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ComeTe off cant

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2008 18:14
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17/08/2008 08:05
 
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sperimentazione di contrazione del suono sublimazione del cromatismo
 



Comete di ghiaccio
attendono 
sospiri di poeti 
si sciolgono
a b b a g l i a n t i
in emisferi incandescenti

\s p a z i  - s i d e r a l i/
posti tra i confini
limitati

[D E L I M I T A T I ]
da universi di galassie
»»»N u O v E««« 

Espressione nitidaMente negata 
aurora boreale
in-c e r t a

-OGGI-ADESSO-ORA-

colori  perduti nel cosmo
stemperati
nella polverosa lattea
 
Alabarde di sogni
sfiorano
meteoriti vaganti 

P E N S I E R I

Nessuna navicella attende
quì
 lo SBARCO del SUONO
si disperde nell’attesa

Uscire-attraVerso

B U C H I-><- N E R I
aggrappati ai filamenti
della melodia del suono
 
protese
trasparenze di se 

mordono

 carta di vetro 

EsageRate Pre-t e s e.
risplendono

nell’eGo
sOFFoCANTe.

.:.

[Modificato da ariadipoesia 17/08/2008 15:10]
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18/08/2008 14:07
 
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Angela!

Tra latinorum e contractorum non poggio più i piedi a terra.

Volevo chiederti, mi acconsentiresti di lavorare sul tuo testo ovviamente in termini di studio?
Vorrei provare una espansione o se preferisci decontrazione.

Tutto questo ha uno scopo ben preciso che, eventulmente, tenterò (sigh!)
di spiegare dopo.

Contrazione, espansione... quando proveremo l'emulsione?

Wow! nel latinorum !



ciao, scappo, devo scrivere qualcosa!

S.
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18/08/2008 14:10
 
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[SM=x142889] solo ad un patto, [SM=x142817] che le provi entrambi. [SM=x142890]
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affare fatto

ciao
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18/08/2008 16:11
 
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Comete di ghiaccio
che attendono
i sospiri di poeti
si sciolgono,
abbaglianti,
in emisferi incandescenti,

negli spazi siderali
posti tra i confini
limitati
e delimitati
da universi di galassie
nuove.

L’espressione nitidamente negata
di una aurora boreale
incerta,

(oggi, adesso, ora)

con i colori perduti nel cosmo
e stemperati
nella polverosa lattea.

Alabarde di sogni
sfiorano
meteoriti vaganti.

Pensieri…

Nessuna navicella attende;
qui,
lo sbarco del suono,
si disperde nell’attesa

di uscire attraverso
buchi neri,
aggrappati ai filamenti
della melodia del suono.

Protese
trasparenze di se

mordono

carta di vetro

mentre esagerate pretese
risplendono

nell’ego
soffocante.




In questa versione, leggermente decontratta, mi sono limitato ad aggiungere alcuni articoli e preposizioni che la espandono e la rendono più “visibile”. Sono state eliminate le grafiche ed
aggiunta l’interpunzione. Ora, pur mantenendo un contenuto comunque rilevante, ci troviamo
di fronte ad una poesia più o meno “normale”. Volutamente non ho toccato il testo nella sua esposizione se non nel riportare alcune minuscole e/o maiuscole nelle loro posizioni tradizionali.
Tutto questo, al di là dei significati che l’autore vuole attribuire a questi dimensionamenti grafici
dei quali, vorrei parlarne dopo. E’ l’immagine quella che adesso voglio studiare.

Voglio provare ad espandere ulteriormente questa poesia senza, comunque, toccarne significati e significanze.


Angela, in qualche modo riuscirò a farmi perdonare!


bacio, a dopo

Sebastiano


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18/08/2008 16:19
 
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Non mi dispiacerebbe, frattanto, avere un qualche parere che mi può aiutare a definire con maggior sicurezza la base del mio studio che tende a dimostrare come l'essenziale è leggibile anche senza contorni grammaticali e non.


