Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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l'esame

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2007 13:09
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07/09/2007 09:47
 
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Tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, quei lettini diventano la prigione di 8 bimbi.
Le infermiere sono sorridenti e profumate, le pareti piene di disegni e fotografie di cuccioli dagli occhi dolci.
I pazienti vengono chiamati uno ad uno, con il nome di battesimo, e fatti sdraiare. Alcuni sono in pigiama, altri sono in day-hospital e hanno i loro vestiti. Sembrano meno spaventati, nei loro abiti colorati.
Sono 8 ragazzini dai 2 ai 13/14 anni.
Qualcuno piange, quando il batuffolo di cotone bagna l'incavo del loro gomito, altri stringono la mano alla madre che li accompagna e con gli occhi chiedono perchè. Ai più coraggiosi non viene fatto mancare il pubblico riconoscimento, con applausi e gridolini.
La flebo durerà almeno 3 ore.
I più grandi hanno le cuffie nelle orecchie, ascoltano musica e mandano sms con i loro cellulari ipertecnologici.
Tutti gli altri si affidano alle madri per far passare quel tempo eterno. Alcune leggono libri, altre inventano storie.
Capitano bambini, genitori, che non parlano l'italiano. Si stringe il cuore a vedere la rassegnazione con cui subiscono qualcosa che nessuno può spiegar loro.
L'esame va ripetuto per tre mattine consecutive.
Giada e Luca hanno 10 e 11 anni. E' il terzo giorno.
Nella flebo della ragazzina oggi c'è un qualche medicinale che fa venir la nausea e lei sta male.
Giada è piccola, non vuole crescere. Luca ha il diabete.
Sono bellissimi, e coraggiosi.
Oggi i loro lettini sono affiancati e lui si accorge dello smarrimento della sua amica. Tre mattine così e si diventa amici.
Guarda la sua mamma e le dice deciso di portare la madre di Giada a prendere un caffè, se ne prenderà cura lui.
Le due donne obbediscono e si fermano a spiare i loro figli dalla vetrata che dà sul corridoio del reparto.
Non sapranno mai cosa si dicono, ma sono felici. Ridono, si guardano dritto negli occhi. A volte diventano seri, poi Luca fa una linguaccia e i loro visi tornano a illuminarsi.
Le ore sono passate, si torna a casa.
Giada abita a poche centinaia di metri dall'ospedale, Luca a centinaia di chilometri.
Le madri si salutano scambiandosi auguri e abbracci.
Luca guarda Giorgia e dice che non la dimenticherà nemmeno quando sarà vecchio come il suo papà.
Giada gli dà un bacio sulla guancia e scappa.
Mentre raggiunge la sua casa, sorride, guarda la mamma e le dice che da grande andrà al mare vicino ad otranto, perchè Luca l'aspetta.
[Modificato da un@ltrame 07/09/2007 10:42]
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07/09/2007 09:51
 
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Ma che bellezza...apro il pc e trovo questa tua prosa.
Come inizio di giornata non è male.
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07/09/2007 19:08
 
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grazie.
se ti ho fatto iniziare la giornata piacevolmente, è un grande risultato! [SM=x142896]
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07/09/2007 21:28
 
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Mi hai commosso.
Ho ripensato alla mia grande quando poco prima di Natale era stata male e avevamo dovuto portarla in ospedale.
Anch'io quando era collegata alla flebo mi ero inventata delle storie per farle passare il tempo.
I bambini sono sorprendenti: non sai mai come reagiranno ad esperienze simili. La mia, dopo tre ore di spavento ha iniziato a cantare. E siamo andati a casa contenti.
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10/09/2007 07:53
 
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l'ospedale è un luogo che scopre i nostri lati più nascosti, la nostra forza e la nostra debolezza.
e i bambini hanno una gamma di possibilità inesplorate che ci lascia sempre senza parole.
grazie della tua lettura
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11/09/2007 12:07
 
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mumble, ti è scappato un refuso, forse un lapsus sul nome...

direi che è vita vissuta, molto intensamente sicuramente!
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11/09/2007 12:29
 
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hai ragione.
la scelta di non usare il nome di mia figlia è stata fatta per non scrivere un diario, ma elaborare un racconto che nasce da un'esperienza personale dalla quale volevo staccarmi un po'.
e ho scritto queste righe direttamente qui, senza passare nemmeno da word.
...tu però mi preoccupi seriamente [SM=x142888] [SM=x142887]

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11/09/2007 14:24
 
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Re:
un@ltrame, 11/09/2007 12.29:

hai ragione.
la scelta di non usare il nome di mia figlia è stata fatta per non scrivere un diario, ma elaborare un racconto che nasce da un'esperienza personale dalla quale volevo staccarmi un po'.
e ho scritto queste righe direttamente qui, senza passare nemmeno da word.
...tu però mi preoccupi seriamente [SM=x142888] [SM=x142887]





nella mia maniacalità.... [SM=x142892]


brava, comunque.

13/09/2007 01:29
 
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La mia piccolina è nata prematura, abbiamo rischiato di morire entrambe, poi lei è rimasta per 1 mese e mezzo nella termoculla ed io sono tornata a casa senza quel fagottino per cui avevo passato quattro mesi a letto.

Credo che, ancora oggi, risenta di non essere stata coccolata da me come tutti i neonati.

Fortunatamente, vivendo in una famiglia di medici non li ha mai temuti.
Ero io, volontaria e soccorritrice che mi lasciavo commuovere per le sofferenze di quegli angioletti per cui, a volte, non esistevano speranze.


Mi ha toccato profondamente la delicatezza con cui hai affrontato il soggetto.


Un abbraccio a te e a tutte le mamme che soffrono per i loro cuccioli. [SM=x142909] [SM=x142841] [SM=x142944]
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13/09/2007 07:57
 
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grazie, fiordineve.
anch'io e mia figlia abbiamo rischiato di non arrivare al parto e ho passato gli ultimi 2 mesi in ospedale. per fortuna è nata di 2 kg e lei non ha avuto bisogno di terapie.
ma purtroppo abbiamo continuato a frenquentare l'ospedale.
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18/09/2007 20:25
 
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Non
mi
costa
nulla.

Leggo solo ora.
Naturalmente
sempre in ritardo.
...naturalmente.

Una
lacrima.

Una stretta
al cuore.

Luca
posso toccarlo
- da qui -
allungando
una mano.

[SM=x142898]

[SM=x142909]




...


Filippo

Nulla possediamo. Tutto ci viene dato in prestito...
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19/09/2007 09:54
 
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Re:
breeze23, 18/09/2007 20.25:

Non

Luca
posso toccarlo
- da qui -
allungando
una mano.





salutamelo...e grazie.


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24/09/2007 13:09
 
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...
molto intensa...riesci sempre a commuovermi....brava ed un morso d'amore a luca.
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