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UN SECOLO DI CANZONI

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2013 08:25
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É arrivato l'Ambasciatore

É arrivato l'Ambasciatore,
con la piuma sul cappello;
è arrivato l'Ambasciatore,
a cavallo d'un cammello.
Porta una letterina ,
dove scritto stà così:
"Se mi baci Mimì,
ti darò tuttto il cuor":
è arrivato l'Ambasciator!

É arrivato l'Ambasciatore, sui campi e sulle valli;
é arrivato l'Ambasciatore, oilì, oilì, oilà.
Cosa vuole l'Ambasciatore? sui campi e sulle valli;
cosa vuole l'Ambasciatore? oilì, oilì, oilà.
Egli cerca una bella bimba, sui campi e sulle valli;
egli cerca una bella bimba, oilì,oilì,oilà.
Ecco qui la bella bimba, sui campi e sulle valli;
ecco qui la bella bimba, oilì,oilì, oilà.
Che sposo le darete ? sui campi e sulle valli;
Che sposo le darete oilì,oilì,oilà
Lo sposo è (nome del bimbo), sui campi e sulle valli;
lo sposo è (nome del bimbo), oilì, oilì, oilà.
Che vestito gli darete? sui campi e sulle valli;
Che vestito gli darete? oilì, oilì, oilà.
Gli daremo un vestito di stracci, sui campi e sulle valli;
Gli daremo un vestito di stracci, oilì, oilì, oilà.
Lo sposo non accetta, sui campi e sulle valli;
Lo sposo non accetta, oilì, oilì, oilà.
Gli daremo un vestito di seta blu, sui campi e sulle valli;
Gli daremo un vestito di seta blu, oilì, oilì, oilà.
Che scarpe gli darete? sui campi e sulle valli;
Che scarpe gli darete? oilì, oilì, oilà.
Gli daremo un paio di zoccoli, sui campi e sulle valli;
Gli daremo un paio di zoccoli, oilì, oilì, oilà.
Lo sposo non accetta, sui campi e sulle valli;
Lo sposo non accetta, oilì, oilì, oilà.
Gli daremo le scarpe nuove, sui campi e sulle valli;
Gli daremo le scarpe nuove, oilì, oilì, oilà.
Che cappello gli darete? sui campi e sulle valli;
Che cappello gli darete? oilì, oilì, oilà.
Gli daremo un cilidro nero, sui campi e sulle valli;
Gli daremo un cilidro nero, oilì, oilì, oilà.
Che vestito avrà la sposa? sui campi e sulle valli;
Che vestito avrà la sposa? oilì, oilì, oilà.
Le daremo un vestito di fiori, sui campi e sulle valli;
Le daremo un vestito di fiori, oilì, oilì, oilà.
Che scarpe le darete? sui campi e sulle valli;
Che scarpe le darete? oilì, oilì, oilà.
Le daremo scarpine di raso, sui campi e sulle valli;
Le daremo scarpine di raso, oilì, oilì, oilà.
Che cappello le darete? sui campi e sulle valli;
Che cappello le darete? oilì, oilì, oilà.
Le daremo una ghirlanda di viole, sui campi e sulle valli;
Le daremo una ghirlanda di viole, oilì, oilì, oilà.
Che borsetta le darete? sui campi e sulle valli;
Che borsetta le darete? oilì, oilì, oilà.
Le daremo un cesto di petali di rose, sui campi e sulle valli;
Le daremo un cesto di petali di rose, oilì, oilì, oilà.
Che carrozza darete agli sposi? sui campi e sulle valli;
Che carrozza darete agli sposi? oilì, oilì, oilà.
Daremo una carriola, sui campi e sulle valli;
Daremo una carriola, oilì, oilì, oilà.
Gli sposi non accettano, sui campi e sulle valli;
Gli sposi non accettano, oilì, oilì, oilà.
Daremo una carrozza d'oro, sui campi e sulle valli;
Daremo una carrozza d'oro, oilì, oilì, oilà.
Gli sposi sono partiti, sui campi e sulle valli;
Gli sposi sono partiti, oilì, oilì, oilà.
Gli sposi sono tornati, sui campi e sulle valli;
Gli sposi sono tornati, oilì, oilì, oilà.



...

si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)
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Eulalia Torricelli da Forlì.


