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FINO ALLO SFINIMENTO

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2015 08:26
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02/06/2015 09:43
 
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Mettiamola così allora:
l'ape con l' A maiuscola non c'è, nel senso che tu sai
nel senso che nessuno s'è mai sognato l'attacco finale
abortire la regina, defenestrarla, decapitarla
e prendere il potere con cingoli profumati di Zig Zag
diciamola questa cosa che non c'è mai stato un Bakunin
nemmeno un piccolo Andrea Costa
a promettere bombe nella stanza dei bottoni
la regina dunque c'è ed è sempre vigile sui figli
attenta alla sua idea, funzionale e giusta
le operaie pure
dove il pugno alzato significa appartenenza ad un colore
amor di patria e purezza di comunismo
rosso sventolio su prato

Operaia dunque come il centro esatto dell'universo
fiore corolla e larghi oceani di dolcezza informe...

Che tipo d' operaio è se non è rivoluzionario?
E quale Marx potrebbe sostenere che questo soffre d'alienazione
e magari vorrebbe riprendersi il suo

Ah, se avesse studiato le api invece del capitalismo!

Sì, cara amica il tuo potere è grande
funzionalità ed efficienza, nessuna pubblicità
nessun consumo a succhiare il presente
soltanto servizi sociali e cura dei minori
la postmodernità ha quattro milioni d'anni sulle tue spalle!

Che la sposa spicchi il volo dunque e sia feconda

Deve essere davvero bella la regina, altrochè
la si deve accudire in tutto e per tutto
prepararla e proteggerla
e niente timidezze, niente pianti di verginità
qui anche il volo è rischio e bisogna stare attenti

i fuchi sono maledettamente stupidi e goffi
capiscono solo il richiamo della sua bellezza
poi, in volo, un tenero abbraccio e via
quanto poco dura e quanto intenso è l'amore della regina
per questi dandy
amati una sola volta, una sola volta accarezzata sui teneri peli

d'ora in poi le operaie abbandoneranno questi bamboccioni
che moriranno, di fame credo incapaci come sono
di provvedere a sè

Sì, nessuna A è permessa
nemmeno intrusioni, furti e rapine
il miele è cibo prezioso, ogni cella deve averne a sufficienza
i fratelli devono poter crescere, darne è segno d'amore
lo stesso di chi è venuto prima

La bottinara sa queste cose e diciamo pure ha il compito più duro
di lotta in prima linea contro vespe e mosconi avidi di carne,
con i fatti loro nella pancia
da deporre in qualunque anfratto di carne

Non c'è da discutere su una corolla, solo battaglia
e un' idea: casa!

Se ci sono fuchi hanno un destino triste
se ci sono regine ognuna ha il giusto e fa il giusto
se ci sono operaie nessuna è sfruttata
ma di sicuro non ci sono architetti migliori della mia ape
solo perchè l'idea vien prima dell'istinto

Beh,lasciamo che la più grande idea trionfi
io mi tengo stretto alla piccola operaia
che non fa ritorno per lo sfinimento

CRIPAF\FINTIPA2
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02/06/2015 20:00
 
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Grande e direi illumunante documento della tua fede, ideologia, condivisibile acuto
e sensazionale,il confronto con le Api.
sai che non amo molto la lunghezza ma questa me la sono goduta fino all'ultima parola.

Ciao Pino
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04/06/2015 09:11
 
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Re:
garofano a., 02/06/2015 20:00:

Grande e direi illumunante documento della tua fede, ideologia, condivisibile acuto
e sensazionale,il confronto con le Api.
sai che non amo molto la lunghezza ma questa me la sono goduta fino all'ultima parola.

Ciao Pino




grazie Pino
mi è sempre piaciuto il riferimento alla natura, in questo caso le Api. C'è sempre un'infinità di cose da imparare per leggere meglio in noi stessi.

ciao franco
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04/06/2015 15:18
 
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Le api: un universo nell'universo

individui diversi- diversamente programmati alla nascita- che costituiscono un unico organismo per la sopravvivenza della specie

noi così non siamo forse lo fummo? chissà...
noi siamo tutto l'alveare :fuco regina operaia
produciamo miele e fiele
l'istinto della sopravvivenza è singolare
lo spirito è mors tua vita mea
oggi però vita mea mors nostra...ma ancora non s'è capito.
ecco forse sono andata da un'altra parte...con te mi capita spesso
comunque sono andata da qualche parte
il che è sempre meglio che non andare in alcun luogo
mentale
[SM=x142838]
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07/06/2015 20:01
 
