Quando si perdono le emozioni (?)

Hank.1990
00mercoledì 25 settembre 2013 01:10
Salve a tutti, è un pò che non vi leggo ahimè. Spero stiate tutti bene.
Ogni tanto ho bisogno di parlare di alcuni miei "problemi" con persone più sensibili e questo non solo per rasserenarmi ma anche per confrontarci e crescere sempre di più spiritualmente, per questo qui vado a colpo sicuro.

Vi espongo la mia situazione: sono stato a un, anzi, "al" concerto della mia vita, un concerto che non mi capiterà mai più. Il mio cantante preferito in assoluto. Aspettavo questa data da mesi ormai. Poi, prima che arrivassi a questa data, ho passato un brutto periodo a causa di una rissa, ahimè. Comunque dopo questo brutto evento sembravo non provare più nulla nell'ascoltare la musica, ma poi con il passare dei giorni sono ritornato quello di prima, o quasi. Arriva il giorno del concerto, emozionato ovviamente, ma stranamente meno emozionato di quanto aspettassi. Inizia il concerto e io canto, sono felice da un lato, ma al tempo stesso non provo quello che provavo ascoltando quella musica da solo, davanti a un pc con le cuffie. E' stato come se avessi ascoltato quel concerto con la mia parte razionale, solo. In quel momento venivo preso da alcuni turbamenti. Pensavo che quel giorno sarebbe finito, che non mi sarebbe più capitato, che non sono arrivato lì nelle condizioni ottimali ( del tipo essere andato al concerto completamente sobrio. Non me ne vogliate, non sono un ubriacone da bar. Credo semplicemente che a volte l'alcool ti liberi di tanti freni inutili). Insomma venivo da un periodo non facile e gli strascichi me li sono portati con me, da quel che ho potuto capire. Poi i giorni seguenti, quando mi ritrovavo ad ascoltare quelle canzoni da solo o con gli amici e le cantavo o semplicemente le ascoltavo riuscivo a liberarmi della parte "razionale" e riuscivo ad ascoltare con il cuore.
Tuttavia è un periodo in cui ho svalutato molte cose, probabilmente quell'evento traumatico mi ha sbattuto in faccia le cose come stanno, oggi ci sei e domani non si sa. Sono consapevole del fatto che questo dovrebbe spingermi a vivere la vita al massimo e così ho intenzione di fare, ma l'evidenza non si può negare.
Per arrivare al succo: credo che il tempo mi cicatrizzi le ferite (perchè così sta accadendo), ma ora a quanto pare sono preda di paranoie (spero).
Il fatto è che dopo un concerto di tale portata, dove 99,5 spettatori su 100 sono estasiati, io non ne sono uscito estasiato, almeno non quanto mi aspettavo.
Questo mi ha portato a credere di aver avuto un calo di sensibilizzazione o cose del genere. Insomma avrei dovuto perdere il controllo invece sono stato "freddo" e razionale.Per me è stato come un campanello d'allarme. Credete che si possa perdere la sensibilità in questo modo? Sento di poter essere ancora felice, senza dubbio, e mi sono convinto che solo vivendo A PIENO come ho sempre voluto fare posso riprendere la mia sensibilità, il mio amore per la vita ( non che ora non ne abbia, è solo che vedo il tutto sotto una prospettiva più razionale e generale) e viverla con lo stesso e magari maggiore impeto emotivo di prima.

Un grazie di cuore a chi leggerà. Aspetto i vostri pareri (spero rincuoranti)

[SM=x142887]
Cobite
00mercoledì 25 settembre 2013 15:28

Secondo me le emozioni le avevi perse prima, perché solo quelle che si razionalizzano restano. Ovvero, una bella emozione razionalizzata vale molto di più di ... qualsiasi cosa finta.

Ciao [SM=x142897]

Giancarlo
xin70
00domenica 29 settembre 2013 12:09

è un periodo in cui ho svalutato molte cose, probabilmente quell'evento traumatico mi ha sbattuto in faccia le cose come stanno, oggi ci sei e domani non si sa



quello che non mi uccide, mi fortifica, ricordi?
forse stai semplicemente crescendo... [SM=x142888]
ciao, e coraggio! [SM=x142815]
Orchidea
00domenica 29 settembre 2013 13:22
forse e' solo un calo di autostima dovuto a eventi del passato [SM=x142813]
Hank.1990
00sabato 30 novembre 2013 22:44
Innanzitutto chiedo scusa per non aver risposto alla conversazione, a causa di vari problemi non ho potuto connettermi, o almeno non ho avuto il tempo di partecipare in modo significativo alla conversazione. Mi dispiace. [SM=g27819]
Detto questo, volevo rispondere a voi che avete letto.

A distanza di tempo posso dire, o almeno credere, di non aver "perso la sensibilità", anzi. Credo che quella maggiore freddezza che avevo nei confronti delle emozioni era dovuta a un brutto periodo. Voglio dire, credo che quella freddezza sia dovuta a una certa consapevolezza.

Cobite, non so cosa intendi per razionalizzazione delle emozioni ma credo che un'emozione non razionalizzata non sia un'emozione finta, anzi il contrario. Le emozioni razionalizzate perdono la loro essenza e ragion d'essere.

Iodonna, non credo si tratti (o si sia trattato) di un calo d'autostima. Non mi sono sentito "inutile", o almeno non più di qualsiasi altro essere umano. Credo invece che la condizione umana si sia rivelata a me.

Xin, è vero. Probabilmente sto crescendo, e con questo intendo anche assumere maggiore consapevolezza della vita. Quello che sono riuscito a capire è che la nostra vita è fragile, molto. E probabilmente è priva di senso. O meglio il senso che noi possiamo attribuire ad essa è effimero e temporaneo come la vita stessa. Con questo non intendo dire che la vita sia brutta. Nei momenti tristi la vita appare devastante, un inferno; nei momenti belli ci appare fantastica, una continua novità e vorremmo che non finisse mai. La verità è che abbiamo ragione in entrambi i casi.

Grazie di cuore per le risposte, e scusate ancora per non avervi risposto subito.
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