COME FARANNO I PESCI A NON IMPAZZIRE?

COME FARANNO I PESCI A NON IMPAZZIRE?



Maledetta notte che mi graffi
con le dita delle stelle,
mica è vero che il mare non s'annoia mai;
qui quasi addormentata
cerco un sollievo al tedio
stanca di sentire rumore d'acqua,
sale che mi nutre le nari,
monti che lampeggiano come semafori.
Una notte così vorrei essere nulla,
tanto nulla sono già,musica, suono assordante,
nemmeno lei allevia lo stridore
dei miei denti che azzannano
la solitudine dell'anima.

Come faranno i pesci a non impazzire?

E' un mare diverso dalla solita etichetta estiva.
E' un mare di noia che romba con le sue onde prepotenti su uno scoglio di solitudine... che vorrebbe sparire.
Trovo la poesia incisiva come un forte grido di dolore. La sua tristezza ne dipinge anche la bellezza.
Davvero una grande poesia, una delle migliori.

Bravissima Maria Antonietta.

Giancarlo

terribile e bellissima

una grande angoscia che arriva e avvolge come il buio della notte.

bravissima.

Stupenda.
Espressione di un dolore che ti graffia dentro e di una noia senza fine, come le onde del mare, che si sposa con la stanchezza, descrive i tuoi sentimenti legati inscindibilmente ad un paesaggio lontano da ogni attrattiva turistica. E' una poesia che non può non entrarti dentro, con tutta la sua solitudine, con la sua profonda sofferenza.
Brava!



Laura.

Le dita delle stelle, il mare che si annoia, i monti come semafori...sono immagini bellissime che sanno comunicare qualcosa di forte, profondamente penetrante...davvero bella!

versione fiordineve.

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stanca di sentire rumore d'acqua,
sale che mi nutre le nari,
monti che lampeggiano come semafori.

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versione di ULIX:

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stanca di sentire rumore d'acqua,
di sale che mi nutre le nari,
di monti che lampeggiano come semafori

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Luca, questa volta sono proprio in disaccordo e per fortuna, così si discute ma... anch' io posso sbagliarmi.
Penso che il problema risieda tutto nel modo in cui il lettore vive e sente i versi.
Se tu attribuissi a sentire anche il significato di percepire, di vivere, cioè allargassi il campo semantico del verbo e considerassi "sentire sale che mi nutre le nari" in un contesto metaforico forse il dubbio non ti verrebbe. Lo stesso dicasi per "monti...". Sono immagini. E poi come sono brutti quei "di" a breve distanza uno dall'altra! No, Luca, questa volta sono abbastanza decisa.
Spero di non essere stata troppo forte e magari un tantinello esagerata. In tal caso scusami.
Ciao



Laura.

Una sola parola cara Mara Antonietta :


S P L E N D I D A !!!

Ho sentito tutta la tua solitudine e il penultimo verso :


" nemmeno lei allevia lo stridore
dei miei denti che azzannano
la solitudine dell'anima. "

è un capolavoro.

Un abbraccio,

Renato

Grazie Luca.
Grazie per la risposta e per il fiorellino!!!



Laura.

Ho esitato a rispondere perche' questa poesia mi ricordi momenti molti difficili che ho attraversato recentemente quando le mie notti era un incubo ancora peggiore delle giornate. Bellissima: un grande ritorno il tuo

Ripetizione e noia,il mare ne è profondamente intriso,qui è la sua bellezza e probabilmente il terrore che può suscitare.Molto bella,complimenti.

La tua poesia entra dentro e travolge....

Bellissima!!!!

Ringrazio tutti coloro che hanno voluto esprimere un parere.
Questa poesia, edita e pubblicata l'anno scorso ha vinto alcuni premi; postata qui una prima volta milioni d'anni fa è passata inosservata, ora non so che sia successo, ma è PIACIUTAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!


Un particolare, immagino Giancarlo spanciarsi dalle risate , chi mi conosce sa che

DETESTO

si tocchi con suggerimenti, correzioni o quant'altro, una mia creatura.
Quindi, evitate di replicare, se ciò che scrivo non vi garba.
Scrivo immediatamente sulla tastiera, non faccio prove, non conto le sillabe; è immediatezza e sono io, la mia anima e guai a chi tocca le mie emozioni che sgorgano da cuore.

MARIA ANTONIETTA,

sto sorridendo per il modo che hai nel MINACCIARE chi ti tocca una sola virgola o una parola.

Sono pienamente sulla tua stessa linea ; la poesia sgorga come acqua di sorgente, guai a deviarne il percorso...è creatura del poeta, preziosa e intima perciò inattaccabile da fonti esterne.

Un abbraccio,

Renato

Carissima fiordineve, tre volte l'hai postata, ma l'altre volte erano momenti particolari se ben ricordi.

Poi sì, lo confesso, mi sono spanciato dal ridere specialmente notando i suggerimenti ti hanno fatto.

Ciao

Giancarlo

"Quindi, evitate di replicare, se ciò che scrivo non vi garba.
Scrivo immediatamente sulla tastiera, non faccio prove, non conto le sillabe; è immediatezza e sono io, la mia anima e guai a chi tocca le mie emozioni che sgorgano da cuore."

Credo che non potevi descrivere meglio il concetto di "scrivere poesie " .
E' proprio questo , le parole svelte scendono dal cuore . .
Non stanno a guardare virgole,punti di troppo o che mancano .
I sentimenti son irruenti,impulsivi. .
Come la nostra mano che scorre sui tasti

complimenti , la poesia mi è piaciuta moltissimo . . ^^

da questa discussione scopro che probabilmente ho sbagliato nel commentare renato e shilke...mi scuso con voi

difficilmente io seguo le correzioni che mi vengono suggerite, ma le apprezzo sempre, perchè mi danno modo di ragionare e magari di fare meno errori (non necessariamente poesie migliori) le volte successive.

un@ltrame ^^

per quanto mi riguarda , con me non hai sbagliato .
E' vero che mi piace scrivere di getto ,
senza pensare molto a virgole e cose simili .

Ma è necessario che io impari a metterle nel modo corretto
ed ogni tua parola per me è preziosa .
Grazie per ogni commento che hai fatto
e per quelli che un giorno farai , se ti va .

Si,bella... io "come faranno i pesci a non impazzire" l'avrei lasciata solo nel titolo...

Meravigliosa, interessantissima ed emozionante lettura

Sempre un piacere leggerti