00 13/07/2017 16:31
ll suicidio è tema più complesso di quanto si potrebbe pensare: anche in chi non desidera morire, agisce un impulso autodistruttivo, agisce thànatos, anzi si manifesta proprio nel momento in cui ci si protende verso la vita. Pensa a quelle piante che con i gambi o con i viticci si attorcigliano ad inferriate, ringhiere, graticci: quando non possono usufruire di questi sostegni, pur di crescere, si avviticchiano a sé stesse, anzi, anche quando sono avviluppate ad una grata, i fusti si avvolgono ad altri cauli fino a creare un intrico che danneggia la pianta, togliendole linfa, luce ed aria. Ho un’ipomea sul poggiolo: osservandola, mi è nata questa riflessione. Vuoi un esempio di suicidio? La vita! La vita che strangola sé medesima, simile ad un’anaconda che si soffoca con le sue spire.


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