1947, D.Olivieri-Nisa-P.Redi










I personaggi di questa canzone
ve li hanno inventati gli autor...
Se c'è attinenza con delle persone,
scusate gentil signor...
Qui si parla di una tale
che baciar una sera si fe'
da una guardia forestale
il cui nome è De Rossi Giosuè..
Voi non la conoscete, ha gli occhi belli...
chi?
Eulalia Torricelli da Forlì...
Voi non la conoscete ha tre castelli...
chi?
Eulalia Torricelli da Forlì...
Un castello per mangiare,
un castello per dormire,
un castello per amare,
per amare De Rossi Giosuè.
Voi non la conoscete, ha gli occhi belli...
chi?
Eulalia Torricelli da Forlì... Seconda parte, secondo programma...
Eulalia riposo non ha...
Dice a De Rossi: "Parliamone a mamma..."
Ma l'altro risponde:"Va là!..."
Poi la cosa si ingarbuglia
si ingarbuglia e sapete perchè?...
Con il treno che va in Puglia è partito Giosuè...
Vuol morire Eulalia Torricelli...
uè!...
E mangia i zolfanelli di Giosuè...
Fa testamento e lascia i tre castelli...
uè!...
A chi non ha castelli come me!
Un castello lo dà a Nisa...


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Stornello a pungolo




STORNELLO A PUNGOLO

Nel cielo c'é una falce inargentata
a luna piena ti baciai mia bruna
oggi da un'altro amore sei baciata
la donna cambia col cambiar di luna.

Vola stornello a pungolo
vola stanotte e diglielo
mentre lei dorme lassú
zitto, zitto, zitto colsí
dille tutto ció che sai tu.

Io ben conosco cho t'ha preso il cuore
io ben conosco chi ti fa sognare
lui come te promise a tutte ?amore?
chi va col zoppo impare a zoppicare.

Tu passi spumeggiante come l'onda
e dell'amor non temi il precipizio
eri una volta bruna ed or sei bionda
il lupo cambia il pelo e non il vizio.

Ripenso ancora al primo appuntamento
quando tentai baciare la tua bocca
tu mi gridasti con le mani al mento
Dio me l'ha data... guai chi me la tocca.

M'ha detto il cuore per chi fa soffrire
non vuole ormai sprecar tante parole
povero cuore mio non vuol capire
la lingua batte dove il dente duole.

Chi dalla strada vecchia va alla nuova
spesso si perde e tu ti perderai
ma se tornassi ti darei la prova
chi il primo amore non si scoda mai.

(Finale)
Va stornello... birbantello
vola, vola e non piangere piú.


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- E' troppo tardi




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Evviva la torre di Pisa

Cade la mela dal melo,
la pera dal pero è costretta a cascar.
Cade la pioggia dal cielo,
cadono gli uomini in mar.

Ieri un magnifico vaso
mi cadde sul naso dal decimo pian,
e con un dolce sorriso
mi misi allora a cantar:

Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
ma sempre sta su.

Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non vien giú.

Se tu verrai con me Maria Luisa,
la guarderai, e poi esclamerai:
"Mamma mia che effetto mi fa!"

Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non cadrà.

Quando la vedi ai tuoi occhi non credi
e una grande paura ti fa.
Ma come fa a stare in piedi?
Meglio tirarsi piú in lá.

Dopo s'infilan le scale, si sale,
si sale, e lei pende di piú.
Senti la testa girare
mentre ripeti anche tu:

Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
ma sempre sta su.

Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non vien giú.

Se tu verrai con me Maria Luisa,
la guarderai, e poi esclamerai:
"Mamma mia che effetto mi fa!"

Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non cadrà.

Se tu verrai con me Maria Luisa,
la guarderai, e poi esclamerai:
"Mamma mia che effetto mi fa!"

Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non cadrà.




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fili d'oro



Quando Rosa torna dal villaggio
sola sola e mesta in volto,
io la seguo, ma non ho coraggio
di pregarla a darmi ascolto.

Dolce è la sera
e lunga è la via,
a farla insieme
men lunga saria.

Son fili d'oro i suoi capelli biondi
e la boccuccia odora,
gli occhi suoi belli sono neri e fondi
e non mi guarda ancora.

Ho parlato al nostro buon curato
che m'ha detto: "Figliol mio,
se l'amore in te non è peccato
sarà pago il tuo desio".

Arde il mio core
ma pura è la fiamma,
amo lei sola,
la casa e la mamma.

Son fili d'oro i suoi capelli biondi
e la boccuccia odora,
gli occhi suoi belli sono neri e fondi
e non mi guarda ancora.

E l'ho vista uscir dalla chiesetta
con un aria di mistero,
io le ho porto l'acqua benedetta,
m'ha sorriso e non par vero.

