00 17/10/2004 01:32
GETTO LA SPUGNA


Credevo di avere in pugno l'avvenire, la tempesta era passata, la salute ritornata; che sciocca, per me niente è mai stato facile: che speravo? che fosse diverso questa volta?
Eccolo il dolore fisico che ti mangia le ossa, che ti fa compagnia assidua e non riesci più a rialzarti, ora che hai rivisto il mondo.

Sono in ginocchio: ancora cure dolorose, terapie che si protrarranno nel tempo, nessuna voglia di sorridere, la morte nel cuore. Si, sentivo di averlo esorcizzato, di averlo scacciato, ma era dentro me, subdolamente, sinistramente sorrideva con ghigno satanico, pronto a colpirti quando anche per me l'amore era arrivato.

E divento cattiva, acida, soppeso col bilancino ogni gesto, ogni parola, sta vincendo la sofferenza, il male che convive con me.
Rimpiango i tempi in cui passavo le mie giornate, qui, davanti al pc, a leggere, a scherzare, a chiacchierare; ero rassegnata, ero appagata di quel niente che la vita mi offriva.
Ora che faccio, mi manca la voglia di lottare, sono al tappeto e getto la spugna.