Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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l'orto degli ulivi

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2009 01:00
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Monologo della morte (atto 1° scena 3^)





Dove finiscono le mie mani e dove i miei occhi…

Se esistesse meta a cui mirare; se fosse utile continuare a camminare, a mietere anime, per cui al fine raggiungere l’ambito traguardo che premia gli uomini.
Se mai il cielo potesse tenermi in grembo dopo aver trafficato con gli spiriti e le maledizioni di un’improba natura, semmai, semmai, potrei sorridere a quell’evento giusto, enigmatico, sorprendente che è la morte.

Ma… io sono la morte…qui, condannata a vivere in eterno, e per mille eternità e mille altre ancora, senza neanche invecchiare, senza sentire il dolore se non quel dolore che è il non poter morire; senza nessun pietoso riguardo se non la pietà con la quale cancello quest’inferno che è la vita.
Io non morirò mai, io non proverò mai la sensazione dell’ultimo sospiro ne l’arcana pace dell’attimo prima.
Io non proverò mai il dolore del dover lasciare qualcuno che si ama e che… ti ama ne la gioia di dover chiudere il sipario degli occhi per aprire quello dell’anima e mi rimangono da vivere tutti gli anni ancora…


16/10/2009 00:20
 
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Mai ho pensato in questi termini alla morte.
Come non credo al suo gelo.
Credo che "nostra sorella morte corporale" sia tenera e calda, pietosa e addolorata.
Quando l'ho incontrata è stato come ritrovare una vecchia amica che mi faceva compagnia mentre ero sprofondata in un letto solitario; mi teneva le mani e, mi pareva, mi incitasse a combattere.
Incosciente, non capendo nulla, in preda all'oblio indotto dai farmaci, ha atteso pazientemente che riprendessi a vivere.
Nesuno poteva entrare, se non per pochi istanti, eppure mi sentivo al sicuro; nemmeno sapevo pregare, nemmeno sapevo cos'era successo; io ricordo solo che mi sentivo tranquilla e non avevo paura.
Tuttavia la morte deve vivere come hai descritto, magistralmente tu; odiata, sempre scansata, maledetta.

E pensare che ella porta sollievo a chi non ha altro che sofferenza; ed è la porta che ci conduce da Gesù e ci è accanto dal primo vagito all'ultimo respiro.

LODE LODE LODE. [SM=x142874] [SM=x142874] [SM=x142874] [SM=x142876] [SM=x142891] [SM=x142896] [SM=x142897] [SM=x142887]
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Sono veramente senza parole. Questo video e' "superbo" . Le immagini , la musica ed il monologo sono un vero capolavoro. Complimenti davvero: una prova in piu' della tua abilita'. [SM=x142922]


...

Giovanna
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16/10/2009 11:21
 
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Il tuo monologo si è traformato in poesia e non per la musica ma per sua scrittura: poesia vera con la musica nelle parole, nel senrire, nel meditare.
Forse è prosa poetica.
Certo è che tu hai la poesia nel cuore ed esce anche quando è la mente a parlare.

La meditazione.
Personalmente vedo nella morte semplicemente la fine delle nostre tre dimensioni spaziali organizzate. Il tempo, che considero una dimensione fondamentale per la vita (ogni energia si sviluppa solo nella variazione di tempo) rimane ma chi è morto non crea più energia.
Se altre dimensioni vi sono non è dato per ora di sapere a nessuno.
Il vero mistero per me è la nascita della vita e se l'energia generata dalla vita è innegabile, ma è vero anche che il realtà non ne conosciamo le finalità. Viviamo e moriamo senza copnoscere mai un vero "perché".

Bravo sempre [SM=x142874]

[SM=x142848] Giancarlo




...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
16/10/2009 12:17
 
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Sebastiano, trasformandola in forma poetica la si potrebbe inserire tra le poesie.
Qui, tra i racconti, i viaggiatori passeggiano poco, sono indaffarati ad inseguire...... cosa?

Questa è POES IAed è ingiusto non farne dono anche ai lettori più indaffarati.

