00 14/02/2003 23:44





Mi si rivela pari agli dèi

costui , che di fronte a te

siede vicino e la dolce tua voce

ascolta ,

e lieto il sorriso , a me veramente

il cuore mi squassa il petto ,

lo sguardo di un attimo

m ' allenta la voce ,

e la lingua si spezza , sottile

ma immediato un fuoco scorre nelle membra ,

non più vista agli occhi , sibilano

le orecchie ,

su di me scorre sudore , un tremito

mi possiede , e di un pallore verdastro

sono , la morte poco manca

che mi appaia ....

Ma bisogna che tutto sopporti ......

SAFFO




Mi sembra uguale a un dio ,

degli dèi ancora più in alto

(se è lecito ch'io parli così )

chi ti è accanto, ti guarda e t' ascolta


quando dolce risuona il tuo riso .

Me infelice ! Ciò mi toglie ogni senso :

non appena , Lesbia , ti vedo ,

mi vien meno anche un filo di voce ,


si prosciuga la lingua e le membra

sono scosse da un fuoco sottile ,

mentre ronzan le orecchie e la vista

mi si annebbia come per notte.

CATULLO






Ade





[Modificato da Fiordipoesia 15/02/2003 1.28]