00 07/01/2015 15:53
Gioca d'incanto il silenzio fra i muri di provincia





Gioca d'incanto il silenzio fra i muri di provincia,
basta uscire scalzi, spegnere per sempre
la televisione, lasciare il mondo nelle sue contraddizioni
mai risolte, sdraiarsi di schiena sopra una panchina
e guardare la forma delle nuvole, casomai
spuntasse la figura di un profeta
ad annunciare la pazienza del futuro.

Ci dirà che abbiamo in mano la salvezza
noi poeti terragni e celestiali,
ma io non so che ne sarà domani
del sordido richiamo del denaro, della voracità
mai sazia degli sfruttatori
che assoggettano i più deboli e i bisognosi
ai dictat privi d'etica dei pochi, non so
e non oso neanche immaginare
che ne sarà della sopraffazione.

Oh, sì: i poeti ne hanno inchiostro da sudare,
ma non sanno parlarsi tra di loro, negli scorci
di provincia fantasticano albe nuove,
battono a tempo le nocche contro i muri
e se le scorticano per rabbia ammutolendo un po' il dolore;
qualcuno crede di aver dentro la bellezza,
ma si ritrova con l'anima imbrattata di vecchi fumi,
grida inutilmente la sua lingua ai sordi
che mai raccolgono l'eco della parola amore







R.