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A casa di mia nonna si sentiva profumo di caffè
misto a l’odore acre della muffa,
e nel fumo del braciere voci stizzose di principesse sulla torre,
mai condotte fuori né scappate,
nonostante la porta aperta;
grida di protesta,
di ansia,
di dolore.
Lutto sedimentato e mai elaborato,
come quelle foto sbiadite a cui il tempo aveva tolto l’espressione.
I taralli dorati sulla brace,
e il miracolo di sentirsi figlio
e comprendere,
per un momento,
di essere tra donne e mamme.
A casa di mia nonna, anche di notte, si sentiva il profumo di caffè;
un mondo così magico,
che è volato via.