Come da regolamento, inserisco per oggi la seconda ed ultima poesia per cartella.
Dedicata a mio padre, che purtroppo è non vedente da 33 anni.
Fremere (13/9/1999)
Freme d’intorno un andare
nell’ombra e in inverno:
scrosci d’acqua piovigginosa
si attardano sul limitare;
nera ombra si spiana
e si dilata nell’oscurità:
rosse tempie tremende.
Andare disperso,
andare smarrito:
rimane il valore,
rimane il dolore.