Estratto di diario

vorrei farvi partecipe di alcuni pensieri, scritti tre anni fa all'inizio di una improvisa perdità della voce che alla fine durò una settimana intera...

buona lettura!



incapace di esprimere emozioni, fare domande... spiegare cosa succede... senza voce... mille parole non espresse durante un lungo fine settimana...

ho la mente piena di parole non dette... incapace ancora oggi di farle uscire e ne soffro... mi sento affollata da emozioni che non hanno potuto liberarsi... un buongiorno solo pensato ma non detto... il non poter commentare il film che mi ha fatto scendere le lacrime... il saluto silenzioso rivolto a chi esce di casa... l'incapacità di chiamare il cane... note perse nell'aria senza averle accompagnate cantando...

sono senza un filo di voce... l'ho persa come altri perdono i calzini, le chiavi della casa oppure altro... io ho perso la voce!

mi viene spontaneo chiedermi come devono sentirsi isolati i muti... non mi sono mai chiesta cosa comporta il non poter esprimersi... compiere il semplice gesto di aprire la bocca e comunicare con chi mi sta intorno.... un isolamento crudele, disumano.... il telefono suona, faccio per alzare la cornetta ma mi rendo conto che non potrei rispondere.... mia figlia mi chiama dal primo piano mentre sono in cucina a cucinare, non posso rispondere… vado da lei....

mi accorgo che la gente dopo un po' non mi parla più... non riceve risposta! ed io dopo un po' sono assetata di parole... almeno di sentirle... non mi basta la radio, la televisione... sento il bisogno di comunicare dal vivo... essere partecipe con le mie parole anche non dette.... vorrei gridare "ci sono anch'io!!!"... ma la voce non esce ne per sussurrare ne per manifestare la mia presenza gridando.... io ho perso la voce...

Una situazione di tremendo disaggio davvero.

Un pensiero va a tutti quelli che non possono parlare ma spero almeno leggere queste parole.

Grazie

Giancarlo

Caspita gran brutta situazione davvero.
Lory