00 26/07/2006 01:52
Da giorni non riesco ad andare a letto, non voglio dormire; tremo al pensiero di mettermi sotto il piumone e, mentre prego, il pensiero s'invola.
No, non credevo di soffrire così, in modo asciutto, senza lacrime con un dolore cupo nello stomaco che mi fa bruciare.
Un amore è finito, va bene, l'accetto; ero stanca pure io dell'assidua presenza di lui, ora capisco che ho soffocato un fiore colmo di profumo.

Quante critiche e quanto non voler mai fare ciò che mi chiedevI; si mi dicevI "decidi tu, fai tu come preferisci" e ho sottovalutato la potenza di quell'amore che mi stava asfissiando.
Pensavo ai vent'anni di differenza, al non futuro che avevo davanti, alle mie malattie, alle grane familiari e le scaricavo addosso a te, senza badarti senza intuire di farti del male.
Tanto tu eri lì, sempre presente, insistente e dolce.

Bugiardo, però, troppo.

Se una cosa non va non aspetto mesi per rinfacciarla, lo dico immediatamente, non tengo il muso, quando mi sono spiegata per me è finita.

Ora mi dici NON E' MAI STATO AMORE; come non è amore quello che ci legava?
Vivevamo incuranti degli altri, a te ho donato la mia fiducia, la mia famiglia, tutto di me; ora mi elenchi tanti difetti che nemmeno immaginavo potesse esistere una persona cattiva come me.

E la storia si ripete.

Pure il mio ex marito non ha mai detto cosa non gli andasse di me, ancora oggi non sodove e quando ho sbagliato; uomini, parlate, dite quello che vi fa girare le palle, subito!!!
Se so di commettere uno sbaglio o di ferire qualcuno me ne starò ben attenta la prossima volta, cercherò di modificare un atteggiamento che da fastidio.

"Sarò sempre presente nella tua vita", che significa? Vuoi riflettere, va bene, almeno senza frequentare un'altra, stringerla tra le braccia e poi, magari come dici, tornare da me.
Ti ho detto che in amore chi fugge vince ma ho aggiunto pure di stare attento e voltarsi spesso, può darsi che io non riesca a tenere il tuo passo, che mi stanchi o che abbia voglia di novità pure io.

"Devi smettere di fumare, voglio che ci sia un avvenire per noi", scusa, semmai sarò io a pensare all'avvenire, tu hai superato i 70 anni, quanto avvenire pensi ti rimanga?

Mi sono umiliata, mi sono detta disposta a cambiare, a farmi come vuoi tu, tu non rispondi al telefono e vengo a casa tua; credo di meritare almeno una spiegazione.
Nemmeno quella, svicoli, ma ti ho messo alle corde e non sai che dire; esigo risposte secche.
Mi ami o no? Stiamo ancora insieme o no? e tu volgi lo sguardo a cercare un appiglio, guardi i tuoi alberi e parli di loro, io ti ho stretto e guardandoti negli occhi ho ribadito: "si o no?".
Hai tentennato, ci hai impiegato, alla fine è stato un non so, io l'ho colto come un no secco.

Mi sono allontanata dal tuo giardino colmo di fiori e di frutti e ti ho lasciato là, ti ho visto vecchio e solo, mi hai fatto rabbia; potresti avere me accanto a te ed invece ti perdi in una nuova avventura che durerà quanto le altre, perchè sei vuoi una ragazza giovane la devi pagare, facendole regali e offrendole viaggi o altre cose che desidera.
Io non ho mai preteso nulla da te, mai, e tu non hai mai portato una rosa....


E sto male, e mi porterai tu il 3 novembre in ospedale, e la mia famiglia ne è così felice, non sanno che mi ucciderei pur di non vederti più, di non aver più bisogno di te.

TI ODIO, PER L' AMORE CHE TI HO DONATO, SBAGLIATO, MA ERA AMORE.