In Occidente parlare di morte è tabù; meglio fare scongiuri e vivere come se si dovesse rimanere qui in eterno.
Questa, ripeto, POESIA farebbe meditare anche i più superficiali viandanti della Terra.

Un abbraccio [SM=x142944] [SM=g1602821]
[Modificato da fiordineve 16/10/2009 12:18]
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Re:
fiordineve, 16/10/2009 0.20:



Mai ho pensato in questi termini alla morte.
Come non credo al suo gelo.
Credo che "nostra sorella morte corporale" sia tenera e calda, pietosa e addolorata.
Quando l'ho incontrata è stato come ritrovare una vecchia amica che mi faceva compagnia mentre ero sprofondata in un letto solitario; mi teneva le mani e, mi pareva, mi incitasse a combattere.
Incosciente, non capendo nulla, in preda all'oblio indotto dai farmaci, ha atteso pazientemente che riprendessi a vivere.
Nesuno poteva entrare, se non per pochi istanti, eppure mi sentivo al sicuro; nemmeno sapevo pregare, nemmeno sapevo cos'era successo; io ricordo solo che mi sentivo tranquilla e non avevo paura.
Tuttavia la morte deve vivere come hai descritto, magistralmente tu; odiata, sempre scansata, maledetta.

E pensare che ella porta sollievo a chi non ha altro che sofferenza; ed è la porta che ci conduce da Gesù e ci è accanto dal primo vagito all'ultimo respiro.

LODE LODE LODE. [SM=x142874] [SM=x142874] [SM=x142874] [SM=x142876] [SM=x142891] [SM=x142896] [SM=x142897] [SM=x142887]





Già,già Fiore, è proprio così. Quando si soffre la morte rappresenta un sollievo e non può essere crudele, malvagia e tutte quelle altre cose... ma in ogni caso è una manifestazione della natura di ogni essere vivente e, personalmente non ci trovo niente di malvagio nelle manifestazioni naturali, per quanto spaventose possano essere. Io sono un pò pandeista e nella natura vedo Dio e non mi sogno nemmeno di discutere i disegni del
padre.


Grazie per le lodi e per la presenza.

Ti abbraccio


Sebastiano


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Re:
debona, 16/10/2009 1.29:

Sono veramente senza parole. Questo video e' "superbo" . Le immagini , la musica ed il monologo sono un vero capolavoro. Complimenti davvero: una prova in piu' della tua abilita'. [SM=x142922]





Giovanna carissima, grazie per questa tua grande generosità, davvero.

credo che posterò altri brani di questo testo teatrale, magari con qualche recitato...


Ti abbraccio forte


Sebastiano


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Re:
Cobite, 16/10/2009 11.21:



Il tuo monologo si è traformato in poesia e non per la musica ma per sua scrittura: poesia vera con la musica nelle parole, nel senrire, nel meditare.
Forse è prosa poetica.
Certo è che tu hai la poesia nel cuore ed esce anche quando è la mente a parlare.

La meditazione.
Personalmente vedo nella morte semplicemente la fine delle nostre tre dimensioni spaziali organizzate. Il tempo, che considero una dimensione fondamentale per la vita (ogni energia si sviluppa solo nella variazione di tempo) rimane ma chi è morto non crea più energia.
Se altre dimensioni vi sono non è dato per ora di sapere a nessuno.
Il vero mistero per me è la nascita della vita e se l'energia generata dalla vita è innegabile, ma è vero anche che il realtà non ne conosciamo le finalità. Viviamo e moriamo senza copnoscere mai un vero "perché".

Bravo sempre [SM=x142874]

[SM=x142848] Giancarlo







Grazie Giancarlo per le tue considerazioni. Certo, probabilmente il brano è parecchio lirico e pur nascendo come testo teatrale si proietta verso la poesia. Ma poi è il personaggio stesso che in un certo senso lo impone, almeno come io vedo questa entità.

Sono d'accordo con te sul discorso sul mistero della vita, ma per me anche la morte ha un mistero che non ci è dato sapere e non riesco a credere che tutto possa finire cosi. Magari l'energia di cui tu parli sopravvive in una forma a noi sconosciuta, al di fuori dalla fisica convenzionale...chissà!
Troppe cose ci rimangono occulte ma credo che l'unico modo per non impazzire dietro le incognite rimane la fede in qualcosa di superiore che
ci guida verso la speranza di un vivere senza lo squallore del niente oltre noi.


