Salve a tutti, è un pò che non vi leggo ahimè. Spero stiate tutti bene.
Ogni tanto ho bisogno di parlare di alcuni miei "problemi" con persone più sensibili e questo non solo per rasserenarmi ma anche per confrontarci e crescere sempre di più spiritualmente, per questo qui vado a colpo sicuro.
Vi espongo la mia situazione: sono stato a un, anzi, "al" concerto della mia vita, un concerto che non mi capiterà mai più. Il mio cantante preferito in assoluto. Aspettavo questa data da mesi ormai. Poi, prima che arrivassi a questa data, ho passato un brutto periodo a causa di una rissa, ahimè. Comunque dopo questo brutto evento sembravo non provare più nulla nell'ascoltare la musica, ma poi con il passare dei giorni sono ritornato quello di prima, o quasi. Arriva il giorno del concerto, emozionato ovviamente, ma stranamente meno emozionato di quanto aspettassi. Inizia il concerto e io canto, sono felice da un lato, ma al tempo stesso non provo quello che provavo ascoltando quella musica da solo, davanti a un pc con le cuffie. E' stato come se avessi ascoltato quel concerto con la mia parte razionale, solo. In quel momento venivo preso da alcuni turbamenti. Pensavo che quel giorno sarebbe finito, che non mi sarebbe più capitato, che non sono arrivato lì nelle condizioni ottimali ( del tipo essere andato al concerto completamente sobrio. Non me ne vogliate, non sono un ubriacone da bar. Credo semplicemente che a volte l'alcool ti liberi di tanti freni inutili). Insomma venivo da un periodo non facile e gli strascichi me li sono portati con me, da quel che ho potuto capire. Poi i giorni seguenti, quando mi ritrovavo ad ascoltare quelle canzoni da solo o con gli amici e le cantavo o semplicemente le ascoltavo riuscivo a liberarmi della parte "razionale" e riuscivo ad ascoltare con il cuore.
Tuttavia è un periodo in cui ho svalutato molte cose, probabilmente quell'evento traumatico mi ha sbattuto in faccia le cose come stanno, oggi ci sei e domani non si sa. Sono consapevole del fatto che questo dovrebbe spingermi a vivere la vita al massimo e così ho intenzione di fare, ma l'evidenza non si può negare.
Per arrivare al succo: credo che il tempo mi cicatrizzi le ferite (perchè così sta accadendo), ma ora a quanto pare sono preda di paranoie (spero).
Il fatto è che dopo un concerto di tale portata, dove 99,5 spettatori su 100 sono estasiati, io non ne sono uscito estasiato, almeno non quanto mi aspettavo.
Questo mi ha portato a credere di aver avuto un calo di sensibilizzazione o cose del genere. Insomma avrei dovuto perdere il controllo invece sono stato "freddo" e razionale.Per me è stato come un campanello d'allarme. Credete che si possa perdere la sensibilità in questo modo? Sento di poter essere ancora felice, senza dubbio, e mi sono convinto che solo vivendo A PIENO come ho sempre voluto fare posso riprendere la mia sensibilità, il mio amore per la vita ( non che ora non ne abbia, è solo che vedo il tutto sotto una prospettiva più razionale e generale) e viverla con lo stesso e magari maggiore impeto emotivo di prima.
Un grazie di cuore a chi leggerà. Aspetto i vostri pareri (spero rincuoranti)