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Primavera si affaccia timida
al morire di marzo.

Ancora intirizita
dalla gelida tramontana,
scioglie l’ultima neve
col tepido fiato
di un sole ancora bambino.

Si cinge di piccoli fiori
e invita l’usignolo
alla festa notturna

Guardo il pesco del mio giardino
disadorno di gemme,
scende lenta da un ramo
una lacrima di resina bionda,
gli fu fatale questo ghiaccio inverno .

Lo taglierò in corti ceppi
per scaldare le fredde sere
del lontano autunno,
le sue arse faville
saranno i nuovi fiori di pesco .