Bella risposta
molto concisa, invero, ma sono sicura che hai messo a nudo la tua anima, quindi ti ringrazio
Oggi il male di vivere ho incontrato, e via così, con l'esistenzialismo, con il nichilismo
ma tu, tu, in tutto questo dove sei?
se posso, mi sembri una barchetta che si lascia trasportare, senza manco immaginare di poter buttare l'ancora
e invece no, con tutto quello che provi e che senti si può convivere, con l'assenza di sé, con domande senza risposte, con risposte che conducono ad altre domande, il tutto legato al filo sottile connesso con il fatto che siamo vivi
siamo vivi
essere vivi significa soffrire
la vita ci fa male, il corpo ci fa male, i fatti, l'aria che ci circonda, le persone intorno a noi, ci fanno male
anche biologicamente
solo la morte ci dà pace
ma non è una soluzione, siamo destinati ad essere vivi, e quindi a soffrire, anche questo fa parte dell'accettazione di sé
e possiamo anche scegliere di starcene inerpicati su una colonna, a fare una vita da anacoreti, di meditazione e di contemplazione
oppure possiamo gettarci nella politica e stordirci di falsi obbiettivi
ma il fatto di non sapere chi siamo in qualche modo va accettato, fa parte dell'accettazione di sé, che comprende il bianco e il nero, la vita e la morte, siamo per nostra natura bipolari perché abbiamo sensazioni che ci fanno percepire il mondo e una mente che ci fa fare valutazioni
e con questo non penso affatto di aver esaurita la questione, che è vastissima e ci riguarda tutti
per il momento, bei pensieri
per il momento un fiore