Palermo (27/8/1995)
O tu monte, che ospitavi
un carcere remoto,
che sì dolcemente lambisci
le natie rive, le accarezzi
e dolcemente le colpisci!
O antica roccia,
che ti ergi dalle salse acque
di Palermo,
che a tante civiltà
desti sostentamento,
con l'alitar mite della marina,
con lo spiegarsi lento
delle reti sulla tonnara!
Terra natia, che sovente
mi hai fatto fantasticar!
Perché le tue strade
stridono luttuose?
Perché remoti mali
così ti schiantano?
Carcere remoto: il Monte Pellegrino, che al tempo degli antichi greci e romani ospitava un carcere.
Cos'è un uomo se tutto ciò che cava dal suo tempo non è che dormire e nutrirsi?
Una bestia, nient'altro.
(W. Shakespeare)