Sebastiano
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18/08/2008 16:34
 
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Prima parte del compito a casa :
buon ampliamento minimo, non snaturato il significato anche se il significante resta orfano di quella parte importante che era l'interazione del suono con la grafica, per coglierne l'essenza.

Ma questo sapevamo che era a rischio.

Passiamo oltre verifichiamo la riformulazione n°2

Bravo Lazharus [SM=x142891]
[Modificato da ariadipoesia 18/08/2008 16:51]
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18/08/2008 18:00
 
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Ci sono comete di ghiaccio
che attendono i sospiri di poeti
e si sciolgono, abbaglianti,
in emisferi infuocati,
negli spazi siderali
posti tra i confini delimitati
da universi di galassie nuove.

L’espressione nitidamente negata
di una aurora boreale incerta,

(tempo, tempo, tempo…)

con i colori perduti nel cosmo
e stemperati
nella polverosa lattea.

Le alabarde dei sogni
sfiorano meteoriti vaganti.

Pensieri…

Ma qui,
nessuna navicella attende
e lo sbarco del suono
si disperde nell’attesa
di uscire attraverso
buchi neri,
aggrappati ai filamenti
di questa melodia.

Protese trasparenze di se
mordono carta di vetro
mentre esagerate pretese
risplendono

nell’ego
soffocante.



Credo che ampliarla ulteriormente, comporti il disgregamento di ogni significato, disperdendo cosi la traccia caratteriale della poesia. Ho modificato e sostituito qualche termine per renderla ancora più “normale” quindi maggiormente fruibile perché chiara. Ho operato come un restauro con effetto “pompei” pulendo lo scritto da espressioni moderniste, riarricchendolo di quei contorni che si erano deteriorati o persi ma lasciando invariata la logica dell’argomentazione. Fermo restando il significato, è vero che il significante va perduto, perché stazionava proprio in quelle espressioni pseudofuturiste o, comunque avanguardiste. L’effetto “Pompei” molto in uso negli Stati uniti, consiste nel lasciare affiorare, a tratti, da un ambiente moderno, tracce di antico. Nel nostro caso, il linguaggio ed i suoni utilizzati nella composizione del testo, fanno da coprente, per cui, scartavetrando un pò qua un pò la, riusciamo ad intravedere la base da cui parte o meglio, come l’avrebbe scritta l’autore diverso tempo fa.
Perché, quindi Ariadipoesia ha voluto coprire quelle basi con contrazioni, espansioni, sublimazioni?
L’esigenza di crescere, di aprire nuove frontiere, di sperimentare, tutte necessità insite nel dna dell’uomo per cui, perché non provare ad entrarci dentro per capire e solo dopo attente letture e riflessioni decidere se dare un voto o no?
Se, infine riusciamo a leggere questa poesia cautamente rielaborata da me
sono sicuro che si troveranno le chiavi di lettura per decodificare significati e significanze nel testo originale cosi come esce dalla penna dell’autore con la conseguenza di una altrettante chiara lettura. Abituare i sensi a nuove immagini e forme diventa essenziale oggi che viviamo un’epoca di forti cambiamenti culturali.

A dopo

Sebastiano il Lazzaro

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18/08/2008 18:02
 
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Mi piacerebbe che qualcuno commentasse quest'ultima elaborazione

Abbracci

Sebastiano
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18/08/2008 19:42
 
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bel lavoro di recupero del "vecchiume" [SM=g1602841] scherzo davvero buon lavoro fatto. mi astengo al momento da un commento approfondito, preferisco lasciar sedimentare per ruminare il tutto.
Grazie Lazharus [SM=x142892]
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21/08/2008 07:22
 
