00 19/08/2006 03:10
LUCCIOLE


In auto, ferma a fumare una sigaretta, gli occhi che guardano gli aerei che atterrano o si alzano in volo, pensò che lei non avrebbe viaggiato, tanto poi dove avrebbe potuto andare?
Non conosceva nessuno, amici? e chi aveva la fortuna di incontrarne uno col lavoro che faceva? Si guardò nello specchietto: perfetta! e lo disse a se stessa con un sorriso tirato, certo lei era sempre perfetta, aveva cura del suo fisico, estetista, massaggi, abiti firmati, doveva presentarsi come una ragazza di classe; faceva parte del ruolo che aveva nella società presso cui lavorava.

Ricordava quei primi giorni nella metropoli del Nord, aveva lasciato la sua terra alpina dove non aveva nessuno da salutare e colla corriera arrivò a Milano.
Si accorse che la gente la guardava e rideva, le lacrime le luccicavano ma decise che avrebbe fatta tanta di quella strada da potersi permettere gli abiti firmati di qualunque stilista. Trovò immediatamente lavoro, in fondo era bellissima, pur se grezza, ma col tempo e con l'insegnamento di guide esperte diventò perfetta; i guadagni erano facili e in breve si trovò ricca.

Stava divagando, l'aereo che attendeva era in fase di atterraggio, scese, spegnendo la sigaretta col piede e vide le lucciole, tantissime, sciami di lucciole, non le aveva più viste da quando aveva lasciato il suo paese, anzi, nemmeno si ricordava che esistessero.

Ne prese una se la mise in fronte e ripetè la filastrocca di quando era bambina: "lucciola luccioletta, ora son io la principessa bella".

Un lampo........ lei era una lucciola, vendeva il suo corpo a clienti facoltosi, ad uomini d'affari, a sceicchi, ma era pur sempre una puttana.

- No, lucciola, non sono come te, disse, tu voli e mandi lampi d'incanto; io sono nel fango e brillo solo per il trucco.-
Si accasciò a terra piangendo, dimenticando per la prima volta il denaro.