L'imprudenza

Non riesco a ricordare
come sono arrivato fin qui
non riesco a voltarmi e gridare
perchè tu non ci sei qui

Camminando nella notte in una
città sconosciuta
presagio di qualcuno che
da lontano mi scruta,
la luna si è spenta dietro
oscure nuvole
la luce dei lampioni mi
appare debole,
ricordo le ultime tue parole
"abbi cura di te!"
non sembra la mia ombra quella
che vedo di fianco a me,
il rumore dei miei passi
svelti rompe il silenzio
sento l'eco dei miei tacchi anche
quando mi fermo e
tu non ci sei qui

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non sembra la mia ombra quella
che vedo di fianco a me

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E'questa la sensazione che si prova quando qualcuno ci abbandona.
Ci domandiamo se stia succedendo proprio a noi, ci sembra così assurdo chenon ci riconosciamo e non riconosciamopiù neppure la nostra ombra.





Rita.

Piaciuta.
Complimenti.

Francesco

non riesco a collegare il titolo alle tue parole...

non riesco a collegare le tue parole a te... che eri sempre fiducioso...

Sempre affascinanti e coinvolgenti le tue poesia. Ho solo una cosa da dir, forse sono un po' cattivella perchè è notte: l' uso esagerato del verso franto anche quando non ce ne sarebbe bisogno. C' è sempre stata tanta magia nelle tue poesie ma in questa avrei curato un po' di più la versificazione. Scusami, parere personale e del tutto discutibile.
La chiusa è di particolare effetto.
Piaciuta.





Laura.

Raggio di Sole21., 24/10/2010 3.55:

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Sempre affascinanti e coinvolgenti le tue poesia. Ho solo una cosa da dir, forse sono un po' cattivella perchè è notte: l' uso esagerato del verso franto anche quando non ce ne sarebbe bisogno. C' è sempre stata tanta magia nelle tue poesie ma in questa avrei curato un po' di più la versificazione. Scusami, parere personale e del tutto discutibile.
La chiusa è di particolare effetto.
Piaciuta.





Laura.

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Il verso franto mi sembra che la renda più scorrevole, meno narrativa e che gli dia più...suspance!
Comunque sai che ogni tuo consiglio è SEMPRE ben accetto da parte mia, compreso questo.

Grazie mille