"Che buon curato"
m'ha detto passando,
ed io le ho chiesto:
"Ma quando, ma quando?"

Son fili d'oro i suoi capelli biondi
e la boccuccia odora,
gli occhi suoi belli sono pìù profondi
or che mi guarda ancora.

Mentre la stringo
lei sussurra:"T'amo",
ed io rispondo:
"Io moro"


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Villa Ciliegi Rosa



Ciliegi rosa a primavera
come le labbra del mio amor,
i baci della prima sera
ricordo ancor.

Innamorata l'aspettavo
accarezzando i rami in fior,
poi dolcemente lo stringevo
qui sul mio cuor.

Sotto i ciliegi quel dì
abbiam giurato così
d'amarci ancora di più
e non lasciarci mai più.

Quella promessa d'amor
con il profumo dei fior
ci fece tanto sognare
e sospirar.

Ciliegi rosa e bianchi veli,
un'armonia del nostro amor.
La più felice primavera
dei nostri cuor.

No, no, non si può scordare
ciò che nella vita è stato amore.
No, no, non si può mentire
quando il cuore sa di non mentire mai.

Sotto i ciliegi quel dì
abbiam giurato così
d'amarci ancora di più
e non lasciarci mai più.

Quella promessa d'amor
con il profumo dei fior
ci fece tanto sognare
e sospirar.

Ciliegi rosa e bianchi veli,
un'armonia del nostro amor.
La più felice primavera
dei nostri cuor.

Ciliegi rosa tutti in fiore,
l'estate il frutto vi darà.
Sarà cosi del nostro amore?
Chissà, chissà!



[Modificato da ninfafedele1 14/03/2010 12:57]


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i Cadetti di Guascogna




Ecco qui, ecco qui,
è arrivato un quadrimotore
pieno di, pieno di,
indovinalo un pò di chi.

Sono tre col bianco mantello
d'immacolato agnello,
sventolando il grande cappello
ci cantano così:

Siamo tre, tre guerrieri noi siam,
e la pace nel mondo portiam.

Noi siamo i Cadetti di Guascogna,
veniam dalla Spagna, andiamo a Bologna.
La pace che tutto il mondo sogna,
ognuno l'avrà se questa canzon con noi canterà.

Noi siamo i Cadetti di Guascogna,
veniam dalla Spagna, andiamo a Bologna.
La pace che tutto il mondo sogna
ognuno l'avrà se questa canzon con noi canterà.

E così, e così,
sulle ali d'un motivetto
si cantò, si cantò
e di guerra nessun parlò.

Si riempì il più grosso cannone
di dolce zabaione
e intingendovi un panettone
ognun dei tre cantò:

Siam guerrieri però preferiam
darci un bacio e poi darci la man.

Noi siamo i Cadetti di Guascogna,
veniam dalla Spagna, andiamo a Bologna.
La pace che tutto il mondo sogna,
ognuno l'avrà se questa canzon con noi canterà.

Il quadrimotor dovrà partire
però di partire neppure si sogna
e i prodi Cadetti di Guascogna
son fermi a Bologna perché a Bologna bene si sta.

Coi prodi Cadetti di Guascogna
l'orchestra di Fragna augura a tutti felicità.



Clara Jaione - I Cadetti di Guascogna - 1949


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i pompieri di viggiu



I POMPIERI DI VIGGIU'
(Larici - Fragna)

Per volere del visconte, su parere del barone
han fondato la sezione dei pompieri di Viggiù
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
poi a spese del marchese han comprato le divise
con feluche a larghe tese e i pennacchi rossi e blu
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
indi a scopo addestrativo il paese hanno incendiato
il reparto si è schierato e ha gridato: "Hip, hip urrà!"

Viva qua, viva là, viva su e viva giù
viva i pompieri di Viggiù
che quando passano i cuori infiammano
viva i pennacchi rossi e blu
viva le pompe dei pompieri di Viggiù.

Affrontarono l'incendio con le pompe verso sera
però l'acqua ahimè non c'era per potere funzionar
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
però il capo ebbe un'idea veramente peregrina
caricò con la benzina tutti quanti gli estintor
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
ed in meno di un secondo nel villaggio già bruciato
tutto in fumo se n'è andato il plotone dei pompier.

