Mondo

E’ un diluvio di rabbia.
E’ un quadrante di marmo.
E’ lancette
impigliate
imbrigliate
incastrate
intontite.
E’ un falsario di tempo.
E’ uno sbattere d’ali in silenzio.
E’ materia rotonda di forma
e spietata in sostanza.
E’ un giardino di legno
dove i fiori rubati
danno ancora profumo
d’acerbo sentore
d’asprezza speziata
su pontili di nave incagliata.
E’ il mio correre
scalza
su pasta di vetro
a raccogliere i fili di vento
da fissare ai telai
del mio dentro
su distese e pianure
dell’oltre mai visto.
E’ mattone di sabbia.
E’ cappotto che avvolge
memorie di regni egoisti.
E’ dominio d’imperi mentali
sui bastioni dei giorni a venire.
E’ d’appoggio
precario
per il salto finale
per il vuoto
fugace
sparire
dal terreno sostegno
nell’eterno di nebbia.

Ninfa

Sento il canto di questa poesia come ritmo ed armonia che si propaga inalterato fino alla fine mentre lancia un messaggio duro ed inquietante che arriva al cuore, dove risuona immediatamente e si riflette come un urlo potente nella mente.

Complimenti è davvero un gran dono quello che ci hai fatto.

Grazie

Giancarlo

BENVENUTA in questo giardino di poesia, felice di leggerti anche qui

Che sei dura con questo povero mondo

Comunque trovo la poesia ben scritta, complimenti


Saluti
Gae

Un ossequio a Giancarlo, padrone di casa di squisita gentilezza.
Un abbraccio infinito al "mio" tenero Elfo la cui poesia è sempre un viatico notturno per il riposo delle anime inquiete e un grazie a Gae che non conosce ancora la mia rabbia nei confronti di un mondo che trovo, di giorno in giorno, sempre più invivibile (anche se per fortuna ci sono ancora cose belle per le quali versare una lacrima di gioia).

Bacio, sottile

Ninfa

Quanta rabbia per un mondo impigliato e sconnesso ma bisogna trovare qualcosa da salvare, magari nascosto,
in quest'uomo allo sbando. Grazie -gian-