lo sguardo dello specchio

Il tempo sta vincendo. No, non sono quelle piccole rughe, e non hai capelli bianchi.
Non sono nemmeno le gambe, deformate presto da inattività e genetica.
Il seno non è mai stato importante. Donna strana.
È la mancanza che rifletto impietosa. Niente luce dalla tua pelle, niente stupore nei tuoi occhi.
Spettinata e arruffata, sotto questa luce troppo forte per essere le 6 del mattino.
Ti avvicini, sapendo che non ti piacerà di più ciò che ti mostrerò, espandendo qualche centimetro quadrato del tuo viso.
L’acqua lava via solo ciò che sta sopra. Una spazzolata. Niente trucco. Forse dovresti, che ne dici? Tanto per confondere i distratti, per sottolineare ciò che di buono ancora c’è, per distogliere gli sguardi da quello che non hai.
Ti chiamano, fai finta di non sentire, resisti:è possibile che tu non mi conceda mai che pochi secondi? Guarda che posso aiutarti.Ti faccio vedere chi sei.Tanto sono io, il tuo riflesso, quello che arriva di te.
Scappa. Scappa pure in mezzo alla tua giornata senza specchi. Tornerai.




Te lo avevo detto. Te lo dico sempre. Sono qui e da me torni..
Giornata buona. Il tuo viso è meno teso, sorridi.
Non ti piace il tuo sorriso, eppure fa uscire un po’ di luce. Tieni gli occhi bassi, non mi cerchi. Non capisco se ti spavento o non ti interesso.
Ti decidi, finalmente.
Certo che mentre ti lavi i denti non puoi dire che è colpa mia se sei brutta. Non li lavi, li punisci.
Eppure è stata una buona giornata, lo so. Al lavoro non ci sono stati problemi, hai fatto quello che dovevi e il tempo è passato in fretta. Anna oggi è allegra, la sento che canticchia nel suo bagno e quando litigate non lo fa di certo. Ha preso il tuo carattere, lascia che te lo dica. Ma i suoi 12 anni le permettono di guardarmi dritto dentro. Mi piace quando fa le smorfie e prova le pose da vamp. E quando dice sono bellissima.
È bellissima, non certo perfetta. Mi fa ridere quando prova come sarebbe senza quelle orecchie a sventola, e subito dopo si fa la coda di cavallo e le porta in giro come se fossero un trofeo. Se le dimentica, secondo te?
Deve essere stata davvero una buona giornata, ti dai addirittura la crema, stasera te la spalmi e sembra quasi che tu creda a quello che stai facendo.
Eccolo, arriva. Entra come se fosse il padrone. Ride di te, della tua crema. E subito il tuo sguardo si abbassa di nuovo e ti lavi le mani e come sempre scappi.




Avete fatto l’amore, questa notte. Non posso sentire l’odore, ma si vede. Entri più veloce del solito e ti lavi molto più a lungo. A volte inizi a piangere. Non è quel genere di pianto dovuto alla disperazione o al dolore, nemmeno alla felicità. È malinconico e dolce.
Oggi non piangi. Riesci perfino a guardarti il sedere e a sorridere e ti sfiori le braccia. Ancora non capisco se quando fai così prolunghi un piacere o lo stai ancora cercando.
Hai notato quella nuova vena sulla gamba? La stai toccando e accarezzando come se la volessi analizzare o cancellare, le fai una linguaccia e le sorridi. Mi sorridi. Sì, deve essere stato molto bello stanotte. Si vede che la crema funziona.
I capelli non vanno, neanche a pagarli stanno dove vuoi tu. E allora fai anche a me una linguaccia e vai incontro al giorno.


