Non sono parole mie ma di un poeta di cui ho dimenticato il nome:
"La giovinezza è una malattia da cui si guarisce presto" e tutti noi la rimpiangiamo come fossimo stati eternamente giovani.
A vent'anni devi far già i conti con gli anni che scorrono e, d'improvviso, ti accorgi che sei tu "il vecchio".
E chi sembrava già degno di essere sepolto ha la tua stessa età.
E' una clessidra in cui la sabbia scorre troppo veloce e non puoi fermarla.
Hai i ricordi, i rimpianti, i rimorsi, le nostalgie che ti fanno compagnia.
Ti smbra ieri quando eri necessario, quando correvi indiavolato per affrontare i miliardi di impegni che ti sovrastavano.
Ora sei inutile?
Per chi lo vuole..... la fantasia non ha età; magari sei ammalato, ma i tuoi sensi possono aiutarti, hai vissuto e se hai avuto figli e nipoti, sai che non hai vissuto invano.
Le case albergo in cui dovresti passare il resto dei tuoi giorni sono hotel, oggi, non i cronicari di un tempo.
Ci sono badanti che ti permettono di rimanere nella tua casa, se lo desideri, e gli amori (non sarà l'eros della gioventù), si sarà trasformato, ma l'amore rimane, come l'amicizia e la dignità.
E parlo per esperienza personale.
Mai gettare la spugna, mai.