassù
Lei cià in seno ‘n’antra vita
e si pensa ar pupo bionno che vierà,
se l’insogna e ce se mette a raggionà:

Quanno arivi pupo bello
mamma tua te fa trovà
l’abbituccio turchinello
tutto pieno de volà.
Mentre un passero cinguetta
e er geranio fiorirà,
aspettamo alla loggetta er ritorno de papà.


Mamma cuce, er pupo compita “papà”
E, guidato da quer trillo, viè un sordato,
a tastoni, come un cieco, chi sarà?
E’ papà, ch’è ritornato!
Se confonneno in un bacio tutt’e tre,
poi papà se strigne er pupo e vò’ sapé:

Pupo, ciài er visetto tonno,
un visetto ch’è un biggiù;
come sei, moretto o bionno,
ciài l’occhioni neri o blu?
Te lo chiedo un’antra vorta,
pupo mio, dimmelo tu:
perché mamma nun s’è accorta
che papà nun vede più.


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Portami tante rose

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( Cantano: I Camaleonti )
( Autori: Bixio - Galdieri )
1934


Amore, amor,
che mai sarà di me.

Amore, amor,
portami tante rose,
stasera ancor
tu dimmi tante cose.

Soffocherò il mio cuor,
come pretendi tu.
Potrò mentir ancor,
non piangerò mai più.

Amore, amor,
portami tante rose,
stasera, stasera ancor
scegli le più spinose.

Le stringerò sul cuor
come stringessi te.
Se non ho più il tuo amor,
che mai sarà di me.

Le stringerò sul cuor
come stringessi te.
Se non ho più il tuo amor,
che mai sarà di me.

Amore, amor,
che mai sarà di me!
[Modificato da Cobite 07/03/2008 09:35]


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pinguino innamorato

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( Canta: Trio Lescano )

( Autori: Rastelli - Casirolo - M.C. Consiglio )
1941


Guarda, guarda, guarda
il bel pinguino innamorato
col colletto duro
e con il petto inamidato.
Va passeggiando sotto il pack
con un'aria molto chick
dondolando mollemente il frac.

Sotto al chiar di luna
va a cantar la serenata
dove fa la nanna
la pinguina innamorata:
"Oh, bella figlia dell'amor,
schiavo son dei vezzi tuoi,
io son tutto tuo se tu mi vuoi".

Ma il papà della pinguina
esce con la scopa in man:
"Lascia star la mia bambina,
via di qua, o marran".

Quatto, quatto, quatto
il bel pinguino innamorato
con il cuor trafitto
s'allontana disperato.
Poi, nella notte s'ode un click.
Sopra il pack che ha fatto crack,
s'è sparato il bel pinguino in frac.

Guarda, guarda, guarda
il bel pinguino innamorato
col colletto duro
e col petto inamidato.
Va passeggiando sotto il pack
con un'aria molto chick
dondolando mollemente il frac.

Sotto il chiar di luna
va a cantar la serenata
dove fa la nanna
la pinguina innamorata:
"Oh, bella figlia dell'amor,
schiavo son dei vezzi tuoi,
io son tutto tuo se tu mi vuoi".

Ma il papà della pinguina
esce con la scopa in man:
"Lascia star la mia bambina,
via di quì, o marran".

Quatto, quatto, quatto
il bel pinguino innamorato
con il cuor trafitto
s'allontana disperato.
Poi, nella notte s'ode un click.
Sopra il pack che ha fatto crack,
s'è sparato il bel pinguino in frac.
[Modificato da Cobite 07/03/2008 09:32]


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