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Mi astengo dal dare un giudizio sulla discussione fin qui portata avanti. Cosa c' è scritto sotto al titolo di questo testo scritto da Angela? Sperimentazione di contrazione del suono sublimazione del cromatismo.
Alla base di ogni seria disquisizione ci deve essere chiarezza d' idee. Mi spiego meglio: si parla tanto di vecchiume, abbiamo parlato di sperimentalismo, di nuovo...Bene. Che cosa è "vecchio", sperimentalismo rispetto a "cosa", cos' è il "nuovo"?
Che concetto abbiamo di contemporaneità e soprattutto includiamo questo periodo di produzione letteraria nel "nuovo" o già nel "vecchio"?
Una volta precisati i termini della questione possiamo metterci a lavorare seriamente, non prima.
Credo che il significato di questo testo stia tutto nelle parole che usa Angela e vada ricercato nei fonemi e nella metasemantica nonchè nella concentrazione dei valori insiti in ogni parola. Forme espressive nuove? Beh, il linguaggio, il parlato si evolve più rapidamente dello scritto e c' è un motivo: è immagine della società nella quale vive l' uomo, delle sue caratteristiche, dei suoi meccanismi, delle novità tecnologiche. direi di più: è la società nella quale vive l' uomo... Mentre lo scritto, in passato, è stato sempre ponderato, riflettuto e , infine codificato. Quando ciò non basta più anche per lo scritto ecco che tutte le forme espressive mutano. Quando il linguaggio non esprime l' uomo nella sua realtà e pienamente nella sua totalità si cercano anche per lo scritto forme espressive (e per espressive intendo linguistiche) nuove. Ciò è già successo in passato. Dobbiamo prendere in mano la parola e riflettere su quanto la parola ci suggerisce.
"Comete di ghiaccio": primo verso, tutto ok. Ma andiamo a guardare il titolo del testo: che cosa leggiamo? Effettivamente una contrazione delle parole che porta ad una fusione delle stesse, creando così nuovi significati, a volte divertenti. Qui entra in ballo la metasemantica: andare al di là di ogni comprensibile significato, andare oltre il significato apparente di una parola per cercare ...una sorta di significato che non è più reale ma rimanda ad una realtà altra.
Ed il significato è stato rispettato dal lavoro di lazharus, così dice Angela.
Ma sulla fonetica non si è lavorato, sul significante non si è discusso. Il significante e il significato sono inscindibili. Non posso "parafrasare" o "decontrarre" come è stato scritto un testo senza tener conto della relazione tra significante e significato, fondamentale in qualsiasi testo che si rispetti.
Angela ha ritenuto opportuno far ricorso a delle figure di suono? Chiediamoci perchè. Come è stato plasmato il suono?
Il suono si lavora (io non ne sono capace) si plasma: la poesia è un pentagramma di un' opera, con parole e note. Perchè nella musica questi due elementi sono così strettamente uniti?
Per me Angela ha lavorato soprattutto sul suono: quel "ghiaccio" ci riporta veramente al rumore del ghiaccio quando si spezza o è rigato, le sibilanti di "sospiri" e a seguire ci fanno pensare veramente ad un sospiro, con un po' d' ironia, dei poeti e...quell'abbaglianti? Possibile che sia sfuggita la presenza di tutte quelle vocali aperte "a - a - a" che ci rimandano quasi alle luci abbaglianti di una macchina?
Questo è tutto.
Ciao

[SM=x142887]

Laura


...

Laura______Raggio di Sole21.
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21/08/2008 15:36
 
