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LA FAMIGLIA


Una casa bianca, un grande portico con un salotto di midollino, immersa nel verde degli alberi e del prato, fiori ovunque, persino lungo la staccionata; imposte marrone che, aperte, lasciavano filtrare la luce del soggiorno e della cucina. Sembravano occhi spalancati nella notte, luna sorridente, tante stelle nel cielo, rane che gracidano facendo musica coi grilli, nel piccolo torrente che correva su un lato della villa.
All'interno, un sontuoso lampadario di cristallo illuminava la tavola imbandita; erano in tanti in quella famiglia, genitori e 4 figli, più due can,i alcuni gatti e altri animali. Cibo abbondante, come al solito; la mamma, Laura, cucinava sempre pasti degni di un ristorante a 5 stelle.
Visione idilliaca, vista da fuori. Atmosfera pesante all'interno.
Paolo, il padre architetto di fama, era di malumore, ubriaco fradicio come al solito, Giulia cercava di passare inosservata, così come i suoi fratelli, sapevano che al minimo atto sbagliato sarebbero volate stoviglie e botte.
Un attimo, bastò un attimo, Laura versò un po' di sugo sulla tovaglia e l'ira di Paolo trovò istantaneamente la sete di fare del male che covava da quando era rientrato.
- Stupida, non sei altro che una stupida!
ed iniziò a darle un calcio nel ventre, mentre la donna si accasciava a terra, lui iniziò a bestemmiare, a pestarla ovunque; Laura non gridava, come al solito, cercava di fare cenni ai suoi figli di non parlare per non incorrere anche loro nella rabbia del padre. Un pugno colpisce Laura mandandola a sbattere violentemente contro un mobile, lei rimane lì, col sangue che le colava dal capo; non si muoveva più, marionetta dai fili spezzati, inerme davanti al mostro.
- Fermati! Fermatiiiiiiiiiiiii! -
la voce di Luca, il più grande dei figli, spezzò quelle urla bestiali, Paolo attonito si girò e vide suo figlio con una pistola rivolta contro di lui.
- Maledetto, che vuoi fare, eh? Vuoi ammazzare tuo padre? Fifone, mettila giù che ora inizio con voi -
grugnì l'uomo.
Furono le sue ultime parole: Luca sparò in pieno viso, nessuno pianse; si curvarono sulla madre, videro che respirava ancora, chiamarono l'ambulanza e poi la polizia. Laura si salvò, "un vero miracolo" dissero i medici, i massmedia, per mesi, riempirono le pagine sull'accaduto; poi il silenzio calò su quell'orrore; e da allora la vita è diventata vivibile, i ragazzi hanno ripreso le loro attività, Laura ha un impiego, risate e giochi risuonano ora nella casa e nessun ricordo per l'uomo che era padre solo di nome.