Ehi, ragazza mia, stasera ti trovi bella. A me non la racconti, ti stai preparando a uscire e ti specchi davvero. Sono secoli che non lo fai. A me gli occhi, bambola! Tutte le mattine provo a convincerti che un po’ di mascara non farebbe di te una stupida. Guardi i tuoi occhi truccati, appena, un’idea, e anche tu lo vedi che sono belli. Stasera sono verdi, un verde-grigio pieno di mistero. Contrastano con il tuo sorriso. Il tuo sorriso, signora mia, è davvero un sorriso da bambina. E non scocciarmi con le rughe, tanto quelle si vedono di più quando stai seria. È un sorriso da bambina e lo sarà sempre.

Forse vincerai tu, e il tuo sorriso. E non il tempo.

Francesca devo proprio farti i miei complimenti più sinceri.
Non solo riesci ad emozionarmi come poeta ma scrivi benissimo anche in prosa!
Adorabile questo monologo dello specchio.
Letto tutto d'un fiato

grazie di cuore.

Forse vincerai tu, e il tuo sorriso. E non il tempo.



Pure io ho odiato lo specchio; nemmeno lo guardavo, vedevo solo difetti e le troppe lacrime versat.

Infine ho deciso di guardare di nuovo i miwi occhi azzurri, le pagliuzze dorate ci sono ancor; forse vincerò io sull malattia.

Forse no, che importa?

grazie del tuo commento, fiordineve

volevo raccontare dell'indifferenza verso noi stesse, in cui le donne a volte cadono, quasi a punire il mondo che ci trascura con la nostra stessa trascuratezza.

un abbraccio forte

E ci sei riuscita perfettamente.

Mirabile il dialogo dello specchio verso le due identità femminili.
Una è carica di pensieri amari, l'altra, giovanissim, sente di avere il futuro in pugno ed è giusto sia più superficiale.


Ho scordato i complimenti che mi parevano ovvi.


BRAVISSIMA ED OTTIMO IL RACCONTO

ho un pò di timore, nello scrivere sempre e solo per fare complimenti, ma è pazzesca, questa Scrittrice.

la sua sintesi, le sue parole, molto meditate, e così anche questo piccolo diario...

incredibile sentire come di conoscere te e l'universo femminile, attraverso le parole che lasci.

davvero un caso di rara intelligenza stilistica.

spero di leggerti a lungo.

grazie.

@fiordineve: andava benissimo il commento, anche senza complimenti. aver trovato il coraggio di far leggere ciò che scrivo e saper che voi lo leggete, per me è già un grande risultato.

@misterioso: sono senza parole! quanti soldi ti ho promesso per farmi da claque? . aparte gli scherzi, grazie mille!

Non ci sono dubbi, a dire il vero non ne ho mai avuti: hai fantasia, saggezza e ci sai fare.

Complimenti

Giancarlo

Scorrendo Fiori di parola sono stata attratta da "Lo sguardo dello specchio".
Mio Dio, Francesca mi hai lasciato senza fiato, mi hai travolto, con uno stile impeccabile, con una cascata di emozioni che continuo a sentire...tanto possono far parte della vita di una donna. Per lunghi periodi una donna può far sì che la mancanza prevalga, soffocando le caratteristiche più belle del proprio viso e del proprio corpo. Per una sequenza temporale infinita può mortificarsi, soffocarsi, giorno dopo giorno.
La tua protagonista fugge dallo specchio perchè lo specchio obbliga ad interrogarsi. Più sereno il confronto con la ragazza di 12 anni che vive la sua giovane età con spensieratezza. Ma ogni tipo di confronto o di riflesso, con lo specchio o con la figlia, la obbliga a porsi tante domande.
Secondo me è un racconto sintetico ma si può cogliere un crescendo fino a quando la protagonista, notare l' eleganza con la quale l'autrice tratta l'esperienza amorosa della donna, va nuovamente in bagno con una disposizione d'animo diversa. E' così diversa che neanche il suo riflesso riesce più a capirla... Per me la donna cerca di prolungare il piacere ma questo non è un particolare fondamentale nell'analisi del testo narrativo: ciò che è importante è lo schema oppositivo che propone Francesca :
quando fai così prolunghi un piacere o lo stai ancora cercando
...o...o...
E infine la rivincita della protagonista introdotta piano piano, delicatamente, da quel "Forse".
Vincerà, ne sono certa, con un po' di forza.
E' un capolavoro
Grazie Francesca.
Bacioni
Laura

Grazie a Laura di avere riproposto questo bellissimo scritto di Francesca. Stupendamente scritto, incredibilmente vero: sei bravissima!