Ti abbraccio e ti ringrazio ancora.

Sebastiano


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Magari l'energia di cui tu parli sopravvive in una forma a noi sconosciuta, al di fuori dalla fisica convenzionale...chissà!



Concordo!
In fin dei conti fino ad un secolo fa molte forme di energia erano totalmente sconosciute a noi
Se esistono 4 dimensioni, perché non pensare che possa esistere una quinta?

Ciao

Giancarlo


...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
18/10/2009 00:22
 
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.
Questa è POESIA; ha ritmo, ha musicalità, ha emozione, ha sensibilità.
Tra i fiori di poesia non può mancare questa magnolia candida e colma di profymo che dona vertigini. [SM=g1602821] [SM=x142887]



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Senza parole e senza respiro, ammutolita come di fronte a qualcosa che desta la nostra meraviglia e che non si vuole sciupare...non riesco a dire niente perchè sono commossa da tanta bravura. E' un testo che fa riflettere, parola dopo parola, frase dopo frase e ti pone degli interrogativi profondi. Questa, per me, è vera arte: ed è poesia senza ombra di dubbio.
Sto rileggendo per la decima volta e so che lo farò ancora...
Che meraviglia! Le pause sono ben cadenzate, scandisci i tuoi concetti seguendo una logica indiscutibile ma anche un ritmo che è costante e che fai sentire dall' inizio alla fine. Sto osservando anche il linguaggio di registro colto ma lineare, fluido, accessibile, un linguaggio spesso strutturato su ripetizioni di parole o su antinomie. Hai accresciuto il significato della connotazione utilizzando l'accumulazione e la reiterazione di una stessa parola. Intanto il campo semantico si dilatava sempre più...
Inutile dire che la parola - chiave è "morte" . Ognuno di noi , in cuor suo, ne avrà dato un' interpretazione personale.
Sebastiano, non dovevo dirti niente...
Che dire? Sei grande e ti stimo molto.
Piaciutissima.

[SM=x142887]

Laura.


...

Laura______Raggio di Sole21.
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Re:
fiordineve, 16/10/2009 12.17:


Sebastiano, trasformandola in forma poetica la si potrebbe inserire tra le poesie.
Qui, tra i racconti, i viaggiatori passeggiano poco, sono indaffarati ad inseguire...... cosa?

Questa è POES IAed è ingiusto non farne dono anche ai lettori più indaffarati.

In Occidente parlare di morte è tabù; meglio fare scongiuri e vivere come se si dovesse rimanere qui in eterno.
Questa, ripeto, POESIA farebbe meditare anche i più superficiali viandanti della Terra.

Un abbraccio [SM=x142944] [SM=g1602821]







sicuramente hai ragione M.A. ma a parte che dare una versione in versi, non saprei proprio come fgare a trasferire il topic in un'altra sezione che ritengo sia cosa da moderatori o amministratori.

l'orto degli ulivi
Monologo della morte (atto 1° scena 3^)


Dove finiscono le mie mani
e dove i miei occhi…

Se esistesse meta a cui mirare;
se fosse utile continuare a camminare,
a mietere anime,
per cui al fine raggiungere
l’ambito traguardo che premia gli uomini.

Se mai il cielo
potesse tenermi in grembo
dopo aver trafficato con gli spiriti
e le maledizioni di un’improba natura,
semmai, semmai,
potrei sorridere a quell’evento giusto,
enigmatico, sorprendente che è la morte.

Ma… io sono la morte…
qui,
condannata a vivere in eterno,
e per mille eternità
e mille altre ancora,
senza neanche invecchiare,
senza sentire il dolore
se non quel dolore che è
il non poter morire;
senza nessun pietoso riguardo
se non la pietà con la quale cancello
quest’inferno che è la vita.

Io non morirò mai,
io non proverò mai
la sensazione dell’ultimo sospiro
ne l’arcana pace dell’attimo prima.