Viva qua, viva là, viva su e viva giù
viva i pompieri di Viggiù
che quando passano i cuori infiammano
viva i pennacchi rossi e blu
viva le pompe dei pompieri di Viggiù.
Viva i pompieri di Viggiù
che quando passano i cuori infiammano
viva i pennacchi rossi e blu
viva le pompe dei pompieri di Viggiù.


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La mia donna si chiama desiderio





La mia donna si chiama desiderio,
desiderio d'una donna che non ho,
che m'appare come n'un delirio
e scompare sussurrando "no".

La mia donna si chiama desiderio
e m'aspetta al crocevia dell'irrealtà.
Ogni notte è sempre là, nell'oscurità,
poi con l'alba se ne va.

Tu sei la mia dannazione,
l'incantesimo d'amor.
Tu tentazione,
tu speranza, tu dolor.

La mia donna si chiama desiderio,
desiderio d'una donna che non ho,
d'una donna che passò e mi sussurrò
eternamente "no".

La mia donna si chiama desiderio,
desiderio d'una donna che non ho,
d'una donna che passò e mi sussurrò
eternamente "no".






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Ma dove vai bellezza in bicicletta




Quando, a primavera, per le strade
passa il "Giro" gridan tutti ai corridor:
Dai, dai, dai, dai, dai, dai!
Dai, dai, dai, dai, dai, dai!
Ma se una maschietta in bicicletta
passerà vedrai che ognuno, là per là
la testa girerà e allegro canterà

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
così di fretta pedalando con ardor?
Le gambe snelle tornite e belle
m'hanno già messo la passione dentro al cuor!

Ma dove vai con i capelli al vento
col cuor contento e col sorriso incantator?
Se tu lo vuoi o prima o poi
arriveremo sul traguardo dell'amor!

Se incontriamo una salita
io ti sospingerò
e stringendoti alla vita,
d'amor ti parlerò.

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
non aver fretta resta un poco sul mio cuor
lascia la bici dammi i tuoi baci
è tanto bello far l'amor!

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
così di fretta pedalando con ardor?
Le gambe snelle tornite e belle
m'hanno già messo la passione dentro al cuor!

Ma dove vai con i capelli al vento
col cuor contento e col sorriso incantator?
Se tu lo vuoi o prima o poi
arriveremo sul traguardo dell'amor!

Se incontriamo una salita
io ti sospingerò
e stringendoti alla vita,
d'amor ti parlerò.

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
non aver fretta resta un poco sul mio cuor
lascia la bici dammi i tuoi baci
è tanto bello far l'amor!



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Non sei piu' la mia Bambina- 1938


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La Canzone del Boscaiolo 1941



Oh boscaiolo,
il sole sta per tramontar.
Lascia il lavoro,
torna al tuo casolar.

Con l'ascia a spalle,
così, cantando, torni tu.
Discendi a valle
verso il tuo amor laggiù.

Di lontano si profila
il tuo villaggio.
Nella bruma
la tua casa già ti appar.

Lascia il lavoro
è tempo armai di riposar.
Oh boscaiolo,
torna al tuo casolar.

Questa sera in coro canterai
canzon d'amor.
Socchiudendo gli occhi sognerai
il tuo tesor.

Alla luna parlerai di lei
con tutto il cuor.
Alle stelle parlerai di lei
il vero amor.

Oh boscaiolo,
il sole sta per tramontar.
Lascia il lavoro,
torna al tuo casolar.

Con l'ascia a spalle,
così, cantando, torni tu.
Discendi a valle
verso il tuo amor laggiù.

Di lontano si profila
il tuo villaggio.
Nella bruma
la tua casa già ti appar.

Lascia il lavoro
è tempo armai di riposar.
Oh boscaiolo,
torna al tuo casolar.

Oh boscaiolo,
il sole sta per tramontar.
Lascia il lavoro,
torna al tuo casolar!





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Voglio amarti cos
Voglio amarti così,
eternamente.
Voglio amarti ogni dì
con tutto il cuor.

Solamente il tuo labbro
sa dirmi le cose più belle.
Solamente i tuoi baci
san darmi la felicità.

Come il sole sei tu
della mia vita
che ogni giorno di più
risplenderà.

Le campane che suonano a festa
al tramonto che muore
sembra dicano al vento ogni dì:
Voglio amarti così.

Solamente il tuo labbro
sa dirmi le cose più belle.
Solamente i tuoi baci
san darmi la felicità.

Come il sole sei tu
della mia vita
che ogni giorno di più
risplenderà.

Le campane che suonano a festa
al tramonto che muore
sembra dicano al vento ogni dì:
Voglio amarti così!





