sono un po' rompina, però un altro piccolo appunto
Disfemismo: inversa dell'eufemismo, consiste nell'utilizzare, in sostituzione di un temine espressivamente neutro, una parola generalmente utilizzata in ambito dispregiativo ma che nel contesto assume un'accezione positiva.
ragazze ... tutte in coppietta col loro vigliacco (vigliacco sarebbe il fidanzato)
(C.Pavese)
bisogna premettere che le figure retoriche non sono mai arbitrarie
così come l'eufemismo esprime un disagio del poeta, restio a dare un'immagine troppo forte che diventerebbe negativa, ugualmente il disfemismo esprime un disprezzo, conscio o inconscio, del poeta, velato dalle parole, ma nel caso del disfemismo non poi tanto velato
l'accezione spregiativa rimane
non conosco il "pezzetto" che citi (ma magari sì, bisogna vedere da cosa è tratto) ma sono praticamente certa che cercando nel testo che precede (in genere, mai si vuole cogliere di sorpresa il lettore) troveremmo la causa di quel "vigliacco"
una causa narrativa o anche solo psicologica
ma per certo il poeta non ricorre a caso all'espressione spregiativa, che rimane tutta
PS
boh, tutto il web riporta la frasetta che hai messo tu come esempio, sembra che nessuno sia in grado di fare una citazione originale o una citazione diversa ... e neanche di mettere la fonte intera, che non sia il nome dell'autore, evidentemente si scopiazzano uno con l'altro ...
terribile dictu, questi tempi mi fanno orrore ... -.-
comunque resta il fatto che l'accezione non diventa positiva
[Modificato da Violadaprile 04/04/2015 13:12]