00 22/08/2006 19:11
LA VERA HISTORIA DI GIULETTA E ROMEO


Che noia!!!! Uffa non ne posso più, ma chi l'ha detto che a Verona si vive alla grande, ma quando mai?
Sveglia all'alba, nemmeno le serve sono alzate, per la messa, poi con l'ancella ritorno a casa e se guardo appena oltre i miei piedi la spiona lo dice a mio padre e giù castighi.
Arriva il precettore, m'insegna un po' a scrivere, per lui le ragazze non dovrebbere nemmeno conoscere l'esistenza della carta, un po' di bon ton e poi il pranzo.
Subito dopo, ricamo ricamo ricamo, col solito paggio che suona il liuto che io odio.
Magari ci fosse un bell'impianto stereo, i Cugini di campagna non me li toglierebbe nessuno; invece no, il maestro di ballo col suo minuetto, insomma mi sembra di andare in discoteca ad ascoltare l'orchestra Casadei col liscio.
Un tè con biscotti, pochi, attenta alla lineaaaaaaaaaa, mi urla quella cicciona di mia nonna; infine la cena, e, se va bene, qualche visita.
Tanto io sono già a letto.

L'indomani uguale.
Ho deciso: io scappo! Desiderei una fuitina ma non ho ancora il moroso, dove lo trovo qualcuno con cui fuggire?
Cavoloo, certo che ce l'ho, posso chiedere a quel tonto di Romeo se mi sposa, tanto è così allocco che non mi dirà di no. Il problema è come fare a mandargli un messaggio?
Non so usare gli sms, non li hanno ancora inventati, ma un piccione c'è, basta legargli un biglietto e il gioco è fatto.

Romeo ed io ci incontriamo la notte dopo, lui inizia a declamare versi, io lo ascolto poi gli dico che la luna sta tramontando che arriva l'aurora e che mi devo sbrigare (proprio uno che conosce Will Shakespeare dovevo prendere in considerazione?).
Allora, è deciso: partiamo subito prima che il gallo canti tutte le volte che vuole, destinazione: Mantova.
Sai che fantasia? A soli 35 km da Verona, vabbè basta che si sbrighi con la sua motocicletta 10 hp, tutta cromata è tua se dici si........
Arrivati a Mantova, andiamo da padre Anselmo (non ancora santo giacchè vivente), lui si scandalizza e ci sposa perchè "io non
debba giacere nel letto di Romeo compiendo sacrilegio". Ok, svelto Anselmo, matrimonio riuscito, bella predica, tanti auguri, manderò i confetti.
Ora che si fa?
Romeo è proprio un contadinotto, ma qui siamo nella città dei Gonzaga, mica micio micio bau bau, qui per nulla ti ammazzano.
Lui, vuole visitare il lazzaretto, che bell'idea, complimenti vivissimi!!!!!!
Lo lascio, io vado a fare acquisti, creo scompiglio, mai si è visto una damigella camminare senza scorta, tanto che incontro un bel pezzo di.....mmmmmmmm.... ragazzo e accetto di camminare con lui per la città.
Lui è il principe Ascanio del Grande Fratello, io rimango stranamente strenuamente strettamente stordita; hai visto chi ti ho incontrato?
Nel frattempo qualcuno, mandato da padre Anselmo, mi avvisa che Romeo, come volevasi dimostrare, è morto di peste bubbonica; quindi io sono già vedova.
Ritorno a Verona, sposo Ascanio e parto con lui per Roma, alla faccia del caro Will. Tiè!