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Valzer dell'organino
Quando strimpella il mio vecchio organino,
sempre più triste discende la sera,
tutto mi sembra divino
pure se il cuore non spera.

Canta e ripete l'eterna canzon:
"La speranza è una vana illusion".

Con te, senza te,
noi cantiamo alle stelle e alla luna,
chissà che per me
non arrivi la buona fortuna.

Se cambia il motivo dei vecchi organin,
potrebbe in un giro cambiare il destin.
Verrà, non verrà,
forse è accanto e nessuno lo sa.

Con te, senza te,
noi cantiamo alle stelle e alla luna,
chissà che per me
non arrivi la buona fortuna.

Se cambia il motivo dei vecchi organin,
potrebbe in un giro cambiare il destin.
Verrà, non verrà,
forse è accanto e nessuno lo sa.

Se cambia il motivo dei vecchi organin,
potrebbe in un giro cambiare il destin.
Verrà, non verrà,
forse è accanto e nessuno lo sa.





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Non passa più,
Gialla fra le foglie gialle,
solitaria via dimmelo tu
quella che cercai fra quelle
come mai non passa più

Non passa più
per la mia stessa via,
non passa più
perchè non è più mia.

Intorno i platani
si spogliano col vento,
col vento tornano
le nuvole nel ciel.

Non passa più,
povero cuore mio,
non passa più
perchè mi ha detto addio.

Ricordi e rondini
svaniscono lontano,
non passa più,
non passerà mai più.

Stelle ma chissà le stelle
se ricorderanno chi non c'è
mille, ne contammo mille
e poi cadde in braccio a me

Non passa più,
povero cuore mio,
non passa più
perchè mi ha detto addio.

Ricordi e rondini
svaniscono lontano,
non passa più,
non passerà mai più





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Parlami d'amore, Mariu
Come sei bella, piu bella stasera, Mariu!
Splende un sorriso di stella negli
Occhi tuoi blu!
Anche se avverso il destino domani sara
Oggi ti sono vicino, perche sospirar?
Non pensar!

Parlami d'amore, Mariu!
Tutta la mia vita sei tu!
Gli occhi tuoi belli brillano,
Fiamme di sogno scintillano!
Dimmi che illusione non e,
Dimmi che sei tutta per me!
Qui sul tuo cuor non soffro piu:
Parlami d'amore, Mariu!

Gli occhi tuoi belli brillano
Fiamme di sogno scintillano!
Dimmi che illusione non e,
Dimmi che sei tutta per me!
Qui sul tuo cuor non soffro piu:
Parlami d'amore, Mariu!


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Baciami






]Sapessi com'è dolce amore mio,
amare te... luce degli occhi miei.
Dolcissima realtà d'un sogno sei:
Sogno d'amore e di felicità!...

Baciami,
mi voglio dissetare nel tuo amore
bruciante è il desiderio dei tuoi baci
sulle mie labbra ancora c'è il sapore.

Baciami,
rapito dal profumo del tuo amore,
voglio morire con le tue carezze...
fammi sentire i palpiti del cuore.

Mentre le nostre bocche in una sola
si fondono con languida dolcezza
al Dio Amore l'anima s'immola
La storia eterna dell'umanità.

Stringimi,
stringimi forte forte, amore mio.
Sussurrami pian piano tante cose
dimmi che mi ami come t'amo io...
dimmi che tutto... tutto sei per me!...


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Addio tabarin
A sera un gruppo di studenti
Ormai dottori ma scontenti -
Cantando addio città
Verso la stazion se ne va -
Ma presso ad una gran vetrata
Da mille luci arabescata -
S'indugian tutti ancora un pò
A ricordar si scende ohibo! -
Addio tabarin paradiso di voluttà
Che inghiottivi nel ventre dorato
I soldi di papà -
Tabarin jazz e tango shimmy e foxtrot
Danzatrici e cocottes -
È passato il tempo folle ormai
Tu mai più ci vedrai -
Fra i tuoi rossi abat-jours laggiù mai più. -
Minata d' un terribil male
Nel bianco letto d' ospedale -
Sen muor la belle Helène
Etoile dei bal tabarin -
Amiche e amici affezionati
Le son d'intorno desolati -
Coraggio pensa che laggiù
Taspettan tutti ,
Ormai non più -
Addio tabarin mie reggie smaglianti d'or -
Gai e folli mercati d'ebbrezza e di fugaci amor-
Tabarin quanto oblio mi desti tu -
Da quel di che laggiù la carezza d' un tango mi chiamò -
E a scordar mi aiutò che dovevo finir
Un dì così .-
Nell 'alta notte desolata
L'insegna sfolgora sfacciata -
Del tabarin ancor esca pei nottambuli amor -
Quand' ecco s' apre la portiera
E dall'interno un' ombra nera
S' affaccia in atto di fuggir -
E leva il pugno a maledir.-
Addio tabarin beffa atroce all'uman dolor -
Vituperio alla povera gente che di miseria muor.-
Bada a te se il cancan del tuo carneval
Spegne il grido che sai fatalmente verrà la ribellion -
Freme ormai la legion di chi incerto è d'aver
Un pan doman -
Bada a te Tabarin !!





