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La stanza chiusa da allora,
una grigia coltre copre tutte le cose.
Il silenzio, grida il tuo nome,
nella stanza abitata da specchi,
che parlan tra loro d'eventi lontani.

Parlano di te,
dei tuoi lunghi capelli di seta,
dei tuoi occhi tristi,
del tuo profumo,
delle rose nel vaso.

Artefici noi del nostro destino,
volgiamo in dietro lo sguardo,
ma non vediamo i rami spezzati,
le macerie del nostro amore incostante.

Siamo duellanti senza armi
e senza sfida.