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14/10/2008 14:31 | |
Mi e' capitato per caso di leggere questa poesia di Pascoli e pensavo che "LA nebbia" potrebbe essere il tema per le poesie di novembre
NEBBIA
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli,
d'aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
dell'orto,
la mura ch'ha piene le crepe
di valerïane.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
Che vogliono ch'ami e che vada!
Ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, quest'orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.
[Modificato da debona 14/10/2008 14:32] Ciao ... Giovanna
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23/10/2008 06:45 | |
Non m' importa cosa ne pensino i contemporanei ma Pascoli per me è un grande e, nelle sue poesie, più di una volta compare la nebbia...che assume, però, un significato simbolico. Bellissimo tema.
Laura.
[Modificato da Raggio di Sole21. 23/10/2008 18:11] Laura______Raggio di Sole21. |
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23/10/2008 08:59 | |
Che emozione leggere Pascoli, brava Gionanna. ricordo una strofa,
da quando ero in terza elementare, la recitavo sempre hai miei bambini,
mandamela se puoi, te ne prego! SE ricordo bene fa così.
Cade una rondine dal tetto,
cade fra spine,
nel becco aveva un insetto,
la cena dei suoi rondinini,
con stima, Nino. |
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23/10/2008 18:15 | |
Infatti quella è una celeberrima poesia di Pascoli: "X Agosto"
Laura. Laura______Raggio di Sole21. |
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23/10/2008 18:58 | |
X Agosto
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto :
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono ;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Ciao ... Giovanna
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24/10/2008 07:45 | |
Raggio di Sole21., 23.10.2008 06:45:
Non m' importa cosa ne pensino i contemporanei ma Pascoli per me è un grande e, nelle sue poesie, più di una volta compare la nebbia...che assume, però, un significato simbolico. Bellissimo tema.
Laura.
Ritornava ina rondine al nido:
l'ucisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Grazie Giovanna, la reciterò alla mia nipotina, quì a Schaffhausen,-CH-
non si trovano, libri in Italiano. Grazie veramente di cuore.
con stima, Nino
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24/10/2008 11:10 | |
debona, 23/10/2008 18.58:
X Agosto
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto :
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono ;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Ho visto che in internet spesso gira questa versione. Non credo che sia la versione originale.
Mi convince molto di più questa:
10 Agosto
di Giovanni Pascoli
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! D'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Giancarlo
[Modificato da Cobite 24/10/2008 11:26] - Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
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25/10/2008 21:08 | |
10 Agosto
di Giovanni Pascoli
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! D'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
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Solo delle piccole precisazioni in base alle versioni che posseggo. Piccolissimi dettagli.
X Agosto
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero; disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano invano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! D'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Laura______Raggio di Sole21.
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31/10/2008 06:36 | |
Giusto!
- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
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19/11/2008 18:12 | |
Mi e' capitato per caso di leggere questa poesia di Pascoli e pensavo che "LA nebbia" potrebbe essere il tema per le poesie di novembre
ma anche di dicembre, per esempio.
Laura.
Laura______Raggio di Sole21. |
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