00 07/02/2011 18:20
Avventura marina

Naufraga dal mar raccolta
ora stai sopra la mia tolda in rada
avvolta da vestaglia
le calze a metà gamba.
Sono un nocchiero da diporto
e per impegno
ti porto fuori ambascia.
Siamo stavolta alla meta?
La volta stinta appare
si ristagna a vele piegate
ed ancora calata
tutto tace per la calma piatta
in attesa di un'aura che ci smuova.
Ti s'indora d'ambra
l'incarnato dalla pelle chiara
e ammirato ti guardo
ardo non per il caldo
ma colto da scalmana.
L'atmosfera sta tesa
e prima o dopo salta:
s'avvera la sperata storia?
Sciolte le sartie, navighiamo tra barene
e fondali bassi
Prati di sargassi strusciano sul fondo
rotta è tal pace sol dallo sciabordio.
Il nostro approdo è un dosso
distante dalle vele chiare.
A terra scesa mi sgusci dalle mani
ma ti rincorro tre le dune
calcandoti le tracce
finché t'afferro per le braccia ignude.

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