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individui diversi- diversamente programmati alla nascita-



errore, chiedo scusa, piccola precisazione naturalistica
le api non sono "programmate alla nascita", tutte nascono come larva che senza nessun intervento diverrà operaia

le operaie sono le vere regine dell'alveare, sono loro che decidono quanti maschi ci vogliono e se sono necessarie regine nuove
e li allevano con alimenti diversi per ottenere risultati diversi
la regina viene allevata da una larva uguale alle altre, posta in una cella diversa, più grande, e nutrita solo con pappa reale

e i maschi, dopo il volo nuziale ossia dopo la sciamatura, se non si sono accoppiati (uno solo si accoppia, o massimo due o tre, e muoiono) tornano felicemente all'alveare e per almeno un paio d'anni contribuiscono con il loro lavoro alla vita interna della comunità
-contribuiscono alla ventilazione, muovendo le ali da fermi come le api ventilatrici
-contribuiscono in maniera determinante alla trofallassi (circolazione e digestione collettiva del cibo e trasformazione in miele)
-contribuiscono alla formazione del glomere invernale, partecipando quindi, insieme alla ventilazione estiva, alla regolazione termica della comunità

non disprezziamo tanto i fuchi, sembrano inetti e passivi, e così sono nella leggenda popolare, ma non è vero
se Marx avesse studiato le api lo saprebbe


in ogni caso, molto bella la poesia
e fa riflettere
[SM=x142887]
[Modificato da Violadaprile 07/06/2015 20:45]
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07/06/2015 20:13
 
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i maschi nascono da uova deposte dalla regina, che le operaie fecondano con lo sperma accantonato dalla regina nel volo nuziale in una sacca apposita
mentre le operaie e le regine nascono da uova non fecondate

quando la regina comincia ad avere 4-5 anni, si abbassa il tenore dei feromoni che distribuisce alle operaie
quindi queste decidono che è ora di allevare nuove regine
allevano il giusto numero di maschi, allevano le regine da uova non fecondate (quelle fecondate sono solo maschi) in celle speciali più grandi

quando le larve diventano pupe, le operaie tappano le celle con la cera
quando le regine stanno per uscire dalle celle, cominciano a emettere un suono udibile anche da noi, che si chiama "canto delle regine vergini"
le regine già nate vanno e infilzano le regine non ancora uscite dalla cella
quelle che escono dalle celle si combattono fino alla morte e poi vanno a uccidere la vecchia regina

l'ultima regina rimasta sciama con i maschi
se le regine sono due, formano due sciami e formeranno un nuovo alveare

e questa è un po' la storia, le operaie sono il cervello, decidono tutto, per il bene e la sopravvivenza dell'alveare
[SM=g27828]
[Modificato da Violadaprile 07/06/2015 20:41]
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07/06/2015 20:20
 
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allo stesso modo le bottinatrici comunicano tra loro con un linguaggio stupefacente e, consegnando polline e nettare alle giovani api che stanno sulla soglia, troppo giovani per fare altro, e ai maschi che danno il loro contributo alla trofallassi, raccolgono informazioni sulle necessità dell'alveare

in particolare dalla concentrazione del nettare che ricevono dalle api stanziali sanno se l'alveare ha sete, quindi vanno a raccogliere acqua
oppure se il nutrimento è scarso e l'acqua è troppa, quando ricevono un nutrimento troppo diluito, lasciano perdere l'acqua e vanno in cerca di nettare
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08/06/2015 08:00
 
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Trovo questi versi terribilmente profondi, al limite tra metafisica e materialismo puro. Forse starebbe meglio in Fiori di Parola, data la sua natura di "flusso di pensiero".
Comunque, a parte tutta quella discussione sulle api, direi che la questione principale delle "api programmate" è perfettamente valida non solo nell'ottica, chiaramente metaforica, del testo ma anche nella realtà biologica. Certo che le api sono programmate alla nascita, così come lo sono tutte le cose che esistono nel mondo fisico, sia vive che prive di vita. Il fatto che possano intraprendere più di una strada vuol dire solo che la loro programmazione è abbastanza complessa da darle quelle N possibilità. Ma non possono andare al di fuori del loro template genetico. Esiste un fattore di casualità, ma non credo sia questo il caso in cui assume la predominanza.

Operaia dunque come il centro esatto dell'universo
fiore corolla e larghi oceani di dolcezza informe



Pensiero e parole stupende. Un passaggio intriso tanto di poesia quanto di scienza...i rimandi ad alcune teorie atrofisiche o geometriche, come quella dei frattali, è davvero elegante. Non so se voluta, ma questo ha davvero poca importanza.
Molto bella [SM=g27817]
[Modificato da Nakurisch 08/06/2015 08:20]
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11/06/2015 08:26
 
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Che dire?
Dopo i vostri bei commenti solo qualche precisazione. La poesia (se così si può dire) non vuole essere la descrizione esatta della vita delle api. Di questo si occupa la scienza. Mi interessava invece dare una rappresentazione che cogliesse la perfetta organizzazione della società fondata sulle api operaie.
I versi colti da Nakusish sono quelli centrali dell’opera.
Il riferimento al centro dell’universo è per voler dare una dimensione universale a qualcosa che essendo perfetta e razionale, si può replicare in ogni dove. Qui la misura della perfezione è data dall’equilibrio tra le parti: ciascuno fa la sua parte ed a ciascuno è dato il suo.
grazie a tutti
ciao franco
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