Sai Francy, anch' io ho un sorriso da bambina...
E' vero!
Un bacione



Laura.

laura dovrei sgridarti...
invece ti ringrazio, anche se esageri

e grazie di cuore a debona

In che cosa sarei esagerata?
Sei bravissima!

Laura.

Arrivo in ritardissimo e mi dispiace di non aver letto prima una meraviglia simile . . . Quella che salta subito all'occhio è l'originalità . . Il riflesso che parla , fantastico . Il modo con cui l'hai scritto lascia senza parole . . Assolutamente malinconico,delicato,dolce . . Perfetto . Tante emozioni forti , sentite ed apprezzate . Grazie per questo momento stupendo . . .
Ti ammiro tantissimo .

shilke un complimento simile mi addrizzauna giornata pessima!

grazie di cuore

sono un nuovo utente per caso passavo di qua. ho letto la tua roba. da principio, data la natura del mio spirito iconoclasta, avevo deciso di risponderti con una battuta antipatica.
la battuta era consigliarti di evitare di guardarti allo specchio, ma poi lo riletta e mi è piaciuta sul serio. parla di quotidianità. parla della gente. parla di me anche.non è la solita poesia metafisica.
e come un ottimo piatto fatto con ingredienti poveri.

Benvenuto... e meno male che non mi hai maltrattato subito un@ltrame altrimenti ti tiravo le orecchie

grazie tony.

la protagonista infatti cerca di non guardarsi.
la protagonista che sono io, ma al tempo stesso non lo sono.
è un lato di me, una mia esagerazione, come tutti i protagonisti di ciò che scrivo, rappresenta più qualcosa che non sono riuscita ad essere che ciò che ho realizzato. nel bene e nel male.

il tuo commento mi è piaciuto molto, scrivo proprio così, sia in prosa che in poesia, con ingredienti poveri, perchè quelli conosco.

e grazie a michela, pronta a diofendermi !

ti ringrazio di avere accettato i miei complimenti sopratutto dove ti dico che usi ingredienti poveri per ottenere ottimi piatti, ci tengo a ribadire sto fatto perchè taluni "esperti" credono che per scrivere una poesia si ha bisogno di ritmo musica, metafore, figure retoriche, accorgimenti stilistici che diano musica e ritmo alla composizione e poi alla fine della lettura di rimane tutto questa dolcezza in bocca che non sai che fartene, tutto cio mi da il volta stomaco. leggi ste poesie che non ti dicono niente in cui non ti ci rifletti per niente sono specchi rotti che danno un immagine distorta della realtà. ti invito a leggere qualche mia cosa anche per un giudizio ciao tony. IL DOLCE STIL NOVO IS DEAD

lo farò.
in questi giorni ho poco tempo e cado su chi già conosco

solo una cosa.
questo non è una poesia. è un racconto

grazie per il chiarimento ho capito che non è una poesia ma qualcosa di diverso anche dal racconto credo, comunque il punto non è il fine, racconto, romanzo, poesia etc che sia, quello su cui ti voglio far riflettere e sul fatto che oggi ce la necessità di esseri chiari semplici asciutti per poter aderire perfettamente, dal mio punto di vista, alla realtà perchè il poeta o scrittore deve parlare a tutti farsi capire da tutti coinvolgendo chiunque non solo "gli addetti al lavoro" io sono contro la poesia sofisticata, ermetica, sdolcinata cosi belle e cosi inutili capisci o che sia poesia o che sia racconto a me attrae la sua crudezza senza tanti fronzoli. qualcuno dice che la poesia ha bisogno di rispettare alcune regole affinchè dei pensieri prosaici diventino poetici, niente di più sbagliato e dalla fine del 1800 che il verso ha ottenuto la sua libertà.