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Visto che il discorso l’ho cominciato io, mi sento autorizzato a rispondere, almeno per quel che mi riguarda, al tuo replay Raggiodisole.
Se parliamo di sperimentare una qualche forma diversa o “nuova” di espressione, non vuol dire che si vuol rivoluzionare il linguaggio con un nuovo “ismo” ma semplicemente di lavorare attorno e dentro le proposizioni per vedere di trovare una maniera per esprimerle con un linguaggio più diretto ed efficace. La velocità con cui comunichiamo in quest’epoca, ha fatto nascere l’esigenza di
codificare un nuovo modo di trasmettere e ricevere più rapidamente, lasciando evolvere il linguaggio sms (tvb, qls, cmq, dmn…)dove, eliminate le vocali, si è contratta la parola disperdendone la purezza ed il valore.
Nel linguaggio quotidiano, dove sono sufficienti dalle 400 alle 800 voci lessicali, questa contrazione non ha motivo d’essere messa in pratica, per fortuna e non riesco ad immaginare le risultanze emotive derivanti dalla lettura di un testo scritto in quel linguaggio.
Ma in tutta questa argomentazione non si è mai parlato di contrazione della parola che io ritengo sacra (parola/verbo/Dio) bensì della proposizione, del periodo sintattico soprattutto nel suo aspetto morfologico. In poesia, dove in uno spazio ristretto si deve “raccontare” tanto, l’ eliminare alcuni sintagmi superflui, senza compromettere l’efficienza del periodo, diviene essenziale, una necessità che però, deve tener conto di una miriade di problematiche legate alla fonologia, al significato ed al significante a parte che alle basilari regole grammaticali. Non si sta parlando, quindi di vecchio ne di nuovo e tanto meno i capovolgimenti linguistici, ma di trovare un modo più efficiente di trasmettere un messaggio.
Riguardo al concetto di contemporaneità io penso che è abbastanza chiara la direzione ed è pure chiaro che ci troviamo immersi in un continuo “nuovo” che, però, non tenendo conto di parecchi fattori, si spinge verso un esasperato plurilinguismo con conseguente degrado della lingua madre.
Sperimentare il nuovo dentro il nuovo è un’esigenza per la crescita culturale e non l’idea di un tentativo di rimanere nella storia inventando un nuovo “ismo”.
Andando al testo di Ariadipoesia si pone il problema dell’indivisibilità tra significato e significante.
Stabilito che il significante è il risultato del sonoro e/o del visivo del significato, non vedo dove, almeno nelle parole, il significante si è perso. Ho scritto che, tolte le forme grafiche si perdono alcune allargamenti del significante, ma, “buchi neri” rimane buchi neri anche senza i segni che servono solo ad esaltarne il senso senza modificarlo. Quel ghiaccio cui ti riferisci, è lo stesso ghiaccio di prima e di dopo. Il referente non subisce modifiche, perche significato e significante rimangono inalterati. Nella mia seconda elaborazione ho aggiunto quegli articoli e preposizioni
che fanno fruire con più facilità lo scritto. La parola “abbaglianti” mantiene comunque quelle sue splendide “a” aperte che portano il fruitore alle più intime sensazioni o visioni personali, fermo restando che “abbaglianti” significa la stessa cosa identica sia nella mia lettura che in quella di tutti gli altri ed anche il richiamo del significante non cambia.
In tutto questo cambiano alcuni suoni ed è proprio quello che la nostra Angela vuole ottenere.
Col mio intervento vorrei dimostrare che quello che ci allontana da un certo tipo di scrittura è l’immagine d’impatto. e Angela avesse postato la stessa poesia in un’altra veste avrebbe avuto, sicuramente un impatto diverso. Questo vuol dire che nonostante tutto ancora ci fermiamo sull’apparenza e non sull’essenza.


Sebastiano
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21/08/2008 17:27
 
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Re:
Raggio di Sole21., 21/08/2008 7.22:

Cosa c' è scritto sotto al titolo di questo testo scritto da Angela? Sperimentazione di contrazione del suono sublimazione del cromatismo.
Questo il senso del lavoro di ricerca, ovvero cercare le paorle chiave che invitano a ricevere imput di colore affiancando il suono e lasciandolo stempereare in quel colore a cui invitano, come una ricerca di una eco interrotta nel percorso perchè l'onda è decodificabile da specchi riduttori di sonorità (sono matta ma la visione di ricerca era questa), poi si può discutere se nello specifico mi sia avvicinata o allontanata da tale progetto di costruzione del verso, con un impaginazione che anzicchè subliminare ha affossato il cromatismo del suono.

Alla base di ogni seria disquisizione ci deve essere chiarezza d' idee. Mi spiego meglio: si parla tanto di vecchiume, abbiamo parlato di sperimentalismo, di nuovo...Bene.

