00 19/06/2013 00:08
Durante la prima guerra mondiale
Un ussaro triste piangendo giunse
fra i boschi memori della guerra
fra i miti di una trincea, soggiunse
fra una nuda romita livida terra,

lì trovò la corrugata carcassa
del compagno con cui strinse la cinghia,
lì trovò la fame: tassa che tartassa;
lì trovo la morte: colei che ringhia.

Là riposa sotto un cielo fiorito
di una estate calda e afosa
là riposa nonostante un mito

che lo portò alla guerra gloriosa
che nell'aria odore di gemito
spargeva nella steppa vittoriosa.


Potreste darmi qualsiasi suggerimento su questa poesia
lo scritta dopo molto tempo ma non sono convinto del
risultato ottenuto.