Altre volte sia punteggiatura che ritorno a capo sembra confuso, eppure sono le sue opere famose...
TICCHETTIO
Tenui-cupi dolori in sé fece nascere e poi
Soffocò, seppellì nel suo procedere d’oro
Quest’infinita, senza tregua, estate
Non sono ammesse altre ragioni che l’oro
Nel suo stato più innaturalmente evidente
Non sono ammessi altri dèi che la sua
Incontinente innocenza che sottili barbarie
Di siccità quasi immaginarie
Trascina seco in varii, impentiti
In una sola istanza che si regge sull’
Orlo di ogni legge, si protegge
Nel suo stesso inventarsi di cometa
Nel suo farsi strascico in polveri di seta
Nel suo coinvolgere ma
In sempre più svolgente, svolgentesi amistà
Nel fare intimo ogni beato estraniamento
Nel suo-che tutto lascia ai lati-
Impennato, secreto mutamento
*
Voglia semolice, fregola gentile e
Acquiescetnte di miriadi d’insetti d’oro
Locuste o anche roditori
O ricci e grilli in lavorio-
Al di là d’ogni provenienza
Al di là di ogni sospetto
Questa infinita –senza tregua- estate
Quanto mai fu ritenuto possibli si confà
Strusciando strisciando strascinando
All’idea stessa di possibilità
*
Estate estate, ch’io ti accompagni nel falso
Tuo infinito di eterna/ appena-sopravvivente
Amistà, siccità di toni e ori e clivi,
mostrali a noi per quel che sono-
nel suo ticchettio docilmente radioattivi….
( 1986-87)
[Modificato da Cobite 07/07/2008 21:25]
- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)