tony infante, 28/09/2008 11.20:

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ti ringrazio di avere accettato i miei complimenti sopratutto dove ti dico che usi ingredienti poveri per ottenere ottimi piatti, ci tengo a ribadire sto fatto perchè taluni "esperti" credono che per scrivere una poesia si ha bisogno di ritmo musica, metafore, figure retoriche, accorgimenti stilistici che diano musica e ritmo alla composizione e poi alla fine della lettura di rimane tutto questa dolcezza in bocca che non sai che fartene, tutto cio mi da il volta stomaco. leggi ste poesie che non ti dicono niente in cui non ti ci rifletti per niente sono specchi rotti che danno un immagine distorta della realtà. ti invito a leggere qualche mia cosa anche per un giudizio ciao tony. IL DOLCE STIL NOVO IS DEAD

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E mio dovere mantenermi calmo. Osservo solo che hai sbagliato tutto, ma proprio tutto.

Giancarlo

tony infante, 28/09/2008 14.39:

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grazie per il chiarimento ho capito che non è una poesia ma qualcosa di diverso anche dal racconto credo, comunque il punto non è il fine, racconto, romanzo, poesia etc che sia, quello su cui ti voglio far riflettere e sul fatto che oggi ce la necessità di esseri chiari semplici asciutti per poter aderire perfettamente, dal mio punto di vista, alla realtà perchè il poeta o scrittore deve parlare a tutti farsi capire da tutti coinvolgendo chiunque non solo "gli addetti al lavoro" io sono contro la poesia sofisticata, ermetica, sdolcinata cosi belle e cosi inutili capisci o che sia poesia o che sia racconto a me attrae la sua crudezza senza tanti fronzoli. qualcuno dice che la poesia ha bisogno di rispettare alcune regole affinchè dei pensieri prosaici diventino poetici, niente di più sbagliato e dalla fine del 1800 che il verso ha ottenuto la sua libertà.

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qualcuno dice che la poesia ha bisogno di rispettare alcune regole affinchè dei pensieri prosaici diventino poetici, niente di più sbagliato...
Questo lo affermo io e affermo anche che qui di sbagliato non è certo l'affermazione. Anche un analfabetta riesce a capire che la poesia si diferenzia dal racconto proprio per il suo ritmo e il suo canto. Negarlo equivale a negare l'esistenza della poesia.


L'unica cosa che hai detto di vero è che la poesia alla fine del 1800 ha ottenuto la liberta, sì, ma soprattutto di essere poesia e non essere prosaica e confusa con un racconto!!!
L'ossimoro "prosa poetica" inventato da alcuni poeti maledetti del 1800 stava ad indicare quella che oggi si chiama poesia a verso libero, ma questo non toglie che ci debba essere ritmo e canto nei versi.
E' per me chiaro che tu non sai dove sei e confondi un racconto fantasioso con una poesia, ma comunque spari a zero su tutto e su tutti dimostrando di essere fuori del tutto, anche luogo.

Gli inviti a leggere le proprie discussioni sono considerati spam (anche da regolamento di FFz) e sono vietati.

Giancarlo
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A Francesca.

Scusami l'intromissione ma temo che costui abbia sbagliato forum

Ciao

Giancarlo

P.S. dimenticavo di dire che una poesia libera deve essere libera di esprimere quello che vuole, anche le dolcezze del dolce stil nuovo, purché abbia rispetto degli altri e può farlo in metrica o a verso libero purché ci sia senso e canto.
La libertà non è quella della maleducazione. Quella ha altre definizioni...

Giancarlo