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valzer della povera gente


( Canta: Odoardo Spadaro )
( Autore: Odoardo Spadaro - 1939 )

Originale in dialetto toscano

Fuor di città presso l'Arno una sera,
una sera di primavera,
vidi sull'aia d'un casolare
parecchie coppie a ballare.

M'avvicinai, al vedermi mi fanno:
"Venite, venite avanti,
sapete qua, noi non si sa
ricevere come in città.

Gli è il valzer della povera gente,
gli è un semplice valzer, l'è fatto di niente.
Con du chitarre e un organino
ti ballan fino al mattino.

Non è liscio il nostro impiantito,
si rischia a ballà di restà li stecchito.
Senti dire bellona, biondona,
gli è un valzer ch'è fatto alla bona".

E cosicchè da una strada si vide
avanzarsi una figurina,
certo veviva per curiosare
e l'era la padroncina.

"Fermi", si disse,
e la bella creatura rispose:
"Su continuate, io vengo quà, che ci sarà
chi un poco danzar mi farà".

Gli è il valzer della povera gente,
gli è un semplice valzer, l'è fatto di niente.
Con du chitarre e un organino
ti ballan fino al mattino.

"Attenta che li c'è una buca,
gli è qui che s'attacca ogni giorno la ciuca.
E gli è un valzer rapassi, trasassi
gli è qui che si cerca a far sassi".

Quando al mattin splende il sole dorato
si vede che la massaia
la stende panni fini di bucato
di certo è molto più gaia.

"Oh bona donna,
ohi che l'è quella striscia
distesa li sotto al sole?"
Quella mi fa piano andare là.

Allora una vecchia di là:
"È que gli è il valzer della povera gente,
anch'io lo ballai, ma ora un l'ho più alla mente,
ci stava, lo ballavo da giovinetta.

Quand' ero un poco civetta,
che civettavo di molto anch'io, eh!
Ma adesso lo ballan quell'altre,
e le ci cascan tutte, anche quelle più scaltre.

E gli è un valzer saltato e strisciato
e ci voglion le fasce e il curato".





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Maria La-O





( Canta: Carlo Buti )
( Autor: E. Lecuona - Nisa - 1931 )





Maria La-O
lasciati baciar.
Maria La-O
io ti voglio amar.

Se mi guardi tu
non resisto più,
sento nascere nel mio cuor
tanto amor.

Maria La-O
lasciati baciar.
Maria La-O
tu mi fai sognar.

Nel mio cuor
ti porterò.
Mai ti scorderò
Maria La-O.

Bella Honolulu
dimmelo chi fu
che t'ha dato quello
che possiedi tu.

I più rari fior
i più ardenti cuor
stesi in un ciel pieno
di stelle d'or.

Bella più di te
una donna c'è,
tu ne sei gelosa
tu lo sai chi è.

Quanti marinai
vengono dal mar,
quante bocche in ansia
fa sussurrar.

Maria La-O
lasciati baciar.
Maria La-O
io ti voglio amar.

Se mi guardi tu
non resisto più,
sento nascere nel mio cuor
tanto amor.

Maria La-O
lasciati baciar.
Maria La-O
tu mi fai sognar.

Nel mio cuor
ti porterò.
Mai ti scorderò
Maria La-O.


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Capinera

di Amerigo Giuliani

«La chiamavan “Capinera”
pe’ suoi ricci neri e belli:
stava sempre fra i monelli,
per la strada tutto il dì.
Scalza, lacera, una sera,
m’apprestavo a rincasar,
col visino suo di cera
me la vidi avvicinar:

“Dammi un soldo… ho tanta fame…”
“Ci hai la mamma?” “Non ce l’ho”
“Ed il tuo babbo… la tua casa?”
E lei triste: “Non lo so”.