Io non proverò mai
il dolore del dover lasciare
qualcuno che si ama e che… ti ama
ne la gioia di dover chiudere
il sipario degli occhi
per aprire quello dell’anima
e mi rimangono da vivere
tutti gli anni

ancora…


Ecco qui una versificazione ovviamente suscettibile di variazioni e suggerimenti. Ditemi che ne pensate e cosa devo fare...


Grazie per questo tuo secondo passaggio Fiore e per l'entusiasmo che sempre riesci a trasmettermi.



Intendo la morte come un evento il più inevitabile che esista per cui direi a chi fa gli scongiuri o roba del genere che muovere guerra alla morte è la cosa più sciocca che si possa fare. Tenerla il più lontano possibile questo si, è il diritto di ogni essere verso l'amore per la vita ed il dovere di chi ha qualcuno da proteggere.


Ti abbraccio forte

Sebastiano


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18/10/2009 20:28
 
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Re:
Cobite, 17/10/2009 23.41:




Magari l'energia di cui tu parli sopravvive in una forma a noi sconosciuta, al di fuori dalla fisica convenzionale...chissà!



Concordo!
In fin dei conti fino ad un secolo fa molte forme di energia erano totalmente sconosciute a noi
Se esistono 4 dimensioni, perché non pensare che possa esistere una quinta?

Ciao

Giancarlo





Potrebbe essere valido un concetto di "contrapposizione" Caro Giancarlo, la morte si contrappone alla vita supponendo per forza di cose che la vita sia nata prima; alla morte qualcuno contrappone per sequenza la reincarnazione, cosa che ritengo discutibile e non per via di prove insufficienti ma perché se ci fosse un continuo, lo vedo più che altro in un parallelo evoluto che sta al di fuori di questo nostro spazio-tempo e soprattutto al di fuori dalla concezione della società umana che attualmente non credo sia sufficientemente alta viste le situazioni che certamente non danno la rappresentazione di una evoluzione intellettiva che dovrebbe avere dopo quarantamila anni di Homo Sapiens Sapiens

Ti abbraccio

Sebastiano



18/10/2009 22:01
 
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...e ancora la rileggo ed, ora, piango per lei.

Pure Dio non poteva morire, nemmeno provare il dolore, per questo ha voluto farsi Uomo, per comprenderci meglio; per cercare di provare sul proprio corpo, annullando lo Spirito, la povertà di noi uomini.
Povertà di crederci immensi, immortali, "grandi", non bisognosi di Lui, anzi, cercare di sostituirci a Lui.

Se Dio ha potuto morire e risorgere, perchè la morte non può seguire l'esempio del Cristo vivente?.
La Morte è creatura divina, è un Angelo sceso dal Cielo..
Per questo e per mille altri motivi piango.
Terribile dover vivere all'infinito, sapendo di essere maledetta; non trovando mai un gesto di pietas che la consoli o una carezza.

Tremendo vivere senza amore; chi l'ha perso sa che, almeno per poco, è stato amato ed ha amato.
Alla Morte tutto è negato.
La chiamano la nera signora; viene raffigurata come un teschio con la falce in mano.
Lei che è la vera uguaglianza, che non fa differenze di ceto; che ci conduce alla nostra vera Casa; che è il passaggio obbligato per divenire, noi stessi, angeli e ritrovare chi abbiamo amato.

Come Laura credo che non mi stancherò di leggere questo capolavoro a cui, confido, seguirà un altro capitolo.

Sei grande, Sebastiano; mi sento orgogliosa di esserti amica. [SM=g1602821] [SM=x142841]

Un abbraccio infinito
Maria Antonietta. [SM=x142887]
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Re:
fiordineve, 18/10/2009 0.22:



.
Questa è POESIA; ha ritmo, ha musicalità, ha emozione, ha sensibilità.
Tra i fiori di poesia non può mancare questa magnolia candida e colma di profymo che dona vertigini. [SM=g1602821] [SM=x142887]







Wow, terzo intervento, sono proprio lusingato Fiore e ti ringrazio tanto tanto.


abbraccione

Sebastiano

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Re:
Raggio di Sole21., 18/10/2009 5.50:

Senza parole e senza respiro, ammutolita come di fronte a qualcosa che desta la nostra meraviglia e che non si vuole sciupare...non riesco a dire niente perchè sono commossa da tanta bravura. E' un testo che fa riflettere, parola dopo parola, frase dopo frase e ti pone degli interrogativi profondi. Questa, per me, è vera arte: ed è poesia senza ombra di dubbio.
Sto rileggendo per la decima volta e so che lo farò ancora...
Che meraviglia! Le pause sono ben cadenzate, scandisci i tuoi concetti seguendo una logica indiscutibile ma anche un ritmo che è costante e che fai sentire dall' inizio alla fine. Sto osservando anche il linguaggio di registro colto ma lineare, fluido, accessibile, un linguaggio spesso strutturato su ripetizioni di parole o su antinomie. Hai accresciuto il significato della connotazione utilizzando l'accumulazione e la reiterazione di una stessa parola. Intanto il campo semantico si dilatava sempre più...
Inutile dire che la parola - chiave è "morte" . Ognuno di noi , in cuor suo, ne avrà dato un' interpretazione personale.
Sebastiano, non dovevo dirti niente...
Che dire? Sei grande e ti stimo molto.
Piaciutissima.

[SM=x142887]

Laura.





Hecce Laura, con la sua rigorosa ed emozionata/emozionante analisi.
Sono io, mia cara che non so che dirti, hai scavato dentro il testo con l'ammirevole abilità che ti distingue sia attorno al significato/significante
che attorno alla struttura semantica...non ti è sfuggito niente.
Non posso che ringraziarti per come hai approfondito in special modo sul linguaggio che spero aver costruito attorno ad una atemporalità pur conservando brevi tratti di quello che troviamo nel teatro degli anni 70/80.
Ma io forse dico questo perché ho la visione globale dell'intero testo da dove è tratto questo frammento, testo che io considero un pò Jonescuiano, almeno in alcune particolari scene.

Grazie Laura, grazie davvero.

Sebastiano


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Re:
fiordineve, 18/10/2009 22.01:

...e ancora la rileggo ed, ora, piango per lei.

Pure Dio non poteva morire, nemmeno provare il dolore, per questo ha voluto farsi Uomo, per comprenderci meglio; per cercare di provare sul proprio corpo, annullando lo Spirito, la povertà di noi uomini.
Povertà di crederci immensi, immortali, "grandi", non bisognosi di Lui, anzi, cercare di sostituirci a Lui.

Se Dio ha potuto morire e risorgere, perchè la morte non può seguire l'esempio del Cristo vivente?.
La Morte è creatura divina, è un Angelo sceso dal Cielo..
Per questo e per mille altri motivi piango.
Terribile dover vivere all'infinito, sapendo di essere maledetta; non trovando mai un gesto di pietas che la consoli o una carezza.

Tremendo vivere senza amore; chi l'ha perso sa che, almeno per poco, è stato amato ed ha amato.
Alla Morte tutto è negato.
La chiamano la nera signora; viene raffigurata come un teschio con la falce in mano.
Lei che è la vera uguaglianza, che non fa differenze di ceto; che ci conduce alla nostra vera Casa; che è il passaggio obbligato per divenire, noi stessi, angeli e ritrovare chi abbiamo amato.

Come Laura credo che non mi stancherò di leggere questo capolavoro a cui, confido, seguirà un altro capitolo.

Sei grande, Sebastiano; mi sento orgogliosa di esserti amica. [SM=g1602821] [SM=x142841]

Un abbraccio infinito
Maria Antonietta. [SM=x142887]







assolutamente d'accordo Fiore! L'ho scritta con le lacrime agli occhi e ogni volta che rileggo mi sale un nodo in gola. Ovviamente al di là del fatto che sia un mio testo ma è l'immagine di questa entità che è emersa dal profondo che mi procura un'inquietudine frastornante.

Riguardo ad altri capitoli sto cercando di adattare qualche testo (monologo o dialogo) ad una lettura non teatrale, ma ultimamente molti impegni mi hanno tenuto lontano dai forum e dalla poesia.


A presto e grazie ancora


Sebastiano


28/10/2009 01:00
 
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