Che cosa è "vecchio", sperimentalismo rispetto a "cosa", cos' è il "nuovo"?
Che concetto abbiamo di contemporaneità e soprattutto includiamo questo periodo di produzione letteraria nel "nuovo" o già nel "vecchio"?
Una volta precisati i termini della questione possiamo metterci a lavorare seriamente, non prima.

più che contemporaneità io parlerei di attuale, perché anche la terminologia nel collocare le odierne sperimentazioni, mortificano le stesse, allineandole e assommandole in quella spasmodica dimostrazione che proprio gli ismi hanno prodotto.
Ovvero , ricercare rifiutando tutto quello che non è "nuvismo o rivoluzione".
Qesto modo di procedere, non mi appartiene e non avviene nelle mie sperimentazioni, o per lo meno non è contenuto, con quel disprezzo insolente, in nessuna mie ricerche.
Non c'è infatti rifiuto della punteggiatura, dei segni di interpunzione, non esiste alcun rifiuto di tutte le tecniche fino a ieri prodotte, in questo voler comunicare con la parola scritta il proprio pensiero o il proprio sentire, il suono e i colori insiti nelle cose, ma una modalità di ricerca che sconvolgendo i canoni, mantenga fede allo stile di vita del tempo odierno. Un tempo dove il mordi e fuggi è la caratteristica fondante della società. Dove le produzioni di scorie umane, sono talmente tante da non sapere dove metterle e cosa farne.
Dove virus ribelli e mutanti impegnano continuamente la scienza a andare oltre ogni osare.
Dove persino il destino del mondo diventa giocattolo nelle mani di un manipoli di persone.
Dove i cloni potrebbero soppiantare la forza lavoro, prendere il posto di grandi fette di società.
E' questo il tempo in cui scriviamo e mi dispiace per chi si ostina a voler scrivere di sole, cuore e amore, come nel più profondo attendere alle cose del cuore invita. o per quellli legati al tempo romantico, dove l'uomo appena osava entrare nell'universo femminile considerandolo a mala pena capace di intendere quello che si esprimeva, quando fino ad allora,la donna era stata pressocchè oggetto di scambio tra famiglie per l'acquisizione o la vendita di un incubatrice per la produzione di manodopera per la campagna o per la pastorizia.
Anche il modo di parlare d'amore e dei rapporti del sociale e nel sociale, ha subito una sorta di "rivoluzione cultrale", chi si rivolgerebbe mai alla donna manager somigliandola alla luna silenziosa, o cchi si relazionerebbe alla donna addetta alla catena di montaggio somigliandola ad un petalo di rosa?
Lo so che vi appaio blasfema, ma come chi si dedica alla sperimentazione e passa con rispetto, capendo il sentire romatico o legato alle grandi voci del passato, non si può storcere il naso e passare oltre, definendo immondizia il resto.
E se c'è chi si prende cura di voler analizzare l'evolversi del sentire e cerca un mezzo, per rendelo "udibile" anche agli altri., dovremmo porre la nostra attenzione e dire la nostra anche semplicemnte, senza entrare magari nel dettaglio, essere capaci e pronti a dire la nostra in merito, perchè, come di seguito Laura ha ben esplicitato la comunicaziine cambia, e la poesia è soprattutto comunicazione del proprio sentire.

