Allora per intenderci bisogna prima accordarci sul linguaggio del nostro discorso e poi scomporre i singoli termini
sono in parte d'accordo e in parte no
è vero che quando parliamo dobbiamo sapere di cosa parliamo e io, benché anarchica, sono superpignolissima sul linguaggio, andando a cercare pure il sanscrito e domineddio in persona per capire quello che dico
tuttavia stiamo parlando di poesia e non di rap
è vero che il rap è quasi solo ritmo, però fino a un certo punto, se nelle parole non vi fosse musicalità, non ci sarebbe nessuna musica
possiamo allora parlare dei "tamburi del bronx" o degli "stomp"? qui il solo ritmo è evidente ma non c'è neppure il minimo tentativo di inserire parole, ci sono bidoni di latta, scope, giornali e sacchetti di plastica fatti risuonare
è musica non musicale? mi sembra contraddittorio
e in più bisogna dire che c'è una musica, una musicalità, propria delle parole
perché possiamo dire che una lingua è più musicale (nel suo insieme) di un'altra? non vedo armoniche, se non forse nel veneziano (che ha una cadenza molto simile al castigliano)
tuttavia usando fiumi di allitterazioni, rime e assonanze, ecco che la musicalità la creiamo, anche a prescindere dal ritmo
ma poi alla fine mi chiedo, ma perché dobbiamo prescindere?
è vero, io adoro gli Stomp, ma non mi verrebbe mai in mente di dire che fanno poesia
solo per il fatto, però, che non usano parole
fanno musica e non poesie
l'esempio contrario, di poesia senza musica (senza ritmo) davvero non lo so trovare
secondo il mio sentire, vanno inscindibilmente insieme.
ma magari tu sì
:)
(f)