Provai una stretta al cuore, e, quella sera
la mia casetta accolse “Capinera”.

E lei cantava… cantava giuliva
di trilli e gridi la casa m’empiva…
ed un bel sogno nel cuor carezzavo.
la contemplavo…
forse… l’amavo.

Tredici anni lei compiva:
s’era fatta pensierosa.
“Pensi forse a qualche cosa?
che ti manca?” “Non lo so”
Primavera: (sole e fiori)
“Capinera” è sempre là,
sta affacciata e guarda fuori:
“Cosa vuoi? La libertà”
“Non hai casa… non hai mamma…
dove andrai?” Rispose: “Andrò…”
Con la mano piccolina
l’orizzonte m’insegnò.

Provai una stretta al cuore ed una sera

più non trovai a casa “Capinera”.

E lei cantava… cantava giuliva,
di trilli e gridi la casa m’empiva…
ed un bel sogno nel cuor carezzavo.
la contemplavo…
forse… l’amavo.

Fu in un’alba di Gennaio,
dopo l’orgia rincasavo,
nevicava e m’affrettavo
già ad aprire il mio porton;
ma a distanza molto breve,
vidi un certo non so ché
affiorare tra la neve.
Dissi allor: “Vediam cos’è”.
Eran cenci… io li rimossi…
diedi un grido: due piedin
due piedini scalzi e rossi…
poi le mani… poi un visin.

Un urlo mi sfuggì. vedendo che era,
la morticina, la mia “Capinera”.

Forse pentita al suo nido tornava
forse, quaggiù che le aprissi invocava
mentre la neve saliva… saliva…
E lei moriva…
e lei moriva…»


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NON PASSA PIU'

Gialla fra le foglie gialle,
solitaria via dimmelo tu
quella che cercai fra quelle
come mai non passa più

Non passa più
per la mia stessa via,
non passa più
perchè non è più mia.

Intorno i platani
si spogliano col vento,
col vento tornano
le nuvole nel ciel.

Non passa più,
povero cuore mio,
non passa più
perchè mi ha detto addio.

Ricordi e rondini
svaniscono lontano,
non passa più,
non passerà mai più.

Stelle ma chissà le stelle
se ricorderanno chi non c'è
mille, ne contammo mille
e poi cadde in braccio a me

Non passa più,
povero cuore mio,
non passa più
perchè mi ha detto addio.

Ricordi e rondini
svaniscono lontano,
non passa più,
non passerà mai più




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Tu, solamente tu
non ritorni più
per riposar
sopra il mio cuor,
che sognando di te,
ti vorrebbe vicino,
sempre e solo per sé,
mentre invece il destino
più t'allontana ancor
Tu, dove mai sei tu
se non senti più
questa mia voce piena d'amor.
Tutti i sogni d'allora
ritornano ancora
per dirmi che tu
solo tu, non ritorni più

E' ritornata stamane
con braccia colme di fior
tra uno stormir di campane
quest'anno ancora
la primavera

Tu, solamente tu
non ritorni più
per riposar
sopra il mio cuor,
che sognando di te,
ti vorrebbe vicino,
sempre e solo per sé,
mentre invece il destino
più t'allontana ancor
Tu, dove mai sei tu
se non senti più
questa mia voce piena d'amor.
Tutti i sogni d'allora
ritornano ancora
per dirmi che tu
solo tu, non ritorni più


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T'ho vista piangere
( Autori: Casadei - Poletto - 1941 )


T'ho vista piangere,
m'hai fatto tanto male al cuor
perchè io so che il tuo dolore
non è per me.

T'ho vista piangere,
il nome t'ho sentido dir
di chi tanto ti fa soffrire
senza pietà.

Vorrei
consolar le tue pene
e poi darti tutto
il mio amor.

T'ho vista piangere!

Vorrei
consolar le tue pene
e poi darti tutto
il mio amore.

T'ho vista piangere,
m'hai fatto tanto male al cuor
perchè io so che il tuo dolore,
no, non è per me.





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Addio mia bella signora
No la commedia è inutile,
ti leggo in fondo al cuore:
quello che vuoi nascondermi
sta scritto in fondo a te;
su, non mentire, dimmelo
che spento è il nostro amore!
Tanto che vale illudersi?
Tutto finisce, ahimè!…

Addio mia bella signora,
lasciamoci così senza rancor;
al destino che vien
rassegnarsi convien,
sospirare, piangere, perché?

