Stanca s’adagia nel letto
Febbre grigia e leggera l’avvolge
Come in sogno muto cammina
Fra terre sterili, arse d’un sole morente.
Sussurra impercettibili dolori…
Sussurra che un verme lento la rode
E nel buio della notte l’accompagna
Passeggiata nelle proprie viscere.
Eco di grida sente spegnersi
All’orizzonte dipinto di frastuono
Ed indifferente si rimbocca la coperta
Che ne disegna i bei lineamenti come un sudario.
E cullata da un silenzio irreale
Sognando di bocche che s’agitano senza suono
S’addormenta sfinita
La parola.