sogno d'inizio estate

Vaghiamo a lungo, per le strade brecciate e sotto un cielo plumbeo. Una chiesa seicentesca, ridondante di fregi, maestosamente si leva innanzi ai nostri occhi e così pure una piazza, gremita di infanti.
Lo stupore pervade le nostre membra e, cinti l'un l'altro, restiamo a guardare.
Scorgi una fontana poco distante, afferri la mia mano ed è lì che ci dirigiamo. L'acqua tersa, nello spazio senza fine, accoglie un subisso di pesci dalle movenze briose e dai colori sgargianti. Complicemente ridiamo a fior di labbra.
Una panchina dalla superficie biancastra, levigata dal tempo e sbiecamente collocata, sorge al margine della grande fontana. La osservo attratta, calamitata, fino a sedermici sopra. Il mio viso comincia a corrugarsi, m'intendi, ma resti immobile, mentre mi vedi sprofondare in quel mite mare artificiale.

Ma come è ora quel tuo sogno, a fine estate?

Immagini bellissime, armoniose che donano tranqtuillità al cuore. Immagine scolpite con leggerezza nelle sensazioni che rimarranno sempre.

Un applauso

Giancarlo