Tu sei passata, incognita,
un dì sul mio cammino
io, senza nulla chiederti
t’accolsi in braccio a me;
confusi in un sol palpito,
il mio col tuo destino:
ora mi dici : - Vattene!
Vedi?.. non t’amo più!…

Addio, mia bella signora,
lasciamoci così senza rancor;
al destino che vien
rassegnarsi convien,
sospirare, piangere, perché?

Perchè mi guardi pallida,
con quella smorfia strana?
Temi che possa ucciderti
E vendicarmi qui?…
No, penso tra le lacrime,
a mamma mia lontana;
non voglio farla piangere
e poi per chi?..Per te!..

Addio mia bella signora,
va pure segui pure il tuo destin;
saprò dire al mio cuor:
-E’ finito l’amor,
la chimera fragile passò!





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Enrico Caruso - E lucevan le stelle.
E lucevan le stelle,
ed olezzava la terra
stridea l'uscio dell'orto
e un passo sfiorava la rena.
Entrava ella fragrante,
mi cadea fra la braccia.

O dolci baci, o languide carezze,
mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli!
Svanì per sempre il sogno mio d'amore.
L'ora è fuggita, e muoio disperato!
e muoio disperato! E non ho amato mai tanto la vita!
tanto la vita!




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07/04/2010 09:27
 
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la paloma bianca
A te, nella luce calda del sole d'or,
verrà la paloma bianca del nostro amor.
E tu, ripetendo lieta la mia canzon,
un di la vedrai posare sul tuo balcon.

Quella paloma svetta nel cielo azzurro
con tante cose scritte con un sussurro.
Credi a quel suo messaggio come al mio cuore,
è la colomba bianca del nostro amore.

A te, nella luce calda del sole d'or,
verrà la paloma bianca del nostro amor.
E tu, ripetendo lieta la mia canzon,
un di la vedrai posare sul tuo balcon.

Se potessi anche tu
spiegar l'ali in un volo
e tornare al mio cuor triste e solo
per non lasciarlo più!

Dammi il tuo amor!
Dammi il tuo amor!





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07/04/2010 09:39
 
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Mamma voglio anch'io la fidanzata
Oh mamma,
mi ci vuol la fidanzata.
Uh mamma,
mi ci vuol la fidanzata.

Io vorrei quella cosa
tanto cara, deliziosa,
che fa il cuore sospiroso,
che fa il cuore palpitar.

È una cosa, e sai che cosa,
che di notte, misteriosa,
fa il mio cuore sospiroso,
fa il mio cuore trepidare di passion.

Mamma non son più
quel capriccioso ragazzino
che sgridavi sempre
pel suo fare birichino.

Ora son cresciuto
e sento un fremito nel cuore
che, oh mamma,
è il segnale dell'amore.

È una nuova fiamma,
un delizioso sentimento
che mi brucia il cuore
col suo languido tormento.

È una dolce fiamma
che a morire è destinata
se, oh mamma,
non avrò la fidanzata.

Facce dai capelli d'or
no, non posso più sognar,
sogno tremuli
bacin d'amor.

Mamma voglio anch'io
una pupetta per baciare
che non faccia
come quelle in sogno, sospirare.

Che mi stringa forte
sul suo cuore, innamorata,
si, oh mamma,
mi ci vuol la fidanzata.

Oh oh, ma mamma
io fui birichino,
son cresciuto, oh mamma,
è il segnale dell'amore.

Ho la fiamma,
dolce sentimento.
Che tormento! Oh mamma,
mi ci vuol la fidanzata.





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10/04/2010 19:44
 
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Ti parlerò d'amor
Ti parlerò d'amor
e sfoglierò una rosa
sulla tua bocca ansiosa
che non conosco ancor.

Ti parlerò d'amor
con voce sospirosa,
non c'è più dolce cosa
per far felice il cuor.

Dammi i tuoi folli baci,
stringiti forte a me,
chiudi i tuoi begli occhi, amor taci,
voglio sognar con te.

Ti parlerò d'amor
e sfoglierò una rosa,
non c'è più dolce cosa
per far felice il cuor.

Scrivo il tuo nome
su tutte le rose
che colgo per te.
Sai tu perché?

Perché il tuo nome
vuol dire dolcezza,
speranza per me,
solo per te.

Dammi i tuoi folli baci,
stringiti forte a me,
chiudi i tuoi begli occhi, amor taci,
voglio sognar con te.

Ti parlerò d'amor
e sfoglierò una rosa,
non c'è più dolce cosa
per far felice il cuor!






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