Credo che il significato di questo testo stia tutto nelle parole che usa Angela e vada ricercato nei fonemi e nella metasemantica nonchè nella concentrazione dei valori insiti in ogni parola.
(anche nella metasemantica laura)Forme espressive nuove? Beh, il linguaggio, il parlato si evolve più rapidamente dello scritto e c' è un motivo: è immagine della società nella quale vive l' uomo, delle sue caratteristiche, dei suoi meccanismi, delle novità tecnologiche. direi di più: è la società nella quale vive l' uomo... Mentre lo scritto, in passato, è stato sempre ponderato, riflettuto e , infine codificato. Quando ciò non basta più anche per lo scritto ecco che tutte le forme espressive mutano. Quando il linguaggio non esprime l' uomo nella sua realtà e pienamente nella sua totalità si cercano anche per lo scritto forme espressive (e per espressive intendo linguistiche) nuove. Ciò è già successo in passato. Dobbiamo prendere in mano la parola e riflettere su quanto la parola ci suggerisce."Comete di ghiaccio": primo verso, tutto ok. Ma andiamo a guardare il titolo del testo: che cosa leggiamo? Effettivamente una contrazione delle parole che porta ad una fusione delle stesse, creando così nuovi significati, a volte divertenti. Qui entra in ballo la metasemantica: andare al di là di ogni comprensibile significato, andare oltre il significato apparente di una parola per cercare ...una sorta di significato che non è più reale ma rimanda ad una realtà altra.Ed il significato è stato rispettato dal lavoro di lazharus, così dice Angela.
Ma sulla fonetica non si è lavorato, sul significante non si è discusso. Il significante e il significato sono inscindibili. Non posso "parafrasare" o "decontrarre" come è stato scritto un testo senza tener conto della relazione tra significante e significato, fondamentale in qualsiasi testo che si rispetti.
Angela ha ritenuto opportuno far ricorso a delle figure di suono? Chiediamoci perchè. Come è stato plasmato il suono?
Il suono si lavora
(io non ne sono capace) si plasma: la poesia è un pentagramma di un' opera, con parole e note. Perchè nella musica questi due elementi sono così strettamente uniti?Per me Angela ha lavorato soprattutto sul suono: quel "ghiaccio" ci riporta veramente al rumore del ghiaccio quando si spezza o è rigato, le sibilanti di "sospiri" e a seguire ci fanno pensare veramente ad un sospiro, con un po' d' ironia, dei poeti e...quell'abbaglianti? Possibile che sia sfuggita la presenza di tutte quelle vocali aperte "a - a - a" che ci rimandano quasi alle luci abbaglianti di una macchina?
Questo è tutto.
Ciao

[SM=x142887]

Laura




[Modificato da ariadipoesia 21/08/2008 18:54]
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21/08/2008 18:14
 
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Re:
lazharus, 18/08/2008 18.00:


Perché, quindi Ariadipoesia ha voluto coprire quelle basi con contrazioni, espansioni, sublimazioni?
L’esigenza di crescere, di aprire nuove frontiere, di sperimentare, tutte necessità insite nel dna dell’uomo per cui, perché non provare ad entrarci dentro per capire e solo dopo attente letture e riflessioni decidere se dare un voto o no?
Se, infine riusciamo a leggere questa poesia cautamente rielaborata da me
sono sicuro che si troveranno le chiavi di lettura per decodificare significati e significanze nel testo originale cosi come esce dalla penna dell’autore con la conseguenza di una altrettante chiara lettura.

Abituare i sensi a nuove immagini e forme diventa essenziale oggi che viviamo un’epoca di forti cambiamenti culturali.



il testo rivisitato da lazharus, che ringrazio, rimodellato in una sorta di recupero alle origini del logos ha snaturato il significante del testo lasciando disattesi quegli imput che l'impaginazione stessa del testo conteneva e che erano parole subliminali inserite lentamnte senza traumatizzare, come un invito a farsi prendere e trasportare fino all'esplicitazione finale della trasparenza del subliminale, una specie di gettare via la maschera in una dichiarazione dell'autore che è confessione di un non soddisfacimento del testo nel percorso.Infatti definisce nella chiusa in grossetto due importanti cose

nell’eGo
sOFFoCANTe
nella prima dichiarazione, in grossetto, presa per intero, maiuscole e minuscole messe in evidenza, che la sperimentazione appena terminata
sia un GOFFo Cant(o)
ma che, prosegue, non avrebbe saputo fare meglio, almeno al momento, come sostiene nella seconda dichiarazione in maiuscolo
OFF CANT come un fine corsa del canto che non riesce al momento a far fluire e proseguire meglio di così.



[Modificato da ariadipoesia 21/08/2008 18:17]
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