00 01/10/2018 00:10
Ci sono momenti in cui hai solamente bisogno di esprimere, cosa non lo sa nessuno, probabilmente il peso sul petto che continua a premere ma c'è veramente pochissima voglia delle meningi spremere.

Rotolare sarebbe l'unica soluzione, sull'asfalto che scende e ti porta al mare. Su un letto d'ospedale o ancora meglio su uno d'amore. Farneticare è l'unica cosa che invece puoi fare, con le parole al vento o la penna sul palmo.

Righe fasulle ne vengono fuori, non ti curi dei versi; virgole, punti e vai a capo a caso. Parole basilari per scritture elementari che rileggi sussurrando non per l'intimismo del momento ma per la vergogna del componimento.

Accade ciò quando tutto dentro e attorno a te è abbastanza vuoto. Sessanta frustate alla schiena compongo un solo minuto, un'una non fa più male quando capisci che devi morire.

La noia, la pace, la gioia che riposa tranquilla nella sua culla; la pancia piena, un bel letto comodo e due lire in tasca. Nessun bisogno, attendo un'altro giorno.
Domattina chiedo solamente a chicchessia di farmi ricordare il sogno.