00 12/02/2005 00:58


Chiedo che mi parli di te
a quella carezza di sole
che sveglia la gemma
con il soffio d’una promessa .

Non risponde l’astro,
ma dal basso orizzonte
sorride in candido giallo
illuminando i verdi prati di grano
ancora impolverati di brina .

E sento dal campo gelato
che fu per te maturo e dorato
sbocciare un canto di risa,
di sogni e speranze gridate
contro quel male vigliacco.

M’incido ancora speranza
ché dopo le nebbie ghiacciate
tu possa rinascere primavera
per cantare ancora al vento
la tua canzone di vita.


.....

Giancarlo cobite
11 febbraio 2005




* La poesia è dedicata a mia figlia virtuale, che combatte il tumore da tre anni circa. L'anno scorso ebbe un periodo di un mese circa in cui si sentiva bene ed andò dallo zio che aveva i campi di grano maturi. Da lì mi telefonava spesso e la sentivo allegra con la voglia di vivere dentro.
Poi ricominciò il calvario delle operazioni, delle chemio ...


La mente può voler guardare sempre avanti ma, credimi, il cuore ha un occhio che guarda indietro. (cobite)

[Modificato da Cobite 26/06/2005 16.48]