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Fede imposta

Ultimo Aggiornamento: 30/01/2009 20:57
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30/01/2009 13:09
 
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Vorrei esprimere il mio pensiero su una delle più grandi pazzie esistenti a questo mondo, le guerre in nome della propria religione. Migliaia se non milioni di persone mandate a morire per questo, ma io mi chiedo quale Dio lo vorrebbe.
La guerra in tutte le forme è una pazzia, la più grande prova del fatto che l'uomo è incapace di vivere. Io non sono ateo,ma non sono neanche un buon cristiano, semplicemente credo in qualcosa che ci sarà dopo, che poi si chiami Dio, Allah o Jhwh poco conta. Probabilmente chi ora sta leggendo queste righe è cristiano, ma quello che vi chiedo è se lo siete per vostra scelta. Non saremmo forse induisti se fossimo nati in India? Non saremmo forse mussulmani se fossimo nati in Afghanistan? Non saremmo forse protestanti, buddisti o ebrei o chissà di quale altra religione se fossimo semplicemente nati in un paese diverso? Siamo quello che ci è stato imposto dalla vita, in pochi hanno il coraggio o la voglia di sapere se c'è qualcos'altro. Abbiamo fatto della nostra fede un motivo di disuguaglianza, abbiamo diviso il mondo in centinaia di mondi distrutti dall'ignoranza e dall'odio. Quanti cristiani che si reputano fermamente tali,
pronti a sparare sentenze su un altra religione hanno mai letto il corano? Quanti conoscono la filosofia del buddismo? Io credo davvero pochi. Nessuno ha capito che l'unica vera fede che dovremmo avere è quella della pace, quella di non vedere differenze tra un cristiano e un mussulmano, quella di chi vede un uomo di colore o di diversa fede e vede semplicemente un uomo.

Jacopo.

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Semplici riflessioni...Grazie di avermi ascoltato
[Modificato da Jacopo_8 30/01/2009 13:11]
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Re:
Jacopo_8, 30/01/2009 13.09:

Vorrei esprimere il mio pensiero su una delle più grandi pazzie esistenti a questo mondo, le guerre in nome della propria religione. Migliaia se non milioni di persone mandate a morire per questo, ma io mi chiedo quale Dio lo vorrebbe.
La guerra in tutte le forme è una pazzia, la più grande prova del fatto che l'uomo è incapace di vivere. Io non sono ateo,ma non sono neanche un buon cristiano, semplicemente credo in qualcosa che ci sarà dopo, che poi si chiami Dio, Allah o Jhwh poco conta. Probabilmente chi ora sta leggendo queste righe è cristiano, ma quello che vi chiedo è se lo siete per vostra scelta. Non saremmo forse induisti se fossimo nati in India? Non saremmo forse mussulmani se fossimo nati in Afghanistan? Non saremmo forse protestanti, buddisti o ebrei o chissà di quale altra religione se fossimo semplicemente nati in un paese diverso? Siamo quello che ci è stato imposto dalla vita, in pochi hanno il coraggio o la voglia di sapere se c'è qualcos'altro. Abbiamo fatto della nostra fede un motivo di disuguaglianza, abbiamo diviso il mondo in centinaia di mondi distrutti dall'ignoranza e dall'odio. Quanti cristiani che si reputano fermamente tali,
pronti a sparare sentenze su un altra religione hanno mai letto il corano? Quanti conoscono la filosofia del buddismo? Io credo davvero pochi. Nessuno ha capito che l'unica vera fede che dovremmo avere è quella della pace, quella di non vedere differenze tra un cristiano e un mussulmano, quella di chi vede un uomo di colore o di diversa fede e vede semplicemente un uomo.

Jacopo.

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Semplici riflessioni...Grazie di avermi ascoltato




Scusami se sono franco, ma che t'importa di sapere quello che io so e non so? Quello che io sono e non sono?
Ci mancherebbe che qualcuno venisse qui in Europa a sindacalizzare sulle mie credenze! Queste sono cose da altre latitudini.
Non risponderò affatto alle tue domande ma ti propongo io una riflessione.
Quante religioni ti permetterebbero queste considerazioni, che considero tue e legittime anche se un po' invasive, senza che se ne importino e senza prendere su di te dei provvedimenti pesantissimi?
Pensi che quelli che per secoli abbiamo combattuto con le armi e respinto oltre il mare nostro e te lo permetterebbero oggi?
Le differenze ci sono ed il negarle è come chiudere gli occhi.

Non ti viene da considerare che forse il cristianesimo culturalmente tanto male oggi non è, e forse a leggere bene la storia ci ha fatto perfino comodo?

