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Figli miei non posso non pensare a voi questa notte

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2007 19:20
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25/07/2007 15:17
 
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Non posso non pensare a voi in questa notte che non vuol riposare

Figli miei, nel mondo,
tutto va, tutto si ferma come e quando vuole o quasi.
Dove abitiamo ci sono tanti alberi da frutta e verdura in abbondanza,
crescono le Chiese e gli oratori dove i vostri figli, forse giocheranno.
Tutto sembra calmo in apparenza tra gli oblii della vita, ma;
quante vite oggi con gli occhi in nero, hanno preso l’ultima corsa, pensando che,
forse era già tardi, ma quel treno non avrà stazione, non avrà mai più ritorno,
questi occhi che si fermano nel paese dove si prega e si piange composto il dolore.

C’è silenzio o quasi, in questa notte senza riposo, sono passi stanchi che trafiggono
il granito del pavimento della nostra casa.
E’ quasi l’alba, qualche macchina in partenza per la vacanze, di ritorno dalle discoteche o dalle balere.
Amavo anch’io ballare quando la vita me lo ha permesso.
Sono trascorsi molti anni, lo so, da quando indossavo le prime minigonne e i sedici anni,
indimenticabili, anni sessanta, settanta, pochi anni ancora di spensieratezza e la vita mi girò il disco, non risi più, né ballai.
Mi voltò le spalle avevo solo ventitre anni e pochi spiccioli, lottai con dignità, nascosi le mie giovani lacrime dietro i fazzoletti, ero giovane, dolce e carina, amavo ed ero molto amata, come Amavo Vostra Sorella, ma, qualcuno più grande del mio amore, me la strappò dalle mie braccia.
Avevo quasi tutto dalla vita, avevo molte scatole di latta, riempite di ogni giorno, dalle bambole di pezza, soldatini di piombo i petali di fiori del bosco e i tanti giochi spensierati, avevo pianti e sorrisi da riempire sorgente e granai, ma una scatola era sempre vuota.

Sorrise di nuovo la vita nel mio grembo.

Ma non capivo il vuoto di quella scatola, forse ero troppo giovane per capire o non volevo capire il significato, dove tutto era in abbondanza, anche i sacrifici.
A venti anni e qualche riga, si pensa che il peso da portare sulle spalle sia più leggero, ma non era così. per dimenticare (mai successo)
Riempivo le scatole di latta, con le favole di mia Nonna, le foto scattate con il cappello da mio Padre e il pane e i biscotti della mia Mamma, avevo Voi tra le mie braccia, che sorridevate ai sorrisi.

Questa notte con gli occhi spalancati, riaffiorano i ricordi, pensi al futuro, ma senza certezza di cosa?
Mi corre il fiume dentro, di memorie di quaranta e sei rintocchi suonati ,insieme al nostro Amico e testimone per vostro Padre al nostro matrimonio, quante risate con lui da scomporsi come marionette e i nostri animi sognanti di cambiare il mondo
Il nostro Amico, erano un po’ di mesi che… lasciamo perdere, non voglio ricordare a cosa servirebbe sopraporre dolore, al dolore che c’è in noi, dopo questo ultimo suo scherzo che non ci ha fatto per niente ridere.
Sto male, per questa perdita inaspettata e prematura ,l’ultima della lunga lista nel giro di pochi mesi di persone a me molto care, che avevano ancora molti anni da riempire, invece questo loro viaggio senza ritorno, ci fa soffrire.
Figli miei, è vero che abbiamo tutto, anche i balconi per guardare dall’alto ogni cosa, trovare momenti di appartata malinconia per riflettere a cosa è stata la nostra vita e pensare cosa sarà di noi? Quel che manca in ognuno di noi senza distinzione di ceti, età e sesso è la mancata certezza.
In questi momenti di dolore abbracci ogni cosa, leghi polsi e cuore al vuoto che ti stringe in queste ore o a quelle gemelle trascorse.
Il balcone sul corso è libero, siedo nella brezza della notte, il bucato è nell’altro balcone qui dimora solo un piccolo arbusto sofferente dal troppo calore, che in questi giorni urla nelle strade e case, due tortore iniziano il loro buongiorno fastidioso spaccando il silenzio.
Capite ora miei amati, perché in questo mondo e in questa ci città che ci abita abbiamo tutto anche di varietà di pennuti, è la città delle rondini, dei dolcissimi passeri e ultimamente si vedono anche capinere.
Il parco Manaresi è il paradiso dei merli.
Mi accorgo che la scatola di latta è ancora semivuota e credo che mai si riempirà finche avrò luce è la scatola che ci riserva il destino da colmare giorno dopo giorno.
Ecco le mie povere e sofferte riflessioni in questa notte che il pianto ha anticipato.

Ricordate le cicale nelle piante dei vecchi ulivi? Non dimenticate mai la Vostra spensierata fanciullezza come la notte di San Lorenzo a pancia in su per vedere le stelle cadere
Si leva il giorno dietro i colli, con i suoi rumori, colori dell’estate e della Domenica. Le città dei Colli Romani sono ancora brune, come la terrà che accoglierà le spoglie del nostro Amico.
Ho l’aria assai assonnata e malandata, l’anima è senza suoni, le parole mute vive di pensiero.
Il vagabondare della signora in nero tristemente è scesa dettando il silenzio a Lui che era storia della mia, della nostra vita.

Aprilia, 22 Luglio 2007, ore 03 il mio dolore

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26/07/2007 13:28
 
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La signora in nero ci fa sempre soffrire, soprattuto se viene a visitare le case vicino al nostro cuore.
Il tramonto poi e la notte stessa ci portano inevitabilmente pensieri tristi e di morte, mentre come tu stesso hai detto i figli ci portano l'allegria e la vita. Quando hai in braccio un frugottetto e lo culli è difficile pensare al termine dei nostri giorni.
Ci sono alcuni pensieri spezzati dalla punteggiatura, mentre in alcuni manca ed è difficile seguire il corso delle parole.
Ti consiglio di darci una riletta.
Comunque molto bello e poetico.
02/08/2007 19:20
 
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Scritta col cuore, punteggiata dal dolore; capisco come sia difficile trovare la lucidità in certi momenti.

Ho rivissuto, con te, momenti di dolore così intenso da pensare che non ce l'avresti + fatta a ritornare in sella....


Ho l’aria assai assonnata e malandata, l’anima è senza suoni, le parole mute vive di pensiero.
Il vagabondare della signora in nero tristemente è scesa dettando il silenzio a Lui che era storia della mia, della nostra vita.



Gustato e condiviso il finale.


Dai che domani il sole tornerà a sorgere ancora.


Ti abbraccio forte, forte. [SM=x142944] [SM=x142887]
[Modificato da fiordineve 02/08/2007 19:21]
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