Oltre la linea del luogo (02/02/02)

Sei anni fa ero fuggito da me stesso
e da quel "mondoaltro" che abitava la mia anima
deponendo la spada con la quale combattevo
il malessere che avvolge
tutti noi "non-conformi"
che, malgrado tutto, non abbiamo capito
di essere "fuori-luogo"
oltre la linea
dell'apparire.

...e pensare che ho provato a
-pensare-camminare
parlare-vestire
bere-mangiare-lavorare-giocare
ho provato a -lottare
vincere-perdere-sanguinare-star male
ho provato a -gioire
ridere-urlare-non pensare-star bene
riuscire solo ad amare
riuscire anche ad odiare
ho provato a nuotare
ma non era il mio mare
ho provato a volare
ma non era il mio cielo,
ho provato a correre, ma questa
non è la mia terra, non è questo il mio sole
non è la mia nebbia, ne è la mia neve
non è la mia aria, non è la notte che fu
non è il mio sangue, non è il giorno che è
non è il mio tempo, non è il mio mondo
sono fuori dal giro, sono nel mio giardino
parlare senza problemi, camminare senza piedi
apparire e sparire
senza l'essere "essere"
meglio morti di fuori
che marci dentro.
Perciò oggi ho deciso
impugno ancora la spada
e vado controvento, oltrepasso il confine
lontano dalla luce
verso l'oscurità
un lungo viaggio mi attende
attraverso la Noia.

sono "passaggi obbligati" che ci condurranno verso una pacifica coesistenza con ciò che ci circonda, e maggiormente con noi stessi. Comprendo perfettamente ogni singola sfumatura del tuo scritto perchè l'ho vissuta "sulla mia pelle".
L'importante è riuscire a metabolizzare la nostra insofferenza ed incanalarla in qualcosa di costruttivo per noi e per chi ci è accanto.
Alessandro, continuo a ripetere che il mondo è pieno di persone che la pensano come noi, ma forse a volte siamo noi che troppo frettolosamente passiamo oltre, quando invece converrebbe soffermarci solamente un pò di più e prestare più attenzione a ciò che la gente dice, intende....

Grazie Giorgianna per questo tuo commento, per la tua partecipazione e per come sei riuscita a comprendere il mio scritto!

Quando ero un'adolescente spensierato e innamorato ogni tanto scrivevo qualche "poesia".
Poi terminò la scuola, iniziò il servizio di leva e entrai nel mondo del lavoro, e non scrissi mai più nulla. Conservai questo diario di pensierini giovanili, convinto che eran cose da ragazzetti e che non avrei mai più scritto niente!
Fino al 2000 e 2001, anni difficili per me (noia e delusioni nel lavoro, staticità in amore, 30° compleanno e quindi i primi bialnci di vita, e altre paranoiche paranoie!).
Questa che ho riportato è la prima cosa che ho scritto dopo 12 anni. "Oltre la linea del luogo-2 febbraio 2002"

..e allora avoglia a scrivere poesie d'ora in avanti !!
la vita è fatta quasi completamente da problemi, insoddisfazioni, frustrazioni, amori da buttare nel water...
e noi giù a scrivere....scrivere..scrivere...
Bhè tutto sommato così facendo abbiamo trovato una valvola di sfogo che ci permette di andare avanti nell'attesa di quel breve istante di serentità che la vita ogni tanto ci concede.
Io ho cominciato a scrivere a 8 anni...bimbetta sempre troppo sensibile ed introspettiva, fin da allora.

a rileggerci presto !

[Modificato da giorgianna 10/02/2006 9.04]