Ciao [SM=x142897]

Giancarlo


[Modificato da Cobite 30/01/2009 14:56]


...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
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Se tutti i ragazzi della tua età fossero in grado di ragionare come te, potremmo cominciare a sperare in un mondo migliore, Jacopo.
E' difficile ragionare e vivere di conseguenza, come dici tu.
Io l'ho provato da una vita, perchè ho più anni, credimi, è difficile.
Fin da ragazzo, pur considerandomi un passabile cristiano, ho cominciato ad avere dei dubbi sul fatto che solo "noi" avessimo ragione.
Però, per pigrizia, per ignoranza, mi faceva comodo pensarla così.
Quando, poco più che ventenne, mi arruolai nell'Esercito, il mio mito era Rambo, la mia cameretta da sergente era tappezzata dei suoi manifesti e dei suoi pugnali ... mi commuovevo per la morte di un "soldato blu" e restavo indifferente se ne venivano spazzati via centinaia di "diversi".
Ma fin da ragazzo, per fortuna o sfortuna, non sono mai stato perfettamente coerente, e pur vestendo da crociato, ero il primo ad avere dubbi. Dubbi che si sono acuiti imparando la lingua araba, vivendo un periodo con loro. Sono profondamente convinto che tutti i libri religiosi del mondo non sono stati scritti da Dio, ma dagli uomini.
Se arrivassimo a comprendere questo, saremmo già avanti.
Purtroppo tutti gli uomini sono dei fior di mascalzoni e pur di ingannare il loro prossimo e vivere senza lavorare, si sono arrogati il diritto di parlare in nome di Dio, per quanto riguarda le religioni monoteiste.
Fin dalla nascita, plagiano i loro popoli, li mettono l'uno contro l'altro, in nome di Dio, ma è solo in nome della loro cupidigia.
Sono duemila anni che ci stiamo scannando in nome di Dio.
Un grande dolore.
Qualcosa, faticosamente, lentamente, sta cambiando.
Bisogna che ci parliamo fra popoli, parlare è molto importante, smetterla di credere che siamo "unici" : ogni popolo, ogni uomo è "unico".
Quando vedo taluni nostri politici ridere sprezzantemente in tv davanti alle rimostranze di persone che non sono nate nelle loro ricche regioni, che non parlano con il loro accento scostante, razzista, mi viene il voltastomaco. Uomini convinti di essere nel giusto solo perchè hanno la pelle più bianca, vestono la cravatta e vanno a sciare , pensano che chi vive in climi caldi, con storie diverse, lingue incomprensibili, siano poco più che animali, da trattare di conseguenza.
Ritengo si possa fare a meno di persone del genere, in America ne abbiamo avuto un buon esempio, con la fine di un capo di governo deleterio per la razza umana e l'avvento di un uomo che speriamo riesca ad avviare il dialogo, si è dichiarato disponibile a parlare, a tendere la mano a quelli considerati i peggiori nemici.
Sono nemici perchè noi non siamo stati in grado di parlare con loro da uomo a uomo, tralasciando assolutamente la religione e i tornaconti personali.
Questa è una grande utopia, però. Non è mai stato possibile vivere così, mai.
L'importante è sapere che potrebbe essere possibile.
Speriamo.
Continua a pensarla così, Jacopo.

Alberto












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Premetto che con questo intervento volevo solo invitare a una riflessione, senza criticare nessuno. Forse il mio messaggo è stato frainteso. Non ho voluto condannare il cristianesimo, sono a conoscienza del fatto che probabilmente è la religione che lascia più possibilità di scelta e libertà, l'ho usata come esempio solo essendo io cristiano, ma il mio discorso era generalizzato a tutti i popoli. In questo intervento ho appunto cercato di dire che la nostra visione della fede ( e con "nostra" intendo dell'uomo in generale) è sbagliata. Sbagliatissima. Non voglio negare le differenze, ma voglio puntualizzare sul fatto che ci sono solo sul livello etico e credo che su questo siamo tutti d'accordo. Mi dispiace se ti sei sentito accusato, Giancarlo, non era mia intenzione farlo. Erano solo riflessioni. Se l'ho fatto ti chiedo scusa. Spero che non ci sia nessun rancore, anche perchè per me non ce ne sono, anzi sono contento di sentire opinioni diverse dalla mia.
Grazie [SM=g27823]


Jacopo


[Fortunatamente dentro di me c'è un abisso, fortunatamente non vedo il fondo]
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30/01/2009 20:57
 
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Quello che l'uomo dovrebbe iniziare a fare è proprio capire l'altro, solo così si comprende che non è un nemico, ma una persona che anche se ha una religione, cultura e idee diverse ha una propria dignità ed ha diritto alla vita.
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